Ecco le pagelle finale di Napoli-Genoa, con i voti ai giocatori in campo e agli allenatori. Il Napoli inaugura la ventiquattresima giornata di Serie A 2016-2017 battendo il Genoa per 2 a 0, entrambi i gol sono stati siglati nella ripresa da Zielinski e Giaccherini che hanno così regalato i tre punti alla formazione di Sarri che si porta momentaneamente al secondo posto in classifica a quota 51, in attesa di Crotone-Roma che si disputerà domenica. Primo tempo equilibrato con gli ospiti che approcciano molto bene il match giocando con grande personalità e non concedendo spazi e occasioni agli uomini di Sarri che faticano a verticalizzare e ad arrivare all’ultimo passaggio. Prima dell’intervallo Lamanna nega il gol a Insigne con una gran parata con Koulibaly che nei minuti precedenti non aveva trovato la porta su cross di Ghoulam. Nella ripresa il Napoli ingrana la marcia e sblocca la contesa con Zielinski, abile a sfruttare un disimpegno errato di Hiljemark che non riesce a liberare la propria area di rigore, a chiudere la contesa ci pensa Giaccherini che su assist di Mertens (tra i migliori in campo, tanto per cambiare) firma la rete del definitivo 2 a 0. Nel finale Lamanna evita che il passivo per il Genoa diventi ancora più pesante respingendo il tiro da calcio di punizione di Ghoulam.
Match bruttino nella prima frazione di gioco dove si vedono poche palle gol sia da una parte che dell’altra, nella ripresa la gara si accende assieme al Napoli che sblocca la contesa e gioca in maniera molto più sciolta fino a conquistare i tre punti.
I padroni di casa faticano a carburare nella prima frazione di gioco, nell’intervallo Sarri si fa sentire e i suoi tornano in campo molto più incattiviti, trovando il modo di cambiare l’inerzia della gara e a incanalarla sui binari giusti. .
Un primo terzo di gara incoraggiante ma illusorio, dopo aver concesso davvero poco agli avversari nei primi trenta minuti dopo lo 0-1 di Zielinski gli uomini di Juric – anche a causa degli infortuni che decimano l’undici titolare – si sciolgono come neve al sole, davvero poco pericolosi nell’area di rigore avversaria. .
I padroni di casa reclamano per una spintarella su Rigoni su Hamsik che il direttore di gara non punisce, per il resto non viene chiamato molto spesso in causa, è stata una gara molto corretta con appena tre ammonizioni.
Andiamo a dare un’occhiata ai voti del primo tempo di Napoli-Genoa, gara in corso allo Stadio San Paolo. Primi quarantacinque minuti senza gol tra le due squadre, con gli ospiti protagonisti di un buonissimo inizio e che vanno anche vicini al gol con Simeone (6), chiuso in corner da Koulibaly (5,5). I padroni di casa impiegano qualche minuto più del previsto a carburare, con gli uomini di Juric che concedono davvero pochissimi spazi a Mertens (6) e compagni. Tuttavia col passare l’iniziativa dell’undici di Sarri prende sempre più vigore, ad andare a un passo dal gol è Insigne (6,5) che si vede negare il gol da una strepitosa parata di Lamanna (7) a salvare il risultato. Unica nota stonata per il Genoa in questa prima frazione di gioco è rappresentata dagli infortuni di Gentiletti (5,5) e Veloso (6) costretti a lasciare il campo, entrano dunque a freddo Orban (6) e Cataldi (6). Prima mezz’ora piuttosto problematica per gli uomini di Sarri, incapaci di inserirsi in area per l’ottima difesa degli ospiti, e solamente nell’ultimo quarto d’ora i padroni riescono ad alzare il baricentro. quello che si dà maggiormente da fare, sta cercando di sfruttare questa rara chance di giocare dal primo minuto. Non è molto reattivo e paga sempre qualcosa in termini di velocità, rimediando come può grazie al fisico. I grifoni giocano con personalità mettendo in difficoltà la squadra avversaria, nessuna occasione concessa ai padroni di casa nella prima mezz’ora, poi a causa degli infortuni gli uomini di Juric devono indietreggiare e abbassare i ritmi. Decisivo il suo intervento sul destro di Insigne a negargli il gol, con il pallone che si stava improvvisamente per abbassare. Prima di farsi male non ne aveva azzeccata quasi nessuna, smarrendo palloni e facendosi battere in velocità dagli avversari. (Stefano Belli)
Non si ricordano interventi importanti da parte del portiere spagnolo, a conferma di come oggi il reparto offensivo del Genoa sia stato piuttosto sterile.
Tocca a lui ricoprire sulla fascia destra il ruolo che di solito appartiene a Hysaj, oggi il numero 11 del Napoli non fa rimpiangere l’albanese, bene in entrambe le fasi dove se la cava sempre egregiamente.
Neutralizza Simeone e Palladino impedendogli di inquadrare lo specchio della porta chiudendoli in corner o in fallo laterale, con lui a pieno regime la difesa del Napoli dà sicuramente più garanzie.
Riprende il suo posto al centro della difesa dopo l’esperienza (non proprio esaltante) in Coppa d’Africa. Poco dopo la mezz’ora cerca il gol in acrobazia ma non colpisce il pallone come dovrebbe, qualche imprecisione nel primo tempo, nessun problema per lui nella ripresa col Genoa incapace di costruire gioco in fase offensiva.
Bravo ed efficace in copertura su Simeone, quando la squadra attacca si propone spesso sulla fascia sinistra. Ci prova da calcio piazzato ma la sua conclusione non crea grossi grattacapi a Lamanna.
Nel primo tempo chiude un triangolo con Giaccherini che poteva essere molto interessante, a inizio ripresa firma la rete dell’1 a 0 che consente al Napoli di sbloccare una gara che stava diventando rognosa.
Sull’1 a 0 non trova la porta da posizione tutto sommato invitante sbagliando il tap-in dopo la respinta di Lamanna su Mertens.
Lo slovacco stasera non fa tripletta, un tentativo per il capitano del Napoli il cui tiro viene ribattuto dalla difesa avversaria. ( Buonissimo il suo impatto sul match, si procura un calcio di punizione dal limite facendo ammonire Burdisso e consentendo al Napoli di gestire il pallone nel migliore dei modi)
La squalifica di Callejon gli consegna una maglia da titolare e lui cerca di sfruttare al meglio questa chance che gli si è presentata, divenendo il 12^ marcatore del Napoli in campionato trasformando in oro l’assist di Mertens, spingendo come un forsennato sulle corsie esterne. ()
A inizio gara si accascia dolorante a terra dopo un contatto con Rigoni facendo trattenere il fiato a tutti i tifosi del Napoli, ma alla fine si tratterà solamente di una botta alla coscia. Soprattutto nella ripresa manderà ai pazzi i difensori che devono marcarlo prendendo parte alle azioni che porteranno ai due gol partenopei. ( Cerca il gol dell’ex-Genoa ma i suoi vecchi compagni di squadra glielo impediscono)
Non trova il gol ma non si può certo dire che il numero 24 non ci abbia provato. Ci va davvero vicinissimo in almeno due occasioni trovando l’opposizione di Lamanna che si oppone con altrettante parate spettacolari.
Dopo un primo tempo non proprio esaltante, nell’intervallo il tecnico partenopeo si fa sentire parecchio negli spogliatoi e riesce a far cambiare l’atteggiamento mentale nei suoi che nella ripresa innestano il turbo e si prendono i tre punti. Un condottiero che sa sempre qual è il momento per intervenire e prendere il timone della nave.
Un paio di interventi decisivi su Insigne al quale nega ostinatamente il gol, bravo a fermare anche Mertens mentre non può nulla sulle conclusioni vincenti di Zielinski e Giaccherini. Nel finale dice di no a Ghoulam.
Si rende utile soprattutto nei raddoppi di marcatura che effettua alla perfezione nella prima frazione di gioco, mentre nella ripresa non riuscirà a confermarsi su questi livelli.
Nel momento più critico del match per i grifoni la sua esperienza torna utilissima per salvare la squadra di Juric, anche se si fa lasciare sul posto da Mertens in occasione del raddoppio del Napoli e prende il giallo per fermare Allan lanciato a rete.
La sua gara dura appena 19 minuti, si fa male in seguito a un contrasto con Albiol, era apparso lento e impacciato perdendo subito un paio di palloni banali. (ORBAN 5,5 – Anche lui naufraga assieme alla squadra nella ripresa, rimediando il giallo per un intervento in netto ritardo su Maggio)
I compagni gli servono davvero pochissimi palloni da poter giocare, messo in ombra da quelli che dovrebbero dargli una mano.
Nel tentativo di contrastare Maggio si fa male ai flessori della gamba destra, non ci voleva questo nuovo infortunio per lui che rientrava da un lungo periodo di inattività in seguito a un altro guaio fisico. ( Non entra mai in partita anche se nel recupero ferma Pavoletti con un’ottima copertura, il suo apprendistato al Genoa si sta rivelando più ostico del previsto)
Sull’azione che porterà al gol di Zielinski libera male l’area di rigore consegnando di fatto il pallone al centrocampista polacco, sullo 0-1 il numero 15 tenta di rimediare ma la sua conclusione diventa un passaggio per Reina.
Nel primo tempo lotta come un animale in mezzo al campo diventando una vera spina nel fianco per i giocatori del Napoli, sparisce nella ripresa quando accusa un netto calo fisico.
Nella prima frazione di gioco rischia di provocare il rigore contro il Genoa quando spinge lievemente Hamsik all’interno dell’area di rigore ma viene graziato da Giacomelli che non si accorge di nulla.
Dopo essere stato via da Genova per quasi 6 anni dimostra di avere subito un’ottima intesa con Juric e di assimilare subito al 100% gli schemi della sua nuova squadra, peccato che non riesca a creare pericoli sottoporta. ( Da solo non può assolutamente cambiare la partita, entra sullo 0-1 quando la gara per i grifoni è già compromessa)
Pronti, via, e cerca subito di affondare sulla fascia destra venendo chiuso da Albiol in calcio d’angolo. Sembra il preludio a una grande prestazione, invece il figlio del Cholo si spegne uscendo progressivamente dalla partita.
Va bene che la sessione invernale di mercato ha indebolito la squadra e che gli infortuni di Gentiletti e Veloso non ci volevano, ma la sensazione è che i suoi uomini abbiano mollato fin troppo facilmente già sullo 0-1. L’ex-tecnico del Crotone dovrà lavorare parecchio a livello mentale. (Stefano Belli)