Eccoci qui per dare i voti ai protagonisti di Porto-Juventus, match valido per l’andata degli ottavi di Champions League 2016-2017 che ha visto la formazione di Allegri espugnare l’Estadio do Dragao imponendosi per 2 a 0 e mettendo una serie ipoteca sul passaggio del turno. Dopo un primo terzo di gara molto equilibrata in cui nessuna delle due squadre si è voluta prendere la responsabilità di scoprirsi in avanti, a stravolgere la partita ci ha pensato l’espulsione di Telles che si è fatto cacciare via dal campo dopo aver rimediato in maniera assurda due cartellini gialli in rapida successione. Con l’uomo in più la Juventus prende decisamente in mano l’iniziativa e già prima dell’intervallo sfiora il gol con Dybala che colpisce il palo dopo aver fatto tutto alla perfezione. Nella ripresa gli uomini di Allegri fanno più fatica del previsto, la porta di Casillas sembra stregata con Khedira e Higuain che non prendono la mira, a questo punto arrivano le mosse decisive di Allegri che fa entrare Pjaca e Dani Alves: saranno proprio loro gli autori dei due gol che regalano un successo importantissimo alla Juventus che potrà affrontare il match di ritorno in programma il prossimo 14 marzo a Torino tenendo il coltello dalla parte del manico. Nel finale Khedira sfiora il tris in scivolata, palla che sfiora il secondo palo ed esce di pochissimo, vittoria meritatissima per la Juventuc che ha letteralmente dominato sul piano della gestione del pallone, per il Porto il cammino in Europa sembra ormai compromesso.



Le due squadre partono piano senza scoprirsi e lo spettacolo ne risente, gara che diventa quasi a senso unico con l’espulsione di Telles, tuttavia nonostante la superiorità numerica la Juve non la sblocca prima del 72′ ma a parte questo dettaglio i bianconeri sono stati nettamente superiori e avrebbero meritato di vincere anche con uno scarto più ampio.



L’espulsione di Telles poco prima della mezz’ora ha pesantemente condizionato il rendimento dei padroni di casa che non hanno avuto altra scelta di chiudersi in difesa e limitare i danni, senza riuscire però a evitare un KO interno molto pesante, allo Juventus Stadium sarà durissima per i lusitani. 

Giocare per oltre un’ora con l’uomo in più ha dato sicuramente una grossa mano agli uomini di Allegri che sul campo hanno comunque dimostrato di essere più forti degli avversari, a fare la differenza (oltre ai cambi) è stata la calma olimpica che i bianconeri hanno mantenuto anche quando il gol non arrivava. Prova indubbia di grande forza e carattere. 



Nulla da aggiungere sull’espulsione di Telles, autore nel giro di 60 secondi di due falli che meritavano assolutamente il giallo, le sue decisioni hanno fatto arrabbiare i padroni di casa ma erano assolutamente ineccepibili.

Aspettando le pagelle complete e finali di Porto-Juventus 0-2, chi è l’MVP della partita al Do Dragao? Difficile dirlo, perchè i bianconeri hanno giocato una partita globale nella quale hanno dominato sul piano del possesso palla. Tutti hanno contribuito a portare il loro mattone, ma c’è un giocatore che si eleva sugli altri: Paulo Dybala. La Joya stasera non  segna, ma ispira: è dappertutto e da una sua azione nasce il primo gol (fortunoso) grazie ad un rimpallo. La posizione che Allegri ha cucito addosso al numero 21 della Juventus è fondamentale: in questo modo Dybala si può incuneare tra le linee avversarie, sgusciare alle spalle dei centrocampisti e andare a puntare i difensori partendo da una situazione di vantaggio. Il palo colpito nel primo tempo era stato un’avvisaglia: nella ripresa l’attaccante è cresciuto di colpi e ancora una volta si è dimostrato l’arma in più di una Juventus che vede sempre più vicini i quarti di finale di Champions League.

Ecco i voti relativi al primo tempo di Porto-Juventus, partita valida per l’andata degli ottavi di Champions League 2016-2017. Dal 27′ i bianconeri sono avanti di un uomo per l’espulsione di Telles (4) che nel giro di un minuto e mezzo commette due falli da ammonizione assolutamente senza senso con i quali lascia la squadra di Nuno Espirito Santo in dieci, agli uomini di Allegri non sembra vero di poter giocare per oltre un’ora con l’uomo in più e provano subito ad approfittarne, Cuadrado (6) e Khedira (6) non inquadrano la porta da relativamente poca distanza, tuttavia ad avere la più grossa chance nei primi quarantacinque di gioco è sicuramente Dybala (6,5) che poco prima dell’intervallo colpisce il palo con Casillas (6) graziato dal legno. I padroni di casa si sono resi pericolosi (o almeno ci hanno provato) solamente a inizio gara con Brahimi e Neves senza però creare grossi complessi a Buffon (6), dopo l’espulsione di Telles i giocatori di Porto hanno pensato solamente a difendersi e a rintuzzare gli assalti dei bianconeri.

L’espulsione di Telles ha sicuramente mandato a farsi benedire i piani della squadra lusitana che voleva giocarsela alla pari e invece ora deve pensare solamente a limitare i danni. Era quello che aveva creato le maggiori preoccupazione nella retroguardia bianconera, poi per una scelta discutibile del mister viene sacrificato per ripristinare la difesa a quattro. Complica la gara dei suoi con due falli insensati che nel giro di 60 secondi gli costano il doppio giallo e l’espulsione.

Grazie alla superiorità numerica i bianconeri prendono l’iniziativa e fanno la partita con tanto possesso palla, ma in Champions League non bastano le buone intenzioni per segnare, ci vuole anche un po’ di fortuna, quella che non ha avuto Dybala che ha colpito il palo. Tra i ventidue in campo è quello che ha andato più vicino di tutti al gol con il palo e un altro tentativo in cui ha spaventato Casillas. Qualche imperfezione nel servire i compagni, rivedibile anche la gestione della sfera. (Stefano Belli)

Il suo primo intervento lo effettua quando esce dai pali per anticipare Mandzukic che stava per fiondarsi sul pallone, prima dell’intervallo non si fa ingannare dalla deviazione di Felipe respingendo il tiro di Higuain. Nella ripresa non può far nulla per evitare i gol di Pjaca e Dani Alves.

Benino nei raddoppi di marcatura e nel proteggere strenuamente la propria area di rigore finché le forze lo hanno assistito, sullo 0-2 anche lui smette di pressare concedendo più spazi ai bianconeri.

Per poco non la combina grossa quando sporca il tiro di Higuain rischiando di mettere fuori causa Casillas, viene a mancare in occasione dei due gol subiti dal Porto.

Lesto e abile ad arrivare sul pallone prima di Higuain in diversi frangenti, impedendo all’argentino di liberare il tiro. Nella ripresa intercetta anche un cross di Pjaca ma prende anche un giallo fermando irregolarmente Khedira.

Rovina la serata sua e del Porto commettendo due falli da ammonizione in un minuto, sacrosanto il rosso che Brych gli sventola in faccia, una pura follia da parte dell’ex-Inter che compromette la gara dei lusitani.

L’ex-Parma va subito a conquistarsi qualche calcio piazzato ma poi sull’azione dello 0-1 perde la marcatura su Pjaca che può concludere a rete indisturbato.

Il capitano del Porto a inizio ripresa sfiora il gol colpendo il pallone di testa nonostante la marcatura di Alex Sandro, conclusione che si spegne di poco a lato.

Cerca la porta con un tentativo da fuori area con la palla che esce abbondantemente a lato ( Prova a mettere pressione ai giocatori bianconeri ma ci vuole ben altro per far tremare gli uomini di Allegri)

Grazie a una punizione dal limite ha la possibilità di inquadrare la porta ma il suo destro non si abbassa in tempo, nei minuti successivi prova invano a creare qualche altro pericolo su azione. ()

Mette subito pressione ai difensori bianconeri costringendo Chiellini a commettere fallo su di lui dal limite, dopodiché viene sacrificato da Nuno Espirito Santo che dove inserire il quarto di difesa dopo l’espulsione di Telles. ( L’uomo deputato a ripristinare la difesa a quattro in seguito all’uscita di scena di Telles regalerà il pallone dell’1 a 0 a Pjaca svirgolando completamente la sfera)

I difensori bianconeri lo neutralizzano e lo rendono completamente innocuo nella trequarti della Juventus.

Dopo l’espulsione di Telles il tecnico del Porto rinuncia di fatto a giocare pensando solamente a difendersi e a limitare i danni (discutibile anche la scelta di sostituire André Silva – uno dei migliori finora – con Layun), un atteggiamento fin troppo passivo che non porta a nulla di buono, tanto valeva giocarsela comunque a viso aperto e poi pazienza se gli avversari affondavano il colpo in contropiede.

Nessun intervento di rilievo da parte dell’estremo difensore bianconero, a dimostrazione di come stasera il Porto in fase offensiva abbia commentato ben poco.

Non sempre preciso nei passaggi (chiedere lumi a Cuadrado), nei lanci lunghi e nei cross, propizierà il rosso di Telles subendo fallo dal numero 13 del Porto, a inizio ripresa prende il giallo per l’intervento a gamba alta su Herrera. ( Al primo pallone toccato firma la rete del raddoppio con la quale mette in cassaforte la qualificazione ai quarti)

Ottima la sua pressione su Brahimi quando costringe il numero 8 a trascinarsi il pallone oltre la linea di fondo, recupero importantissimo per Allegri che ha tenuto fuori Bonucci sapendo di poter contare sull’esperto difensore centrale.

A inizio gara rischia il giallo quando ferma fallosamente André Silva vicino l’area di rigore, in generale è sempre attento a intercettare le palle alte e a fermare Soares non facendogli vedere palla.

 Il grande ex della serata prova a sfondare spesso e volentieri sulla fascia sinistra anche se non sempre riesce a proteggere il pallone dal pressing degli avversari.

Nella prima frazione di gioco il centrocampista tedesco ci prova di testa non trovando lo specchio della porta, un altro tentativo nella ripresa quando sfiora l’incrocio dei pali con un destro da fuori area e poi nel finale quando non trova il tris per centimetri.

Il bosniaco per poco non perde un pallone sanguinoso nella propria trequarti – per sua fortuna c’è Alex Sandro dietro di lui che fa buona guardia – ma a parte questo dettaglio i suoi movimenti senza palla sono fondamentali per la buona riuscita delle azioni bianconere.

Il colombiano diventa il bersaglio preferito degli avversari che lo colpiscono duro, il numero 7 rende pan per focaccia commettendo tanti interventi fallosi che per ( Segna il suo primo gol con la maglia bianconera in una gara importantissima come questa. Le parole di Allegri nei giorni scorsi hanno fatto effetto, eccome)

È il primo a spaventare Casillas con un destro a volo che sfiora la traversa, prima dell’intervallo l’argentino stampa il pallone sul palo e a inizio ripresa gli viene annullato un gol per un sospetto fuorigioco, successivamente prenderà parte alle due azioni che porteranno ai gol. Non si può dire che il ragazzo stasera non si sia dato da fare. ()

Stasera il croato non trova le occasioni per gonfiare la rete, generoso come sempre riceve meno palloni del solito dai compagni che non lo servono alla perfezione.

Al 66′ il centravanti argentino si accende all’improvviso con un destro a giro che per un attimo lascia l’Estadio do Dragao col fiato sospeso finché la palla non esce davvero di pochissimo. Nel primo tempo un suo tiro viene sporcato da Felipe che per poco non mette fuori causa Casillas.

Vince la partita con i cambi, fa entrare Pjaca e Dani Alves che firmano le due reti decisive con le quali la Juve ipoteca il pass per i quarti. Il tutto dando l’esempio alla squadra tenendo in tribuna Bonucci per la sfuriata della gara contro il Palermo senza pregiudicare in alcun modo il risultato finale. (Stefano Belli)

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