Andiamo a dare i voti ai protagonisti di Lazio-Roma, derby valido per l’andata delle semifinali di Coppa Italia 2016-2017 che ha visto i biancocelesti prevalere per 2 a 0, interrompendo un tabù che durava dal 26 maggio 2013, quando la formazione allora allenata da Petkovic si aggiudicò la Coppa battendo nella finalissima proprio gli “amati” cugini. Già dalla prima frazione di gioco si capisce che non sarà una serata facile per gli attaccanti di Spalletti, oggi la linea difensiva a tre della squadra di Simone Inzaghi è in serata di grazia con Bastos, De Vrij e Wallace che non sbagliano nulla e sbarrano letteralmente la strada a Dzeko, Nainggolan e Salah, oggi incapaci di creare grossi pericoli dalle parti di Strakosha. L’arma vincente della Lazio è semplice ma efficace: catenaccio più contropiede, e alla mezz’ora grazie a una fiammata i biancocelesti sbloccano la contesa, grande azione di Felipe Anderson che sfonda sulla fascia destra e mette il pallone in mezzo per Milinkovic-Savic che si inserisce perfettamente in area colpendo la sfera che finisce in rete alle spalle di Alisson. Nella ripresa Parolo sfiora il raddoppio mentre Salah stampa il pallone sul palo esterno, Spalletti prova a cmabiare l’inerzia del match con l’ingresso di Perotti ed El Shaarawy al posto di Paredes e Salah, ma la mossa giusta la effettuerà Inzaghi che fa entrare Keita per Felipe Anderson: sarà proprio il senegalese ad alimentare l’azione che consentirà a Immobile di firmare la rete del raddoppio, male Manolas che si fa seminare dall’avversario e Rudiger che buca l’intervento consentendo al numero 17 biancoceleste di gonfiare la rete andando a esultare sotto la Curva Nord. Un risultato molto importante per la Lazio che non prende gol ed è questa, forse, più del ritorno alla vittoria in una stracittadina e del fatto di impedire alla Roma di aggiudicarsi 4 derby in una sola stagione (impresa riuscita alla stessa Lazio nel 1998), la cosa più importante, saranno completamente inutili gli sforzi dei giocatori di Spalletti nel finale, la porta di Strakosha rimane inviolata.
Il match vive di fiammate da parte di entrambe le squadre che alternano momenti di grande intensità agonistica ad altri in cui rifiatano, ma se la Lazio non sbaglia nulla la Roma stasera ha dato la sensazione di non essere sul pezzo come nelle precedenti uscite.
I biancocelesti giocano una gara pressoché perfetta, soprattutto in difesa dove dei monumentali De Vrij, Bastos e Wallace concedono poco e nulla a dei mostri come Dzeko, Salah e Nainggolan. Il Napoli è pregato di prendere appunti se il prossimo fine settimana vuole fare un dispetto ai giallorossi.
Con gli attaccanti di Spalletti neutralizzati dai difensori avversari, a vacillare più di tutti è il reparto difensivo con gli errori di Fazio, Manolas e Rudiger che spianano la strada agli assist di Felipe Anderson e Keita e soprattutto ai gol di Milinkovic-Savic e Immobile.
Corretta la segnalazione di fuorigioco nei confronti di Immobile nel corso della ripresa, il direttore di gara sarà molto più fortunato del suo collega Valeri visto che nell’arco dei novanta minuti non avvengono episodi controversi nelle rispettive aree di rigore.
Ecco i voti relativi al primo tempo di Lazio-Roma, derby della Capitale valido per l’andata delle semifinali di Coppa Italia 2016-2017, all’intervallo la formazione di Simone Inzaghi è avanti di un gol grazie alla rete di Milinkovic-Savic (7) che ha depositato il pallone in rete alle spalle di Allison (6,5) grazie all’assist di Felipe Anderson, autore di una grandissima giocata con la quale ha seminato il panico nella difesa giallorossa, oggi insolitamente impacciata con Manolas (5,5) e Fazio (5) che finora hanno commesso parecchi errori in più del solito. Tuttavia i giallorossi hanno avuto le loro occasioni per trovare la via del gol, soprattutto con Dzeko (6,5) che finora non è riuscito a lasciare il segno per le chiusure di De Vrij (6,5) e Wallace (6), mentre dall’altra parte del campo Alisson è riuscito a neutralizzare un paio di tentativi di Immobile (6), la cui intesa con Felipe Anderson potrebbe essere migliore. I biancocelesti si portano in vantaggio grazie a una fiammata di Felipe Anderson che semina la difesa avversaria e regala un cioccolatino per l’inserimento perfetto di Milinkovic-Savic. L’autore del gol che per il momento sta decidendo la contesa, il serbo si è reso pericoloso in altre occasioni, ottimi i suoi tempi di inserimento in area. Perde qualche pallone di troppo e in fase di impostazione sbaglia i fraseggi. Finora i giallorossi stanno soffrendo particolarmente in difesa e a centrocampo con Nainggolan che non ha avuto gli spazi per proporsi in avanti. Pericolo costante nell’area di rigore biancoceleste, il bosniaco vuole fermamente centrare il bersaglio anche stasera. Una delle rivelazioni più positive di questo campionato stasera sta avendo una giornata storta, con palloni pericolosamente persi nella propria trequarti. (Stefano Belli)
In un’uscita coraggiosa su Salah prende un colpo al ginocchio sinistro rimanendo dolorante per qualche minuto (al punto che Inzaghi, per precauzione, fa scaldare Vargic). Si fa ammonire ingenuamente per perdita di tempo contribuendo a diluire il recupero, nel finale è prezioso a respingere la conclusione di Emerson sul 2 a 0.
Oltre a formare un (triste) gioco di parole con Basta, l’angolano è sempre attentissimo nella sua trequarti arginando le velleità degli avversari e spazzando via il pallone sventando ogni pericolo sul nascere anche se in qualche occasione si complica inutilmente la vita.
Prestazione sontuosa da parte dell’olandese che non fa passare nemmeno un singolo pallone nell’area piccola, neutralizza Dzeko rendendolo innocuo e non sbaglia nulla, non si concede nessuna sbavatura.
Sbaglia un disimpegno regalando un corner alla Roma (solo perché Salah si accontenta del calcio d’angolo e non rincorre il pallone in procinto di uscire) ma a parte questo dettaglio il brasiliano riscatta gli errori del derby precedente con una gara da incorniciare, non si arrende mai e nel finale la sua tenacia nel negare il gol agli avversari è ai limiti del commovente.
Fondamentale nell’impedire a Dzeko di avanzare sulle fasce e di accentrarsi per prendere meglio la mira e andare in porta.
Prova a usufruire del liscio di Manolas per affacciarsi dalle parti di Alisson ma viene fermato da Emerson, provvidenziale un suo recupero su Nainggolan, rimedia un giallo che gli impedirà di esserci al ritorno visto che era diffidato. Nella ripresa va vicino al raddoppio con un gran tiro da fuori che si spegne a lato di pochissimo, con un tackle provvidenziale impedisce a El Shaarawy di inquadrare la porta nel recupero.
Come al solito sbaglia i passaggi e regala il pallone agli avversari, ma a centrocampo è praticamente onnipresente e nel finale spende intelligentemente il giallo per fermare Rudiger che si stava dirigendo verso la porta.
Firma la rete dell’1 a 0 dopo essere andato vicino al gol in almeno un altro paio di frangenti, il serbo si inserisce in area con i tempi giusti depositando in rete il pallone che gli fornisce Felipe Anderson. La sua forza fisica dirompente gli consente di avere la meglio nei contrasti con gli avversari.
Molto efficace sia in difesa che in attacco, stasera rappresenta una delle chiavi per decifrare il successo dei biancocelesti: si propone spesso sulla fascia sinistra partecipando attivamente alla fase offensiva fornendo un mucchio di cross e lanci lunghi ai suoi compagni.
Serve l’assist a Milinkovic-Savic al termine di una grande iniziativa personale, talvolta il brasiliano si intestardisce nel voler fare tutto da solo anziché servire qualcuno con molti più spazi in mezzo al campo ( Il senegalese ridà vigore al reparto offensivo, c’è la sua firma sul raddoppio di Immobile con l’assist per il numero 17, incredibile il modo in cui semina Manolas sulla fascia destra)
Nel primo terzo di gara viene isolato dai compagni e i difensori avversari lo neutralizzano, dopodiché per un paio di volte si affaccia nei pressi di Alisson provando a intimorire l’estremo difensore giallorosso. Nella ripresa si toglie la grossa soddisfazione di segnare il suo primo gol nella stracittadina fissando il punteggio sul definitivo 2 a 0.
Stasera il tecnico biancoceleste non ha sbagliato assolutamente nulla, ha preparato la gara nei minimi dettagli sfruttando nel migliore dei modi i (pochi) punti deboli della squadra di Spalletti che evidentemente non ha approcciato questo match con la stessa meticolosità. Ottimi anche i cambi con Keita che ha ridato vigore all’attacco quando la stanchezza cominciando ad affiorare.
Abbassa la saracinesca per la prima volta sull’incornata di Milinkovic-Savic, poco dopo salva su Immobile, non ha assolutamente alcuna responsabilità sul gol del serbo così come su quello del numero 17 biancoceleste.
Perde l’equilibrio e scivola consentendo a Parolo di involarsi verso la porta di Alisson, nell’azione del raddoppio della Lazio si fa seminare Keita che può dunque involarsi sulla fascia destra per servire Immobile. Giornata da dimenticare per il difensore greco.
Molto in difficoltà nell’arco dei novanta minuti con una serie di palloni regalati e di fraseggi sbagliati, in evidente affanno nel marcare i centravanti avversari, soffre le iniziative di Felipe Anderson che lo lascia sul posto nell’azione che porterà al gol di Milinkovic-Savic, per l’argentino è sicuramente una delle prestazioni peggiori da quand’è alla Roma.
Per gran parte della gara è impegnato nel duello con Immobile, nel corso della gara è costretto a sorbirsi i cori razzisti che gli dedicano i tifosi della Lazio (che verranno poi richiamati all’ordine dallo speaker dell’Olimpico), poi al 78′ buca l’intervento mancando il pallone e lasciando via libera al numero 17 biancoceleste che può depositarlo indisturbato in rete.
Combina ben poco in fase offensiva dove non fa sentire la sua spinta propulsiva sulle sue fasce e con un destro da lontano manca completamente la porta, leggermente meglio in difesa quando trova il modo di rifugiarsi spesso in corner. ( Spalletti lo fa entrare sullo 0-2 ma alla soglia dei 41 anni è impossibile ribaltare i derby da solo)
A inizio ripresa ci prova dalla lunga distanza ma a differenza della gara di campionato contro il Torino manca e di molto il bersaglio, gara sottotono per lui. ( Entra a partita iniziata ma fatica a ingranare, in pieno recupero un suo tentativo di tiro viene murato da Wallace)
I suoi cross e i suoi passaggi sono spesso imprecisi e fuori porta, l’olandese stasera non vive una delle sue serate migliori (così come tutta la squadra).
Tra gli ultimi ad arrendersi, è quello che si dà maggiormente da fare ed è l’unico che costringe Strakosha a effettuare un intervento piuttosto impegnativo, tra i pochissimi della Roma a salvarsi quest’oggi.
L’egiziano nella ripresa prova a salire in cattedra colpendo col mancino il palo esterno alla destra di Strakosha, ma si è avuta la sensazione che anche lui abbia sofferto ( Prova a calciare al volo ma colpisce male la sfera, quando sta per ricevere palla da Totti viene fermato dal tackle provvidenziale di Parolo)
I giocatori della Lazio cercano di intrappolarlo, lui prova a cercare la porta dai 25 metri ma senza fortuna, il belga stasera non lascia il segno e non trova il modo di divincolarsi dalla gabbia che gli ha costruito attorno la retroguardia avversaria.
Nella prima frazione di gioco è quello che crea i maggiori pericoli nell’area di rigore della Lazio venendo però neutralizzato da Wallace e De Vrij, nella ripresa lo si nota con estrema difficoltà in mezzo al campo, a ulteriore conferma dell’eccellente prestazione fornita dai difensori della Lazio.
Se il suo collega Inzaghi ha preparato questa gara nel migliore dei modi curando anche il più piccolo dettaglio, lo stesso non si può dire per il tecnico giallorosso che forse non ha preso le contromisure necessarie dei confronti degli avversari. Del resto anche alle più grandi squadre è concessa un’uscita a vuoto ogni tanto, ma avrebbe preferito averla in una partita diversa dal derby. (Stefano Belli)