E’ un evento storico, come SE da Milan e Inter, Roma e Lazio, Real Madrid e Atletico Madrid fosse rinata una sola squadra. Così lo Stade Francais e il Racing92 si sono fuse dando nascita a un solo club. L’hanno annunciato Thomas Savaré, presidente dello Stade Francais capitanato da Sergio Parisse, e il collega del Racing92 Jacky Lorenzetti, declinando l’impossibilità di proseguire ad alti livelli con le rispettive squadre. I tifosi a Parigi non l’hanno presa bene, non sopportano che le due squadre della loro città, che hanno fatto la storia del rugby francese vincendo anche importanti competizioni internazionali come la Heineken Cup e la Challenge Cup si siano unite. La rosa sarà dimezzata. Il nuovo club giocherà la prossima stagione alternativamente negli attuali stadi delle due squadre, Jean Bouin (Stade Français) e Arena (Racing92). L’ultimo scontro diretto sarà il 9 aprile nel derby parigino. Per parlare di questa rivoluzione storica nel rugby francese ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Mauro Bergamasco, ex giocatore (oggi allenatore) che ha militato nello Stade Français dal 2003 al 2011.
Che cosa pensa di questa fusione tra Stade Français e Racing92? Sono rimasto sorpreso sinceramente. Una cosa inaspettata per molti come per me. Voglio capirci meglio, non conosco i motivi di questa fusione, come stanno le cose.
Dal punto di vista finanziario cosa può comportare la fusione? Magari ci possono essere stati problemi di bilancio, per entrambi i club. Potrebbe venir fuori un club più forte ovviamente, che unisca le sinergie dei due attuali, un club che rappresenti sempre Parigi ed ancora più competitivo, che oltretutto libererà un posto nel campionato francese.
Che riflessi avrà su questa stagione e sulla prossima del nuovo club? Ovviamente bisognerà prendere una decisione sulla rosa. I giocatori in ogni caso sono dei professionisti e cercheranno di fare il loro lavoro fino in fondo, su questo non ho dubbio. Lo Stade Francais e il Racing92 hanno fatto la storia del rugby francese. Bisognerà capire come sarà il nuovo club, per cui i tifosi parigini dovranno tifare.
E su quello del rugby francese? Ovviamente Parigi avrà una squadra molto forte che potrà competere ai massimi livelli con tutte le altre. Il campionato francese, dove ho giocato dal 2003 al 2011 e con mio fratello fino al 2010, è l’Nba del rugby di club assieme al torneo inglese. Ci giocano le formazioni più forti del mondo.
Come la prenderanno i tifosi? Si può paragonare a una fusione tra Milan e Inter, il rugby in Francia è uno sport nazionale come il calcio… Penso che i tifosi non possano essere contentissimi, vedremo. Lo Stade Francais è il club di Parigi, ci sono tifosi però che vengono fuori da questa città. Il Racing rappresenta più la periferia della città ed è comunque un club storico di Parigi. Dopo anni nelle serie minori fu l’imprenditore Max Guazzini a riportare in alto lo Stade Francais, prendendolo nel 1992 e riportandolo nella massima divisione. Il Racing92 tornò nella massima divisione più tardi con l’imprenditore Jacky Lorenzetti, che oggi è tra gli artefici della fusione.
Ci può parlare della sua esperienza a proposito nello Stade Francais? 8 anni e due scudetti, con suo fratello tra l’altro. Sono stati anni molto belli, io e Mirko quando arrivammo allo Stade Francais fummo molto aiutati da Diego Dominguez. Era una squadra piena di campioni, ognuno però aveva la possibilità di esprimersi come voleva. Non c’era giocatore che volesse fare sentire maggiormente il peso della sua celebrità. Così sono riuscito ad impormi, a dimostrare fino in fondo il mio valore.
Com’erano i derby tra delle due squadre? Molto sentiti ovviamente, dai dirigenti e anche dai giocatori, oltre che dagli stessi tifosi naturalmente. Penso che queste operazioni di unione di club differenti nello sport riflettano un po’ le nuove tendenze globali. Stanno cambiando tante cose, anche in altri campi, anche in altri settori. Tutto si sta modificando.
Quali sono i suoi ricordi più belli allo Stade Francais? La finale in campionato contro Perpignano del primo scudetto, nella stagione 20032004 è sicuramente il ricordo più bello. Non posso dimenticarla… Sono stati anni bellissimi in uno dei club che ha fatto la storia del rugby.
(Franco Vittadini)