Lancio di pietre e sprangate. E’ questo l’assalto subito da un pullman di tifosi campani della Juventus che si stava dirigendo a Genova per la trasferta bianconera contro la Sampdoria. Il pullman era partita all’alba da Alife in provincia di Caserta ed ha fatto tappa a Castelvolturno per caricare altri passeggeri, prima della sosta in un autogrill vicino Arezzo. In un clima per nulla semplice dopo gli ultimi screzi anche a livello mediatico tra Juventus, Napoli (qui sotto il retroscena che può spiegare molto di quanto successo). Poco dopo esser ripartiti è arrivato l’assalto, con due macchine che hanno affiancato il bus iniziando a lanciare pietre in direzione dei finestrini del bus dei tifosi della Juventus. Come riportato da ‘Il Mattino’ l’autista del pullman ha provato ad accelerare per evitare l’agguato ma nel frattempo le due automobili hanno cercato anche di speronarlo con un van della Mercedes fermo di traverso sulla carreggiata autostradale. L’autista è costretto a fermarsi, e dalle auto scendono un gruppo di supporters napoletani che cominciano a prendere a sprangate il pullman. L’autista a questo punto esegue alcune manovre molto rapide e riesce a liberarsi dall’agguato e ripartire. Alcuni tifosi della Juventus riescono a prendere il numero di targa del van e delle auto degli aggressori.
Un vero e proprio agguato quello subito da alcuni tifosi della Juventus campani in autostrada. Il pullman dopo esser sfuggito all’attacco dei supporters napoletani è stato raggiunto dalla polizia stradale e scortato fino ad una vicina stazione di servizio, dove sono state raccolte tutte le informazioni sullaccaduto. “Avevano il nostro stesso accento” ha rivelato un passeggero del pullman colpito, si trattava infatti di alcuni tifosi del Napoli diretti ad Empoli, dove ieri la squadra azzurra è scesa in campo per il turno di campionato. La polizia stradale ha fermato infatti prima del casello di Empoli un van con la targa corrispondente a quella indicata dai tifosi della Juventus durante l’assalto. Nove le persone fermate che si trovavano in questo van Mercedes residenti tutti nel territorio campano, prontamente segnalati con i nominativi che sono stati trasferiti alla Digos per le accurate indagini. Nel cofano di questa autovettura sono stati inoltre ritrovati le stesse spranghe descritte dai tifosi della Juventus aggrediti.
Siamo partiti dalla conclusione, ovvero dallennesimo episodio di violenza assurda e gratuita mosso nel mondo del calcio, questa volta con i tifosi napoletani contro quelli della Juventus, anche se campani pure loro. Ma il retroscena di questi ultimi giorni potrebbe spiegare molto di quanto avvenuto ieri, o almeno delle reazioni a cui stiamo assistendo in queste ore ancora di tensione; appena concluso Juventu-Milan con il rigore al 95esimo data a Dybala, ha scatenato le ire del giornalista Rai Enrico Varriale, che su Twitter ha scritto due domeniche fa «Alla Juventus mancava un rigore nel 1′ tempo ma Massa si inventa di tutto nel finale. Allunga il recupero e concede un penalty incredibile. Secondo il giornalista Rai, in un mese escono sconfitti e infuriati dallo Stadium Inter, Napoli e Milan; «o sono tutti matti o il nostro calcio ha un grosso problema conclude Varriale. La replica arriva da Claudio Zuliani, giornalista di J tv che in diretta nel post partita di Juve-Milan arriva ad affermare: «Varriale ha assolutamente ragione, il nostro calcio ha un grosso problema: quelli che hanno la tessera da giornalista e non fanno i corsi di aggiornamento come il signor Enrico Varriale e che dice delle sciocchezze. Zuliani non gradisce le ironie su Twitter del collega di Rai Sport e lo richiama a non fare «il tifoso del Napoli; se vai a vedere la partita, non da tifoso del Napoli, ma da giornalista, probabilmente ti accorgi che stai dicendo una fesseria, conclude in diretta il giornalista tifoso bianconero, come riportato da SpazioJ. Sono intervenuti nei giorni scorsi anche i sindacati dei giornalisti chiedendo scuse ufficiali di J tv nei confronti di Rai Sport, attaccata da Zuliani per il commento anti-juventino espresso. In controtendenza, va detto che il vicedirettore di Rai Sport, Marco Mazzocchi, sempre su Twitter ha scritto ieri che «Qualsiasi opinione di un giornalista RaiSport espressa via social non rappresenta la linea editoriale ma un parere personale.
Per chiarezza: Qualsiasi opinione di un giornalista @RaiSport espressa via social NON RAPPRESENTA la linea editoriale ma un parere personale
Marco Mazzocchi (@officialmaz) 19 marzo 2017
Come dire, Varriale quello che dice lo scrive in qualità di opinione personale (ma allora come si deve interpretare il tweet del simpatico giornalista Rai visto che è arrivato su Twitter dal suo account privato?). Poi ieri il brutto episodio del pullman dei tifosi campani della Juventus che ha fatto scrivere a Varriale, su Twitter of course, «Episodio grave e da condannare. Senza rappresentare alcuna linea editoriale, mi impegno ad abbassare i toni augurandomi che lo facciano tutti.
Episodio grave e da condannare.Senza rappresentare alcuna linea editoriale,mi impegno ad abbassare i toni augurandomi che lo facciano tutti. pic.twitter.com/vw4KOdcPWo
enrico varriale (@realvarriale) 20 marzo 2017
A cui ha fatto seguito, dopo le polemiche social arrivate contro la sua persona, la precisazione importante secondo cui nessuna opinione può condizionare, nel bene o nel male, «la mente malata di chi compie un atto delinquenziale.
Per fare chiarezza, credo che nessuna opinione possa condizionare,nel bene o nel male,la mente malata di chi compie un atto delinquenziale.
enrico varriale (@realvarriale) 20 marzo 2017
Insomma, è bufera totale e il clima mediatico sebbene non può giustificare quanto avvenuto nella barbarie dellarea servizio dellautostrada ieri, di certo non aiuta una serena condanna di un inasprimento della libertà di parola, pensiero ed azione, come avvenuto nello scontro tra tifosi che riflette lennesimo scontro mediatico su fatti davvero minimi.