La vittoria di Roger Federer a Indian Wells 2017 porta lo svizzero a fare cifra tonda: in carriera sono i titoli che lex numero 1 Atp ha conquistato a livello professionistico, a partire da quello che nel 2001 conquistò proprio in Italia, a Milano, battendo in finale Julien Boutter e succedendo al connazionale Marc Rosset nellalbo doro. Altri tempi: Federer aveva 19 anni e il torneo non si gioca più da 12 anni (ultimo campione Robert Soderling), lo svizzero ha anche perso una finale dal nostro Davide Sanguinetti che può dunque dire di aver battuto almeno una volta il Re. Sia come sia, i 90 titoli di Federer sono il terzo miglior dato in era Open: a quota 94 in seconda posizione cè un Ivan Lendl che adesso è assolutamente raggiungibile, mentre in testa rimane quel Jimmy Connors che ha aperto la sua serie nel gennaio 1972 a Jacksonville (aveva anche lui 19 anni) e lha chiusa nellottobre 1989 a Tel Aviv, alla veneranda età (per un tennista) di 37 anni. I titoli di Jimbo sono , vale a dire 19 più di Federer; un rapido confronto ci dice che Connors ha ottenuto il titolo numero 90 (il Monterrey Grand Prix) nel febbraio 1982, cioè quando aveva compiuto da poco i 29 anni. Da questo punto di vista ha fatto meglio di Federer, che a 29 anni e 5 mesi aveva conquistato 77 trofei; soprattutto, una volta arrivato ai 30 anni Connors è stato ancora in grado di vincere per due volte consecutive gli Us Open (battendo Lendl in entrambe le finali). La domanda è se Federer possa vincere 19 titoli negli anni che gli restano: per come sta giocando adesso parrebbe di sì, ma è chiaro che in questo momento lo svizzero abbia bisogno di centellinare gli appuntamenti disputando solo i tornei importanti. Vale a dire i 4 Slam e i Master 1000, alcuni dei quali per di più potrebbe saltarli (nelle ultime stagioni ha dato forfait due volte a Madrid e quattro in Canada, oltre che a Miami dove però stavolta ci sarà).
Ha vinto Indian Wells 2017 superando in finale lamico e connazionale Stan Wawrinka: possiamo dare merito anche a Ivan Ljubicic, che dal dicembre 2015 è il coach del Re svizzero. Già numero 3 del ranking Atp come giocatore, anche il croato aveva vinto a Indian Wells: lo aveva fatto a 31 anni compiuti da due giorni (ieri Ljubo ha festeggiato il suo trentottesimo compleanno) battendo in finale Andy Roddick (7-6 7-6) e prendendosi il decimo e ultimo titolo della sua carriera. Ljubicic ha sostituito Stefan Edberg, che come allenatore di Federer ha fatto un lavoro strepitoso: sotto la sua gestione lo svizzero è diventato molto più incisivo sotto rete e di fatto è rinato dalla crisi, tornando a vincere i Master 1000 (due volte Cincinnati, una Shanghai) ma soprattutto rivedendo una finale Slam dopo due anni, e giocandone in tutto tre (pur senza vincerle), due delle quali a Wimbledon (laltra agli Us Open). Esaurito il rapporto, Federer si è messo nelle mani di Ljubicic, che in precedenza aveva portato Milos Raonic nella Top 10 del ranking e a disputare due finali Master 1000 (Montréal, due mesi dopo aver iniziato ad allenarlo, e Parigi-Bercy) oltre a fargli giocare la prima semifinale Slam in carriera (a Wimbledon). Spesso i coach sono poco considerati nel mondo del tennis, e certamente Ljubicic non può insegnare molto a Federer dal punto di vista tecnico; mentalmente e come strategia di gioco, imparando a vedere le partite sotto diversi punti di vista, gli allenatori possono però fare molto come dimostrato ad esempio la carriera di Wim Fissette, che ha portato Johanna Konta al titolo di Sydney dopo aver portato Sabine Lisicki e Simona Halep poi a giocare una finale Slam.
, lo sconfitto nella finale di Indian Wells 2017, si inchina a un Roger Federer capace di vincere titoli importanti a 35 anni: nelle dichiarazioni post partita il numero 3 del ranking Atp ha reso onore al connazionale dicendo che vederlo al top alla sua età è incoraggiante, perchè io compirò 32 anni tra qualche giorno. Wawrinka ha chiaramente parlato di una sconfitta dura, ma anche che siamo abituati a perdere contro Roger perchè è il giocatore più forte di sempre. Affrontarlo è sempre complicato: è rapido, non ti fa mai sentire a tuo agio ed è talmente straordinario da far sembrare tutto perfetto. Insomma: una sconfitta che ci può stare, e infatti Stan ha detto che da una parte va tutto bene, sono arrivato in finale ed è un grande risultato. Daltro canto si tratta di una finale persa, mai semplice da digerire. Wawrinka è comunque contento di essere tornato a questo livello, anche perchè dopo gli Australian Open aveva dovuto convivere per qualche giorno con un infortunio; adesso per lui si spalancano le porte di Key Biscaine, poi arriverà la stagione sulla terra rossa nella quale Stan potrebbe partire con i favori del pronostico, ricordando le due finali Master 1000 giocate su questa superficie e la vittoria, sorprendente, del Roland Garros 2015 contro un Novak Djokovic che sembrava imbattibile.
Ha vinto il torneo di Indian Wells 2017 battendo in finale il connazionale Stan Wawrinka: risultato in unora e 20 minuti di gioco. Una finale rapida, che ha ricalcato due dei titoli che Roger aveva già conquistato qui: il primo nel 2004 (6-3 6-3 a Tim Henman) e il quarto, conquistato nel 2012 con un 7-6 6-3 ai danni di John Isner. Il quinto titolo a Indian Wells 2017 pone Federer al primo posto nella classifica delle vittorie del Master 1000 californiano: insieme a lui cè Novak Djokovic, che aveva vinto le ultime tre edizioni ma questa volta si è fermato presto, battuto agli ottavi da quel Nick Kyrgios che ha poi dato forfait prima di giocare contro lo svizzero. Lanalisi del march è piuttosto semplice: Federer ha vinto costringendo Wawrinka a un pessimo 38% con le seconde di servizio, risultando invece praticamente perfetto quando in battuta è andato lui (78% con le prime, 67% con le seconde). La chiave sta tutta qui, nel servizio: quando a Wawrinka è entrata la prima (il 61% delle volte) la testa di serie numero 3 del tabellone ha retto londa durto (si è preso il 70% dei punti), ma quando è stato costretto a giocare la seconda sono stati dolori. Con questa infatti Federer ha ottenuto il il 61% dei punti; dallaltra parte invece Wawrinka, che ha fatto solo 8 punti sulle prime del connazionale, non è riuscito a essere incisivo in risposta tanto da chiudere con il 33% sulle seconde del rivale. Wawrinka ha comunque avuto a disposizione tre palle break; ne ha sfruttata soltanto una, mentre il 60% di conversione di Federer (3/5) ha permesso al Re di prendere il largo in entrambi i set. Per Federer si tratta del secondo titolo nel 2017, ed è un trofeo prestigioso quasi quanto gli Australian Open; lo scorso anno aveva chiuso a zero la stagione peggiore di sempre.
Sono sorpreso di me stesso ha detto un raggiante Roger Federer al termine della finale. Penso che il segreto sia quello di aver avuto un po di vantaggio fisico e mentale, perchè Stan ha dovuto lottare duramente contro Nishioka e Thiem. Da parte mia ero sotto pressione; ho giocato questa finale con la giusta intensità, non ho cambiato il mio gioco ed ero pronto. Con il trionfo a Indian Wells, Federer sale al numero 6 del ranking Atp: Pensavo che a 35 anni sarei stato molto più in basso; essere qui toglie un sacco di pressione, ma prima di vincere questi tornei non era certo così bello. Sono felice di come adesso riesco a battere Stan, Rafa Nadal e tutti gli altri che ho battuto in Australia. Adesso arriva un altro Master 1000, quello di Miami: Tutti si aspettano che vinca ed è ovvio, ma io non riesco a dire che andrò in Florida per sollevare il trofeo. (Claudio Franceschini)