Di José Mourinho sapevamo fosse un allenatore vincente, un motivatore sensazionale, ma adesso dobbiamo apprezzarne anche le doti di nutrizionista. Durante la partita del suo Manchester United contro il Rostov in Europa League, infatti, resosi conto che Rojo, il terzino argentino dei Red Devils, era vittima di un evidente calo fisico cos’ha fatto Mou? Ha preso una banana, l’ha sbucciata personalmente e ha fatto in modo di farla arrivare al suo ragazzo. Un atteggiamento inusuale per il mondo del calcio: dove al massimo siamo stati abituati a vedere i giocatori avvicinarsi alle panchine per ricevere una borraccia; in cui si rientra negli spogliatoi per “bere un thé caldo” e poi via, di nuovo in campo. Ed è forse per questo motivo che Mourinho, incerto probabilmente sull’opportunità del suo gesto, ha deciso di far arrivare la banana a destinazione come fosse il più misterioso dei pizzini. L’ha sbucciata, e di soppiatto l’ha consegnata ad Ashley Young, l’esterno che nel frattempo si stava riscaldando a bordocampo. Ed è stato proprio il giocatore della nazionale inglese a completare il trasferimento della banana dalle mani di Mourinho alla bocca di Rojo: che deve avere sicuramente apprezzato, visto come se l’è divorata…
Ci avevano insegnato che mangiare una banana fosse una pratica utile da realizzare soprattutto a fine allenamento, ma José Mourinho rischia di riscrivere la storia dell’alimentazione, oltre che quella del calcio. Dopo il frutto consegnato a Rojo durante Manchester United-Rostov sono in tanti ad interrogarsi: ha fatto bene a far arrivare la banana al suo giocatore in preda ad una crisi fisica? Il dibattito si è scatenato: c’è chi è certo che la banana serva a contrastare l’acido lattico, e per questo vada assunta “dopo” lo sforzo fisico. Altri, convinti da una prassi che va avanti da decenni, rispondono: allora perché i tennisti la mangiano al cambio campo durante le partite? La risposta probabilmente è che hanno ragione entrambi: che la banana si può mangiare sia prima che dopo, tanto male non fa. Più entusiasmante il dibattito sul “quando” mangiarla: ma “quando” nel senso di verde o gialla? Gli esperti citati dal sito theverge.com fanno sapere che i frutti meno maturi hanno al loro interno dell’amido che fa molto bene ai batteri intestinali. Eppure è difficile paragonare il loro gusto alla dolcezza di una banana così matura da essersi riempita di macchioline marroni. Sarà…ma i gusti sono gusti. Probabilmente la Chiquita, quando negli anni ’40 si intestò il compito di far capire al mondo intero quand’era cosa buona e giusta mangiare questo frutto esotico, non avrebbe mai pensato che attorno alla banana si sviluppasse un dibattito del genere, che più che scientifico potremmo definire ideologico, o addirittura religioso….