Tra poco il ciclismo ritornerà protagonista assoluti con tanti appuntamenti in programma nella stagione 2017 cui chiaramente tutti gli appassionato guardano con crescente attesa. Tanto gli appuntamenti classici in programma: si comincerà il 18 marzo con la storica Milano-Sanremo, dove però l’Italia non vince dal lontano 2006 dove a riuscire nell’impresa era stato Filippo Pozzato, per poi ricordare la 100^edizione del Giro d’Italia. Quest’anno al rosea toccherà in un’edizione storica tutti i punti della penisola partendo proprio dalla Sardegna di Aru, uno dei protagonisti più attesi nel ciclismo azzurro assieme a Vincenzo Nibali. Tra gli appuntamenti europei poi l’attesa è tutta per la Vuelta di spagna e il Tour De France, tutto in vista dei prossimi Mondiali di Bergen in Norvegia, atteso a settembre, dove Peter Sagan potrebbe centrare il suo terzo successo consecutivo. Tanti temi da approfondire di uno sport che sta cambiando, dirigendosi verso nuove nazioni, nuove tecnologie, nuovi mercati. Per presentare la stagione 2017 abbiamo sentito Gianni Bugno: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Come vede questa stagione 2017? Penso che questa stagione possa essere interessante, molto interessante. Almeno mi auguro che sia così con la sfida tra Aru e Nibali molto bella, molto emozionante.
La stagione delle classiche potrà darci finalmente qualche soddisfazione? Lo speriamo tutti, se qualche nostro corridore vincesse qualche classica farebbe molto bene al nostro ciclismo. Diego Ulissi è uno dei nostri corridori più interessanti, in grado di fare bene in questo tipo di gare.
In particolare la “Milano – Sanremo” potrebbe colorarsi di italiano? E’ una classica che non vinciamo da tanto tempo (ndr, 2006 Filippo Pozzato), se un corridore italiano tagliasse per primo il traguardo sarebbe una cosa fantastica.
Chi saranno i protagoniste di queste gare? I corridori belgi, quelli olandesi, Sagan, quelli tedeschi magari con Kittel.
Sagan potrebbe essere il numero uno? Lui è veramente forte, ha veramente sempre qualcosa di grande, è un numero uno del ciclismo attuale.
Quest’anno c’è la centesima edizione del Giro, qualcosa di indimenticabile… Sì una grande cosa, un avvenimento importante per tutto il ciclismo italiano, anche per tutto lo sport italiano.
La Sardegna una partenza bella, spettacolare, con il suo campione Fabio Aru. Una cosa molto bella, qualcosa di indimenticabile per questa regione, anche per il Giro con Fabio Aru alla partenza nella sua terra d’origine
Come vede il dualismo Aru – Nibali? Come ho detto prima sarà una cosa molto bella, che aiuterà anche il nostro ciclismo, darà a linfa a tutto il movimento. Aru è rimasto nella sua squadra, Nibali è andato in un’altra nuova. Scenari di una rivalità tra i due corridori che potrebbe essere molto interessante.
Un giudizio sui due corridori. Aru è un ciclista giovane, forte ma che ha ancora possibilità di crescita. Nibali ha più anni ma è già un campione affermato fino in fondo.
Il Tour, Froome sempre il più forte, chi potrà contrastarlo? I soliti corridori di sempre con Froome sempre il numero uno, da battere per tutti.
E’ un errore per il campione britannico non fare mai il Giro? Sceglie di fare il Tour, di puntare sulla corsa francese. E’ una sua decisione, non si può criticarlo, visti i successi che ottiene.
Come vede il Mondiale a Bergen, in Norvegia? Dico solo una cosa che secondo me disputare un Mondiale a fine stagione non ha molto senso. Era meglio un tempo quando si faceva in altri periodi dell’anno, così questa gara aveva più valore, aveva più qualità tecnica.
Quali sono i problemi del ciclismo italiano? Mancano squadre perchè in fondo mancano sponsor. E’ questo il problema principale del nostro ciclismo.
Crede che il Veneto possa organizzare i Mondiali del 2020, Vicenza, Venezia batteranno l’Olanda… Non lo so, non posso dire a chi andranno i Mondiali del 2020.
Come potrà migliorare la sicurezza in questo sport? Spero che si faccia sempre di più, che si lavori sempre di più per questa cosa. La sicurezza è veramente una cosa fondamentale nel ciclismo.
Quali sono secondo lei nuove frontiere del ciclismo? Ci sono nuovi paesi che stanno ospitando gare di ciclismo, sono sempre di più. Magari un giorno la Cina sarà la nuova frontiera del ciclismo. Ci sono nuovi mercati, tecnologie sempre più avanzate, tante cose nuove di questo sport.
(Franco Vittadini)