La gara Barcellona-Psg, terminata col risultato di sei a uno, ha suscitato ovviamente i commenti di più vario genere e tra questi non potevano mancare gli Autogol trio di amici che si è fatto strada e con le parodie sportive ha sicuramente fatto negli ultimi anni un grandissimo successo. Per la gara Barcellona-Psg gli Autogol hanno deciso di riprendere un tormentone del web e cioè un pezzo del film La Caduta che vede protagonista il leader della Germania Nazista Adolf Hitler. Sfruttando il fatto che quella particolare sequenza era in lingua originale con i sottotitoli gli Autogol si sono divertiti a trasformare una situazione storica in una schedina persa da Hitler che aveva pronosticato il passaggio del turno del Paris Saint German dopo il rotondo quattro a zero della gara d’andata. Sicuramente è un video simpatico nonostante l’argomento molto scottante.



Limpresa realizzata sul Barcellona sul Psg a Camp Nou non poteva che oltrepassare i confini nazionali e non solo: la Remuntada che entrare senza dubbio nella storia del club blaugrana oltre che in quella del calcio ha colpito tutti, giocatori, allenatori e semplici appassionati. Così al termine della partita tra Manchester City e Stoke City, i giornalisti convenuti alla classica conferenza stampa non hanno potuto non chiedere un parere di quanto successo a casa del Barcellona a Pep Guardiola, ex tecnico del barça, il quale ha affermato: non ho potuto guardare la partita perché la Premier gioca allo stesso orario della Champions League, ma ovviamente desidero congratularmi con il Barça per limpresa eccezionale, sono contentissimo per Luis Enrique, per i giocatori, una generazione unica che ormai da anni fanno belle cose e quello di stasera è un risultato straordinario. Sono curioso di vedere come è andata la partita, la guarderò a casa, però intanto mi congratulo con il Barcellona, i tifosi e i giocatori.



Tra i protagonisti assoluti del match tra Barcellona  e Psg, match andato in scena ieri al Camp Nou negli ottavi di finale di Champions League, è stato senza dubbio Andres Iniesta. Il blaugrana pur non essendo tra i marcatori della partita che ha di fatto sancito il passaggio del turno del Barca dopo una rimonta storica ha però con un colpo di tacco provocato il decisivo autogol di Kurawa oltre che aver servito Neymar un assist vincente, colpi e genialità che lo hanno reso fondamentale per il gioco della compagine di Luis Enrique, lo stesso Iniesta fermato nel posto match dai microfoni di Mediaset Premium ha dichiarato: Sapevamo che era difficilissimo che la strada era stretta ma noi ci credevamo, abbiamo fatto la prima cosa difficile che era andare sul 3-0. Anche sul loro gol ci abbiamo creduto lo stesso, non abbiamo mai smesso, sono felicissimo per noi e per i tifosi. La vittoria di oggi ci darà molto forza per arrivare alla finale di Champions League. Lobbiettivo è vincerla. Certo non ci sono squadre invincibili ma la capacità di immaginare grandi come che abbiamo e abbiamo dimostrato è straordinario.  



Limpresa realizzata dal Barcellona che ha battutto ieri sera al Camp Nou il Psg, con il risultato di 6-1, stravolgendo così il 4-0 iniziale non è stata però priva delle consuete polemiche. Questa volte le grida di protesta si alzano dalla panchina francese, che eri sera nonostante il vantaggio iniziale nel girone di andata ha dovuto salutare il sogno della finale di Champions League. Lo stesso tecnico della compagine francese Unay Emery ha infatti affermato in conferenza stampa al termine dellincontro: è vero che abbiamo perso una grande occasione e ne siamo consapevoli. Il primo tempo credo che sia stato più demerito nostro: non siamo riusciti a dare continuità alla gara di andata. Volevamo essere più presenti in termini di personalità in fase di possesso e pressing. Merito anche loro il fatto di essere riusciti ad aggirare il pressing, costringendoci a stare molto bassi. Con il fatto che si trovavano più vicini alla nostra area di rigore, avevano più possibilità di trovare la porta. I primi2 gol poi li abbiamo subiti anche a causa di errori nostri. Nel secondo tempo la gara è cambiato e il rigore gli ha permesso di rientrare, ma io mi sentivo più tranquillo perché la squadra la vedevo meglio. Eravamo messi meglio in campo per poterli fare male. Il 3-1 sembrava indicarci un miglioramento sul piano dei risultati e potevamo fare il 3-2. Le decisioni arbitrali, azzeccate o meno però ci hanno danneggiato, perché nella nostra area erano rigori, nella loro no. Sono decisioni che alla fine hanno pesato sul riusltato.ci tocca accettare di aver perso una possibilità per crescere.

Una Remuntada augurata ma di certo non prevista, non così: difficile piegare come è successo ieri sera a Campi Nou, dove ha avuto luogo la vittoria per 6-1 del Barcellona, recuperando quindi il 4-0 subito dal Psg nel match di andata di questi ottavi di finale di Champions League. Il tecnico blaugrana Luis Enrique, al termine di questo storico incontro ha dichiarato in conferenza stampa: sembrava il copione di un fil dellorrore, più che un thriller. Con un inizio spettacolare al Camp Nou, visto soltanto pochissime volte, personalmente ricordo solo una occasione dove la tensione era maggiore a quella di oggi, ma non vi dirò la data, ero ancora un giocatore. Oggi ho visto un atteggiamento dei giocatori, che già di solito è spettacolare ma oggi ha voluto dire correre dei rischi e non se ne potevano correre di più. Di più voleva dire difendere in inferiorità. Soprattutto è una vittoria della fede: fede perché anche se nel primo tempo abbiamo fatto due gol senza sapere come. In difesa siamo stati spettacolari, ma in attacco eravamo troppo frettolosi: cosa logica e normale perché avevamo lansia di domandarci come separare la difesa, giocandoci tutto testa o croce o lattacco, ed era difficile separare le due cose. A fine primo tempo abbiamo parlato della possibilità di fare il terzo gol e se lo facciamo avrebbero avuto ancor più problemi. Labbiamo fatto, ma poi hanno segnato loro. Una cosa che ha definito questa vittoria è la fede, quella che hanno avuto i giocatori, ma anche il pubblico che  di solito a 10 minuti dalla fine va via da Camp Nou, e oggi invece non sono andati via dopo la vittoria o i festeggiamenti. Abbiamo fatto una rimonta storica negli ultimi 5minuti: lavevo detto che potevamo fare 6 gol, perché un avversario di questo rango un gol te lo può sempre fare. Abbiamo corso dei rischi ma alla fine abbiamo la notte che tutti desideravano.  

Il Barcellona scrive un’altra pagina dorata della sua leggenda, al Camp Nou gli uomini di Luis Enrique dovevano ribaltare lo 0-4 dell’andata al Parco dei Principi di Parigi per strappare il pass per i quarti di Champions League che sembrava saldamente nelle mani del PSG, sembrava un’impresa impossibile anche per degli extra-terrestri come Messi, Suarez e Neymar e compagnia bella, e invece ci hanno smentito ancora una volta con una partita che è già entrata nella storia e nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati sportivi (e non solo), con un tennistico 6 a 1 è il Barça ad accedere ai quarti, ma andiamo a fare un po’ ordine e riavvolgiamo il nastro. I padroni di casa non hanno scelta, devono vincere con almeno 4 gol di scarto (senza subirne nessuno) per andare ai supplementari e almeno 5 per qualificarsi direttamente al novantesimo, le cose sembrano mettersi subito benissimo per i blaugrana che sbloccano subito la contesa con Suarez, poi nei minuti successivi gli ospiti si arroccano in difesa e per vedere il raddoppio del Barça dobbiamo aspettare il 40′ quando Iniesta con una grandissima giocata semina il panico nella retroguardia avversaria propiziando l’autogol di Kurzawa protagonista di un misunderstanding con Trapp che non chiama il pallone e si fa ingannare dal compagno che segna nella porta avversaria. A inizio ripresa Meunier la combina grossa tagliando la strada a Neymar dentro l’area di rigore, in un primo momento l’arbitro Aytekin invita il brasiliano a rialzarsi, ma dopo un consulto con l’addizionale cambia idea e indica il dischetto, dagli undici metri Messi cala il tris e sembra quasi fatta per la remuntada del Barcellona. Invece arriva la reazione del PSG con Cavani che prima colpisce il palo e poi su assist di Kurzawa accorcia le distanze firmando la rete dell’1-3 che gela il Camp Nou e sembra condannare i blaugrana alla resa. Anche perché la squadra transalpina potrebbe dare il colpo di grazia definitivo con Cavani che non trova la doppietta per l’intervento salvifico di Ter Stegen, ma soprattutto per l’errore di Di Maria che sotto porta sbaglia il match point, disturbato dalla pressione di Mascherano. Sembra fatta per gli uomini di Emery ma a riaccendere la speranza per i catalani ci pensa Neymar che direttamente da calcio di punizione piazza il pallone sotto l’incrocio dei pali, all’inizio del recupero Marquinhos sbilancia ingenuamente Suarez e Aytekin assegna un altro penalty per il Barcellona, stavolta dal dischetto va Neymar che spiazza Trapp, sul 5 a 1 il PSG prova a difendersi strenuamente ma proprio all’ultimo secondo Sergi Roberto brucia la linea difensiva e con un pallonetto scavalca Trapp segnando il gol della storia, quello del 6 a 1 che regala un’incredibile qualificazione blaugrana. Emblematiche le immagini di Unai Emery e dei giocatori del PSG che scoppiano in lacrime, a fare da contraltare ideale la festa di Luis Enrique e degli spagnoli che celebrano un’impresa a dir poco leggendaria. Vale comunque la pena sottolineare il 65% di possesso palla con il quale il Barça (assieme ai 6 gol segnati, ai 7 tiri in porta e ai 6 corner battuti) ha annichilito il PSG.

Ai microfoni di Premium Sport il tecnico del Barcellona, Luis Enrique, è raggiante e non potrebbe essere altrimenti vista l’impresa leggendaria appena compiuta dai suoi: “Notte incredibile, abbiamo vinto nella maniera più impensabile, fino all’88’ eravamo avanti di appena due gol eppure siamo riusciti a segnarne altri tre e a passare, probabilmente neanche il più ottimista dei nostri tifosi sperava ancora nella qualificazione visto come si era messa. Dovevamo essere molto aggressivi e non è stato facile giocare per 90 minuti con ritmi così elevati, eppure la squadra è riuscita a tirar fuori il meglio di sé e con la forza della disperazione siamo riusciti ad avere la meglio in extremis. Infine un saluto ai romanisti che saranno sicuramente felici di vedermi vincere qualcosa”.

Il tecnico del PSG, Unai Emery, nonostante la grandissima delusione per la qualificazione sfumata all’ultimo secondo, si è comunque presentato con grande professionalità ai microfoni di Premium Sport: “Dovevamo mettere più personalità in mezzo al campo, i due penalty contro non ci hanno di certo aiutato, inoltre ci manca un calcio di rigore che la squadra arbitrale non ci ha concesso, per cui le decisioni del direttore di gara ci hanno pesantemente sfavorito. difficile fare un’analisi di questa sconfitta a caldo, di certo oggi è emerso che la squadra non abbia ancora acquisito l’esperienza necessaria per affrontare con il sangue freddo gare così delicate come quella di stasera. Pesa tantissimo anche l’errore di Di Maria sotto porta, se Angel fosse riuscito a buttarla dentro ora le cose sarebbero completamente diverse”.

Il video di Barcellona Paris Saint Germain sarà di certo il più cliccato del sito della Uefa Champions League. Un Barcellona spaventoso batte 6-1 il Paris Saint-Germain e si qualifica per i quarti di finale di Champions League. Limpresa si concretizza al Camp Nou: sembrava impossibile e invece diventa realtà con il 6-1 al Psg che ribalta lo 0-4 dellandata. Impresa ancora più clamorosa perchè arriva con due gol nel primo tempo e dopo che il Paris Saint Germain aveva segnato quella rete che sembrava essere definitiva. Edinson Cavani al 62 spingeva i transalpini ai quarti: gol del 3-1 per il Matador che replicava così alle marcature di Luis Suarez e Leo Messi (su rigore) con in mezzo lautorete di Kurzawa. Costringendo il Barcellona a farne altri tre per passare il turno: tre gol in poco meno di mezzora. Impossibile, soprattutto con il morale sotto i tacchi: e invece i blaugrana hanno fatto anche meglio, perchè al minuti 88 il risultato era ancora di 3-1. Poi Neymar, forse fino a quel momento il peggiore in campo, ha indovinato lincrocio dei pali da posizione defilatissima; quindi ci si è messo larbitro, che poco prima aveva giustamente ammonito Suarez per simulazione e ha ben pensato di fischiare un discutibile rigore per un fallo di Marquinhos sul Pistolero. Messi ha incredibilmente lasciato a Neymar che ha spiazzato Trapp; era il 91, mancava ancora un gol. E salito anche Ter Stegen: una volta non è andata bene, alla seconda – e proprio a recupero in scadenza – Sergi Roberto che era entrato al 76 al posto di un irriconoscibile Rafinha si è allungato sullo scavetto di Neymar e ha trovato la porta. Unimpresa di altri tempi, per i numeri della rimonta e per come è arrivata: ai quarti di finale di Champions League ci va il Barcellona, il Psg piange e ancora una volta si arrende di fronte ai blaugrana, una vera e propria nemesi. (Claudio Franceschini)

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