Stavolta niente remuntada per il Barcellona: la Juventus non è il PSG e ai blaugrana riesce nella grande impresa di non concedere neppure un gol in 180 minuti. Dopo il 3 a 0 dell’andata a Torino, i bianconeri costringono la squadra di Luis Enrique allo 0-0 al Camp Nou, nonostante il sostegno dei tifosi e un atteggiamento audace i padroni di casa non riescono a violare in alcun modo la porta di Buffon, anche a causa della serata no di Messi che tra primo e secondo tempo si divora due gol grossi come una casa a pochi passi dallo specchio, gli ospiti per larghi tratti soffrono e si fanno schiacciare nella loro trequarti anche se in contropiede gli uomini di Allegri potrebbero fare comunque male ai catalani con Cuadrado che a inizio ripresa, servito da Higuain, sbaglia clamorosamente e grazia il Barcellona mancando il definitivo colpo di grazia. Nell’ultima mezz’ora a spaventare Buffon ci pensano Sergi Roberto (che col sinistro a giro non trova la porta) e Mascherano, l’estremo difensore bianconero riesce ad anticiparlo e a sventare anche l’ultimo pericolo mentre Lemina spaventa Ter Stegen con un tiro piuttosto insidioso. Ancora prima del triplice fischio comincia la festa sugli spalti da parte dei tifosi bianconeri, ormai la semifinale di Champions League è realta e la Juve per la seconda volta negli ultimi tre anni si conferma tra le 4 migliori d’Europa, dopo il Bayern Monaco esce un’altra grande favorita per la vittoria finale con il Barça che se agli ottavi aveva evitato un’eliminazione che sembrava inevitabile stasera non ha potuto scampare al suo destino.



Match a tratti drammatico con i blaugrana che attaccavano a testa bassa e i bianconeri che si difendevano raschiando il fondo del barile, gli sforzi dei padroni di casa non danno i loro frutti e la Juve esce indenne dal Camp Nou.

I blaugrana si fermano ai quarti, all’andata la Juve si è rivelata troppo forte per loro e al Camp Nou la solidità difensiva dei bianconeri non ha lasciato loro scampo.



Pur non segnando e rischiando di farsi schiacciare troppo nelle fasi nevralgiche del match, i bianconeri approdano meritatamente in semifinale con un biglietto da visita niente male: nessun gol subito dal Barça in 180 minuti.

Dopo le polemiche per quanto accaduto tra Real e Bayern 24 ore prima, il direttore di gara olandese non poteva assolutamente permettersi di sbagliare nulla e cerca di rimanere il più imparziale impossibile senza influenzare l’esito del match con una direzione trasparente e senza sbavature.

I VOTI DEI BLAUGRANA

TER STEGEN 6 – Non si ricordano interventi decisivi da parte sua, poiché le poche occasioni create dai bianconeri non vengono capitalizzate nel migliore dei modi.



SERGI ROBERTO 5,5 – L’uomo-simbolo della storica remuntada contro il PSG anche stasera va vicino al gol ma il suo sinistro a giro si spegne di poco a lato facendo procurare solamente un grosso spavento ai tifosi bianconeri. (MASCHERANO 6 – Appena entrato potrebe battere Buffon ma si fa anticipare dall’estremo difensore avversario che spazza via la sfera)

PIQUE’ 6 – In alcuni tratti è apparso eccessivamente nervoso, soprattutto nel finale quando ormai la remuntada non era più possibile si lascia andare alla frustrazione stendendo i giocatori della Juventus senza interessarsi del pallone.

UMTITI 6 – Il suo compito è quello di rendere innocui Higuain e Dybala tenendoli il più lontano possibile dalla porta di Ter Stegen, cosa che in parte succede.

JORDI ALBA 6 – Pensa più che altro a contenere Cuadrado facendosi comunque notare anche in fase offensiva quando in estirada non riesce ad agganciare il lancio lungo di Messi.

RAKITIC 5,5 – Ci prova dal limite senza inquadrare la porta di Buffon e spedendo il pallone in curva, facendosi portare via diversi palloni e venendo spesso chiuso in corner. (PACO ALCACER SV)

BUSQUETS 6 – Nel match d’andata la sua assenza si era fatta parecchio sentire a centrocampo, oggi riesce a dare un equilibrio alla squadra molto sbilanciata alla ricerca spasmodica del gol, nel finale chiede il rigore quando Alex Sandro intercetta col gomito un suo traversone ma l’arbitro non è dello stesso avviso.

INIESTA 6 – Molto attivo soprattutto nella prima parte di gara quando Don Andres prova a innescare il tridente d’attacco, nei minuti successivi si concentra prevalentemente sul lavoro sporco e sullo smistamento dei palloni.

MESSI 5,5 – Tanti rimpianti per la Pulce che per ben due volte avrebbe la possibilità di segnaer e di rimettere in discussione la qualificazione, ma sciupa un paio di palle gol che in giornata sì avrebbe trasformato in oro. Anche da questi dettagli si capisce che era proprio il destino che fosse il Barcellona a doversi fare da parte.

L. SUAREZ 6 – Anche quando non attraversa una delle giornate migliori della carriera l’uruguaiano trova il modo di rendersi pericoloso facendo ammonire Chiellini e soprattutto Khedira che era diffidato e dovrà saltare la semifinale d’andata.

NEYMAR 5,5 – Il brasiliano cerca a tutti i costi di infilarsi tra i difensori bianconeri che la maggior parte delle volte lo chiudono in corner o gli sradicano il pallone dai piedi, neutralizzandolo. Emblematiche le sue lacrime al triplice fischio.

ALL. LUIS ENRIQUE 5,5 – Nella conferenza stampa pre-gara il tecnico del Barcellona è apparso fin troppo spavaldo dichiarando che i suoi avrebbero fatto 3 gol in 3 minuti, parole che gli si ritorcono contro visto che la Juventus non è il PSG.

I VOTI DEI BIANCONERI

BUFFON 6 – Il suo primo intervento lo effettua alla mezz’ora quando smorza  il tiro teso ma non abbastanza angolato di Messi, nella ripresa salva su Suarez e Mascherano anche se in un’occasione  esce male lasciando la porta sguarnita a Messi che però non ne approfitta.

DANI ALVES 6,5 – Nelle partite che contano (soprattutto contro la sua ex-squadra) il brasiliano dà il meglio di sé e nonostante qualche pallone perso nella propria metà campo sul terreno di gioco dà letteralmente l’anima dimostrando, da grande professionista qual è, di aver completamente sposato la causa bianconera.

BONUCCI 7,5 – Partita straordinaria a livello agonistico per il centrale difensivo che non abbassa la guardia nemmeno un istante arrivando su ogni tipo di pallone e neutralizzando quasi tutte le iniziative degli avversari.

CHIELLINI 7,5 – Con lui nei paraggi diventa praticamente impossibile per i blaugrana trovare varchi per tirare in porta, assieme a Bonucci forma una delle coppie di centrali più forti e affidabili non solo in Italia, ma anche in Europa (e ora possiamo finalmente dirlo senza timore di essere smentiti).

ALEX SANDRO 6 – Nella ripresa perde un brutto pallone e costringe Khedira a spendere il giallo per fermare Suarez che era riuscito ad andare via, qualche calo di tensione che gli costa almeno mezzo punto nel giudizio. Nel finale rischia grosso quando dentro l’area intercetta col gomito il cross di Busquets ma per l’arbitro l’arto era attaccato al corpo.

KHEDIRA 6 – Si sacrifica per rimediare all’errore di Alex Sandro stendendo Suarez e rimediando un’ammonizione che gli impedirà di esserci nella semifinale d’andata. Nel finale spreca un contropiede molto interessante e manca l’appuntamento con il colpo di grazia.

PJANIC 6,5 – Partita solidissima da parte del bosniaco che dà un grosso contributo in fase difensiva consentendo ai bianconeri di non farsi schiacciare eccessivamente dai blaugrana.

CUADRADO 6,5 – Generosissimo il colombiano, e questa non è assolutamente una novità: a inizio ripresa il colombiano si divora il gol dell’1 a 0 sprecando il prezioso assist di Higuain, nonostante i dolori alla schiena lotta come un leone e finché rimane in campo diventa un’autentica spina nel fianco per i blaugrana. (LEMINA 6 – Prova a unirsi alla festa con un destro che spaventa la retroguardia del Barça)

DYBALA 6,5 – Sin dal fischio d’inizio dimostrato di aver completamente recuperato dal pestone che gli ha rifilato Muntari sabato scorso e mette subito in apnea la difesa blaugrana procurandosi qualche calcio piazzato, a differenza di otto giorni fa gioca un numero di palloni considerevolmente minore ma l’argentino ovviamente lo aveva messo in conto. (BARZAGLI 6 – Nel finale va a dare ulteriore manforte alla difesa della Juve, concedendo ancora meno spazi agli avversari)

MANDZUKIC 6,5 – Anche stasera il croato ricopre praticamente ogni ruolo in mezzo al campo, diventando sempre più una sorta di Florenzi bianconero sacrificandosi per i compagni e dando una grossa mano alle due fasi di gioco.

HIGUAIN 6 – Al 13′ non trova per poco la porta calciando al volo col destro. Prova a dare una mano in fase difensiva ma il più delle volte rischia di combinare disastri mettendo in difficoltà i compagni di reparto e perdendo un mucchio di palloni. Ci prova anche nella ripresa ma il Camp Nou resta un campo stregato per lui. (ASAMOAH SV)

ALL. ALLEGRI 7 – Non poteva incartargliela meglio al Barcellona, non concedere nessun gol ai blaugrana in 180 minuti rappresenta sicuramente uno dei capolavori tattici più importanti e significativi nella carriera del tecnico toscano.

Una statua per Giorgio Chiellini: i tifosi della Juventus dovrebbero ergerne una per il difensore che è il man of the match nelle pagelle di Barcellona-Juventus. La qualificazione alla semifinale di Champions League passa anche dalla prestazione dell’arcigno centrale nel match di andata e al Camp Nou stasera. A Torino ha firmato il terzo gol, in Spagna ha alzato un muro per proteggere la porta di Gianluigi Buffon. Anche stasera gli attaccanti del Barcellona tornano a casa con il mal di testa: niente da fare contro Giorgio Chiellini. Una prestazione esemplare quella del difensore della Juventus, che del resto non poteva concedersi nessuna sbavatura con avversari del calibro di Lionel Messi, Luis Suarez e Neymar. E il centrale effettivamente non ha sbagliato nulla stasera, nonostante il forcing a tratti asfissiante del Barcellona. Non è certo casuale il dato che riguarda i gol subiti dalla squadra di Massimiliano Allegri in quest’edizione: la Juventus ne ha incassati solo due, tenendo conto anche della fase a gironi. Un dato impressionante, che certifica la solidità di una squadra che però scende in campo a trazione anteriore. Un dato anche incoraggiante in vista della semifinale, che Giorgio Chiellini disputerà da protagonista. Frenato ogni tanto da qualche acciacco fisico, il difensore dovrà farsi trovare pronto, tanto è fondamentale per la fase difensiva bianconera.

arrivato il momento di dare i voti al protagonista del primo tempo di Barcellona-Juventus, match valido per il ritorno dei quarti di Champions League 2016-2017: dopo i primi quarantacinque minuti il punteggio è fermo sullo 0-0, con la squadra di Allegri che ha raggiunto il primo obiettivo di non concedere gol agli avversari nella prima frazione di gioco. Com’era lecito attendersi i blaugrana attaccano a testa bassa e i bianconeri si trincerano nella propria trequarti per non far andare al tiro Messi (6,5) e compagni. Non sembra in serata Suarez (5,5) che finora non è assolutamente riuscito a mettere nel mirino la porta di Buffon (6) per errori suoi e per le coperture di Chiellini (6,5) e Bonucci (7) che come al solito non fanno sconti a nessuno. Dall’altra parte del campo Higuain (5,5) per due volte ha avuto la possibilità di lasciare il segno ma gli è mancato il guizzo vincente. L’occasione più pericolosa capita sui piedi di Messi che però sbaglia praticamente un rigore in movimento angolando troppo il sinistro e spedendo il pallone a lato. Nemmeno Rakitic (6) e Cuadrado (6) riescono a centrare il bersaglio grosso, nessun gol ma tante emozioni e tanti capovolgimenti di fronte. L’assedio dei blaugrana nella trequarti bianconera per adesso non dà i suoi frutti, al netto di qualche errore la difesa della Juventus si conferma impenetrabile. La Pulce è quello che crea il maggior numero di pericoli nell’area rigore di avversaria anche se sciupa le occasioni che si crea faticosamente. Qualche incursione sulla fascia sinistra ma il brasiliano sembra avere le polveri bagnate, inoltre rimedia un’ammonizione pesantissima visto che è diffidato e dunque salterebbe l’andata delle semifinali. I bianconeri adempiono pienamente al loro dovere: parcheggiare un pullman davanti a Buffon e distendersi in contropiede (soprattutto nel primo quarto d’ora). Onnipresente nella trequarti avversaria, ferma tutte le incursioni dei blaugrana nell’area di rigore. Un paio di occasioni che l’argentino non riesce a sfruttare, e in fase difensiva perde tanti palloni favorendo le ripartenze dei blaugrana. (Stefano Belli)

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