Tutto il mondo dello sport è in lutto per la tragica morte di Michele Scarponi, il vincitore del Giro d’Italia 2011. Una figura poliedrica piena di qualità, che oltre ad essere un appassionato e professionista di ciclismo era noto anche per la sua determinazione. Una forza di carattere che lo portava a saltare in sella a discapito del maltempo, con la pioggia o con il sole. Instancabile fin dal 2002, che lo ha portato a soli 37 anni a non smettere mai di mettere in gioco. Nel suo ricordo, Il Sole 24 ore sottolinea come Michele Scarponi avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di leader in seguito ad un periodo voluto in secondo piano. Un salto in avanti che lo avrebbe portato ad uscire dalle file del dietro le quinte, degno di chi sogna un giorno di indossare la maglia rosa. Un dettaglio del suo carattere evidente anche in seguito allo scandalo doping ed alla sua squalifica. Anche in quel caso Michele Scarponi non si era dato per vinto, ma si era mantenuto al di fuori del clamore mediatico. 



Dopo la morte di Michele Scarponi, scomparso tragicamente stamattina mentre si allenava, il mondo del ciclismo riflette sulle statistiche relative alle morti dei ciclisti sulle strade. Le ultime cifre ufficiali dell’Istat parlano chiaro: sono 273 nel 2014, 249 nel 2015. «È come se ogni anno scomparissero due interi gruppi del Giro d’Italia, tutti presenti al via e poi al traguardo non arriva nessuno», ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), all’AdnKronos. La morte di Michele Scarponi riaccende i riflettori, dunque, su una categoria ad elevato rischio, come i pedoni: «Questa tragedia deve far riflettere», aggiunge Biserni. Di emergenza sicurezza e di Michele Scarponi, vincitore del Giro d’Italia 2011, ci ha parlato anche l’ex ciclista Maurizio Fondriest, in un’intervista esclusiva per IlSussidiario.net. (agg. di Silvana Palazzo) Clicca qui per leggerla.



La tragica notizia della morte di Michele Scarponi, vincitore del Giro d’Italia 2011, ha spinto il Coni ha invitare le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive in ricordo del ciclista. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha poi espresso la sua partecipazione al dolore della famiglia e di tutto il mondo del ciclismo per la morte di quello che era fra i più forti e apprezzati corridori del team Astana. Nel pomeriggio è intervenuto anche Francesco Totti per commentare la scomparsa di Michele Scarponi, morto questa mattina in un incidente stradale avvenuto mentre si allenava. «Vicino alla famiglia di Michele Scarponi. Una tragedia che tocca tutto lo sport italiano», ha scritto il capitano della Roma sulla sua pagina Facebook e attraverso il suo profilo Twitter. 



I primi dettagli sull’incidente stradale nel quale Michele Scarponi ha perso la vita sono stati rivelati da Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo. L’impatto sarebbe stato molto forte, per cui il ciclista dell’Astana è morto sul colpo. «Dalle ricostruzioni sembra che il furgone non abbia rispettato precedenza, ma ancora tutto resta da verificare», ha spiegato Di Rocco, il quale a SkySport24 ha ammesso che i ciclisti italiani non sono tutelati come nel resto d’Europa. Questo è un problema da risolvere in fretta: «Proprio la settimana scorsa discutevamo con il ministro dello Sport Lotti del disegno di legge introdotto in Senato per rispettare un metro e mezzo di distanza quando si superano i ciclisti». Intanto la moglie di Michele Scarponi ha voluto ricordare il marito, morto tragicamente stamattina mentre si allenava, con un post su Instagram. Anna, che aveva conosciuto Michele mentre correva da dilettante per la Site di Tezze di Piave, lo ha sposato nel 2006, mentre nel 2012 ha dato alla luce i loro due gemellini, che ieri avevano ricevuto dal padre le maglie che aveva vinto al Tour of The Alps. «Grazie a tutti», un messaggio breve e semplice dedicato a chi le sta vicino in queste tremende ore. A parlare è la foto di suo marito sui rulli davanti al pullman dell’Astana, sotto gli occhi dei suoi figli. (agg. di Silvana Palazzo) Clicca qui per visualizzare il suo post su Instagram.

La morte di Michele Scarponi ha davvero turbato il mondo del ciclismo, sotto shock per la notizia del tragico incidente stradale che ha troncato a soli 37 anni la vita del ciclista marchigiano mentre stava svolgendo un allenamento nella sua Filottrano in vista del Giro d’Italia che l’avrebbe visto nel prossimo mese al via come capitano della Astana. Scarponi era un personaggio molto amato nel gruppo e per capirlo ci affidiamo ai messaggi che hanno scritto su Twitter tre big del ciclismo internazionale, gli spagnoli Alberto Contador e Alejandro Valverde e il britannico Mark Cavendish. Contador ha voluto ricordare “una grande persona sempre con un sorriso contagioso”, Valverde lo definisce invece “una gran persona e un grande ciclista”. Il velocista britannico si definisce invece “devastato” dalla notizia della morte di Scarponi, “uno dei migliori ragazzi che tu possa incontrare”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

Questa mattina in un incidente stradale a Filottrano (Ancona) mentre stava svolgendo un allenamento in vista del Giro d’Italia che partirà il prossimo 5 maggio. Tra le tantissime reazioni arrivate in queste ore per la tragica scomparsa di una delle persone più amate nel mondo del ciclismo, c’è proprio quella pubblicata sui social network ufficiali della Corsa Rosa; il Giro d’Italia ricorda Michele Scarponi, vincitore dell’edizione 2011, con questo messaggio: “Un tragico incidente ti ha portato via. Rimarrai sempre nei nostri cuori e sulle nostre strade. Ciao Michele”. Scarponi sarebbe stato uno dei protagonisti anche di questa edizione del Giro, correndo come capitano della Astana in assenza dell’infortunato Fabio Aru. Non poteva dunque mancare un messaggio anche da parte della squadra kazaka, che ha parlato di una tragedia “troppo grande” per trovare le parole e chiudendo il proprio messaggio scrivendo “Ciao Michele” in italiano. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

La morte di Michele Scarponi, deceduto questa mattina a causa di un incidente stradale mentre si allenava nella sua Filottrano (Ancona) in vista del Giro d’Italia che partirà fra meno di due settimane, ha naturalmente sconvolto tutto il mondo del ciclismo e sono tantissime le reazioni, in particolare sui social network. In primo piano naturalmente le parole di Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Il siciliano ha affidato a Twitter il suo dolore: “Non lo so, non ce la faccio! Non ho parole amico mio…”. Nibali è passato quest’anno alla neonata Bahrain-Merida, ma negli scorsi anni erano stati compagni di squadra e Scarponi era stato fondamentale per la vittoria dello Squalo nello scorso Giro d’Italia. Questo invece il messaggio del sardo: “Tragedia infinita. Non esistono parole. Riposa in pace Amico mio”. Tra l’altro, Scarponi avrebbe dovuto essere il capitano dell’Astana al Giro d’Italia a causa dell’infortunio patito da Aru: adesso molti si chiedono se Fabio sarà al via da Alghero, certamente in condizioni imperfette, ma per onorare la memoria del compagno di squadra e amico. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

Stamattina in un incidente stradale a Filottrano. Una tragica notizia funesta il mondo del ciclismo a pochi giorni dalla partenza del Giro d’Italia, che Michele Scarponi aveva vinto nel 2011 e che avrebbe disputato quest’anno da capitano della Astana. L’atleta, alle ore 8.00 circa, si è scontrato frontalmente con un camion in via dell’Industria della località della provincia di Ancona. Un normale allenamento si è dunque trasformato in tragedia, il tutto sotto lo sguardo attonito di decine di automobilisti che si sono subito resi conto della gravità della situazione. Attivato il 118, la centrale operativa ha provveduto ad inviare un’ambulanza infermieristica che in pochi minuti ha raggiunto il luogo dell’intervento. Nel frattempo, dall’ospedale regionale di Torrette di Ancona, si alzava in volo l’elicottero. L’anestesista rianimatore non ha tuttavia potuto far altro che constatare il decesso. Michele Scarponi, 37 anni, è deceduto sul colpo.

Nato a Osimo il 25 settembre 1979, professionista dal 2002, Scarponi aveva vinto il Giro d’Italia 2011 dopo la squalifica di Alberto Contador ed era stato appena promosso capitano della squadra kazaka (dove militava dal 2014) per il prossimo Giro d’Italia dopo il forfait di Fabio Aru. Scarponi era un ottimo scalatore, ma era conosciuto e apprezzato anche per le sue doti umane, tanto da essere molto popolare anche su Twitter. Lascia la moglie e due figli gemelli. Una notizia pesantissima per il mondo del ciclismo, a meno di due settimane dal via del Giro d’Italia, la corsa che lo ha visto vincere anche due tappe nel 2009, mentre in classifica, oltre al successo a tavolino del 2011, Scarponi era arrivato per ben tre volte quarto nel 2010, 2012 e 2013. Di grande prestigio anche la vittoria della Tirreno-Adriatico 2009, mentre solo pochi giorni fa, a Pasquetta, aveva vinto la prima tappa del Tour of the Alps. Neanche una settimana dopo, il mondo del ciclismo ne piange la prematura e tragica scomparsa.