Tania Di Mario a di Dribbling oggi, sabato 22 aprile. La campionessa di pallanuoto ha ripercorso le tappe della sua carriera ai microfoni del programma della Rai. Ne è passato di tempo, ad esempio, dall’esordio in Nazionale: era il 1999 e da quel momento in poi ha vissuto grandi avventure, che le hanno permesso di collezione tre medaglie d’oro agli Europei, un oro Mondiale e uno alle Olimpiadi di Atene del 2004. A Rio de Janeiro, dove ha superato le 370 presenze con il setterosa, l’ultimo appuntamento della sua carriera con la Nazionale. Dopo aver passato ore in ritiro a leggere libri, aveva deciso di dedicarsi alla sua famiglia e alla vita che le ha regalato il pallanuoto. Del resto ha una laurea alle spalle, quella in Economia e Commercio, ottenuta nel 2010. Metabolizzare la decisione di smettere è un’impresa tutt’altro che semplice per gli sportivi, ma Tania Di Mario l’ha semplicemente posticipata. Ancora una volta.
È uno dei simboli dello sport femminile italiano, lo è soprattutto per la pallanuoto. Una carriera eccezionale tra nazionale e club, quell’Orizzonte Catania di cui è capitano. Nei mesi scorsi è intervenuta per commentare la decisione della sindaca Virginia Raggi di non sostenere la candidatura olimpica di Roma 2024. Era stata una delle atlete a firmare la lettera per la candidatura: «Non siamo riusciti ad essere un traino, è stato un fallimento non tanto perché non ci saranno le Olimpiadi ma perché, come spesso succede, non si prova neanche a lottare per certi valori», ha dichiarato a Rete Sport. Non usa giri di parole Tania Di Mario, arriva dritta al punto e quando c’è da attaccare non si tira indietro: «Forse so più cose io che la Raggi sull’organizzazione delle Olimpiadi». L’avevamo sentita anche noi de Ilsussidiario.net per farci raccontare la sua vicenda sportiva. Clicca qui per la nostra intervista.