Lunedi sera nel corso del match per i playoff di posto 5 del campionato di Superlega tra Piacenza e Ravenna, Hristo Zlatanov ha detto addio al campo di gioco, dopo più di 24 anni di straordinaria carriera nel volley. I numeri messi assieme dallo schiacciatore bulgaro sono impressionati: 9688 palloni messi a terra, il maggior numero di nomination per MVP in campionato, oltre a due ori nella World League e 142 presenze con la maglia della nazionale italiana. Figlio d’arte (suo padre Dimitar vinse con la nazionale la medaglia d’oro alle olimpiadi di Mosca, e sua madre fu una pallavolista di grande fama in Bulgaria), mosse i primi passi nel mondo del volley italiano con la formazione giovanile della Gonzaga Milano, ma è con Piacenza che raggiunge i più alti successi, con uno scudetto e una Coppa Italia, oltre a un a Supercoppa Italia e a due Challenge Cup/Cev cup nel 2009 e nel 2013. A pochi giorni dal suo addio al volley giocato abbiamo sentito proprio Hristo Zlatanov in questa intervista esclusiva per ilsussidiario.net, nella quale ha concesso anche un pronostico personale sulla Final Four della Champions League 2017, in programma a Roma oggi e domani, che in semifinale prevede il derby Perugia-Civitanova.
La sua è stata una carriera eccezionale: cosa prova dopo il suo ritiro? Ho lasciato veramente da poco, mi devo ancora abituare all’idea, posso solo dire che la pallavolo è stata è sarà sempre il mio grande amore, la mia grande passione. Se poi la mia carriera è stata ritenuta così importante vuol dire che qualcosa di buono ho fatto. Sono molto contento di tutto questo!
Cosa ricorda del suo esordio col Gonzaga Milano? Avevo diciassette anni, ero un ragazzo, giocavo con giocatori come Galli, Bertoli, Zorzi, Lucchetta. E’ stata la mia prima esperienza importante in serie A.
Quattordici anni con la maglia di Piacenza, si può dire la squadra del suo cuore? Direi di sì, è stata veramente la mia squadra del cuore. Mi hanno tributato una grande festa quando ho giocato la mia ultima partita a Piacenza, quando ritirato la maglia, una cosa che succede poche volte nelle squadre italiane. Ho vinto anche tanto, uno scudetto nel 2009, una Coppa Italia nel 2014, una Supercoppa nel 2009, due Coppe Cev – Challenge Cup nel 1999 e nel 2013
Che futuro avrà la formazione emiliana adesso? Penso che possa esserci un futuro importante, saranno fatti probabilmente investimenti, si continuerà su questa strada per migliorare.
Con la nazionale italiana ha collezionato ben 142 presenze: un contributo senza dubbio importante. Penso di aver dato il mio contributo, di aver fatto bene, sono contento anche di questo.
Cosa dice di Samuele Papi, il suo compagno di squadra che ha lasciato con lei? Posso dire che era ora che lasciavamo, non ce la facevamo più ( ride, ndr ). Era meglio così…
Quali sono stati gli allenatori più importanti della sua carriera? Lorenzetti e Velasco sono stati gli allenatori più importanti della mia carriera.
Ci può raccontare qualche aneddoto della sua carriera? Sono tanti, non ce n’è nessuno in particolare su cui soffermarsi.
Quale sarà l’erede di Hristo Zlatanov? Sono mia figlia, Mia che ora fa danza e mio figlio Manuel che gioca a rugby. Non so se in futuro giocheranno a pallavolo. Adesso sono piccoli poi in futuro vedremo cosa faranno… Il mio erede, non lo so vedremo chi potrà diventare il giocatore che potrà seguire le mie orme…
Zlatanov una dinastia di grandi pallavolisti, cosa ha imparato da sua padre e da sua madre, giocatori di grande fama? Tanto, è stato mio padre, sono stati loro che mi hanno portato a giocare a pallavolo. Devo ringraziarli per quello che sono diventato. Mio padre vinse l’argento con la Bulgaria alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, poi venne a giocare a Torino.
La Bulgaria è senza dubbio una nazione ai vertici da sempre della pallavolo mondiale, quali sono i motivi di tutto questo? La pallavolo è veramente uno sport nazionale in Bulgaria, forse per questo abbiamo raccolto e continuiamo a ottenere risultati di grande valore.
Cosa c’è del suo paese d’origine e dell’Italia in Hristo Zlatanov? Ci può descrivere la sua nazione di nascita, la Bulgaria? Un po’ tutte e due i paesi, anche se io sono in Italia da quando ho cinque anni. La Bulgaria è un paese molto bello, con tanto verde, Sofia è una città molto affascinante. Il mare della Bulgaria è da vedere, un’altra bellezza di questo paese.
Nel suo dna c’è quindi la concezione di uno sport senza frontiere… Direi proprio di sì, anche se è proprio lo sport nella sua concezione che è senza frontiere..
Quali sono i suoi programmi dopo la fine della sua carriera? Non ci ho ancora pensato, è troppo presto per poter programmare il mio futuro.
Com’è Hirsto Zlatanov fuori dalla pallavolo? Niente di speciale, sono una persona normale, i miei hobbies. Posso dire che mi piace molto il basket tra gli altri sport. Seguo molto l’Nba.
Oggi a Roma avrà inizio la Final Four della Champions League 2017. Qual è il suo pronostico ? Sarà una finale di Champions molto bella, molto equilibrata, molto combattuta.
Stasera si giocherà il derby italiano tra Civitanova e Perugia: la Lube è favorita? Civitanova attualmente è in un grande momento di forma, la vedo favorita contro Perugia.
Cosa potrà fare Berlino contro la favorita Kazan nella seconda semifinale? Non so cosa possa fare Berlino contro una formazione come la Dinamo Kazan che è veramente di un altro livello rispetto a quella tedesca.
Con la finale di Champions League femminile a Treviso, e quella maschile in programma a Roma, pensa che l’Italia sia tornata la patria della pallavolo mondiale? A livello di organizzazione di eventi sì ma le squadre di russe a livello di club europei sono più forti.
Quale squadra potrebbe aggiudicarsi la Champions? La Dinamo Kazan ha sempre qualcosa di più. Sarà lei la favorita della Champions.
(Franco Vittadini)