Sulley Muntari ha abbandonato la partita Cagliari-Pescara per insulti razzisti. L’episodio clamoroso è avvenuto all’89’: il centrocampista ghanese si avvicina all’arbitro Minelli, si lamenta per una serie di insulti razzisti ricevuti dai tifosi del Sant’Elia, ma i toni si fanno tesi, scattano le proteste e pure un’ammonizione per lui. Muntari decide allora di andarsene dal campo, lasciando la sua squadra in dieci per tutti i minuti di recupero della partita. Questa decisione sta già scatenando diverse polemiche, ma Zdenek Zeman ha preso posizione sulla vicenda, schierandosi al fianco del suo giocatore. «Muntari ha chiesto allarbitro di intervenire, ma lui non lo ha fatto. Parliamo tanto di razzismo, ma poi ci si passa sopra, ha dichiarato l’allenatore del Pescara al termine della partita. Il Cagliari ha vinto, ma il risultato è passato in secondo piano a causa dei cori razzisti rivolti al centrocampista del club abruzzese.



L’ex giocatore di Milan e Inter non è nuovo a insulti di questo tipo, ma oggi oltre al danno ha ricevuto la beffa, visto che l’arbitro non è intervenuto e anzi gli ha mostrato il cartellino giallo. Nel 2010, sempre a Cagliari, quando Samuel Eto’o subì gli stessi insulti la partita fu sospesa e il club sardo multato. Ora è, invece, Muntari a rischiare una sanzione. Sulla vicenda è intervenuto il diretto interessato, che ha raccontato cosa è accaduto: «C’era un bambino che mi rivolgeva gli insulti, i suoi genitori non facevano niente. Non ero arrabbiato con chi mi faceva i cori, ero arrabbiato con l’arbitro perché mi è venuto contro. Muntari, come riportato da Eurosport, ha usato poi parole forti nei confronti del direttore di gara: «L’arbitro è venuto da me gridando. fortunato perché cè la regola che non si può toccare larbitro, altrimenti sarebbe sotto terra. Non mi puoi gridare addosso se ho ragione



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