Roma-Lazio termina con il risultato di 3-1 in favore della formazione biancoceleste. I migliori in campo sono stati Keita Balde e Basta, autori delle tre reti laziali; delude De Vrij, che non era al meglio della condizione. Nella Roma si salvano Nainggolan e Salah; male Emerson e Rudiger. – Un derby come quelli dei vecchi tempi. Tre gol,  buona cornice di pubblico e tantissime emozioni.   Squadra logora e stanca. La solita manovra sulle fasce a cercare Dzeko risulta ormai prevedibile.  I biancocelesti tornano a vincere un derby in casa della Roma in campionato dopo 15 anni di astinenza. 



Luci e ombre per il portiere giallorosso. Da rivedere in occasione dei primi due gol, decisivo due volte su Parolo e su Felipe Anderson nel finale.  Il peggiore della Roma. Perde una quantità industriale di palloni, che provocano contropiedi pericolosissimi. Viene saltato con facilità da chiunque transiti dalla sua zona di competenza, da Lulic a Keita Balde. Anello debole. Chiude con un cartellino rosso.  



Soffre tantissimo la rapidità e il dinamismo di Keita Balde. Dove non riesce con l’anticipo utilizza le maniere forti. Diverse macchie danneggiano però la sua prestazione. 

Uno dei peggiori in campo. La giornata da incubo inizia all’11’ con il gol di Keita: in quell’occasione, il centrale giallorosso non esce e resta a guardare l’avversario. L’ex Tottenham rischia poi di provocare due calci di rigore, uno su Lukaku (primo tempo) e uno su Keita (secondo) (dal 63′ PEROTTI 6 – Entra bene in partita con un paio di slalom ubriacanti. Impatto sul match positivo). 



Prova assolutamente negativa del terzino giallorosso. Coinvolto in negativo sia nel primo che nel secondo gol, attacca in modo impacciato e difende ancor peggio. Non esce su Keita sull’1-0; si fa rubare il tempo da Basta nel 2-1.

Gara senza infamia né lode. Non si nota quasi mai ma ha il merito di restare freddo nella realizzazione del rigore che vale il momentaneo 1-1 (dal 72′ TOTTI 5 – Il capitano, acclamato dal popolo giallorosso, non riesce a salvare la Roma dal ko).  

Nervoso e poco utile alla causa. Soffre l’aggressività di Parolo e non riesce ad aiutare i suoi in fase di impostazione. Cade a terra senza essere toccato a fine primo tempo, in occasione del rigore concesso alla Roma. 

Presenza impalpabile. Il Faraone, largo a sinistra, ha poche chance di fare la differenza. Stordito in avvio dopo un contrasto di gioco fortuito con Keita. Esce all’intervallo (dal 46′ BRUNO PERES 5 – Non dà la scossa che chiedeva Spalletti). 

Il migliore dei suoi, anche se cala notevolmente nella ripresa. Il belga si danna l’anima ma predica spesso nel deserto. 

Apprezzabili le sue discese sulla destra, belli gli assist per i compagni. Peccato che Dzeko e soci non siano freddi sotto porta. 

Fallisce due macroscopiche occasioni a pochi passi dalla linea di porta. Strakosha compie due miracoli, ma un attaccante come lui può e deve fare meglio. 

La Roma va in crisi contro un avversario ordinato, che ha impostato la propria gara sul contropiede. La fase difensiva scricchiola, quella offensiva inizia a risultare monotona e prevedibile. 

Il ragazzino compie tre parate straordinarie, due su Dzeko, una su Salah. Fortunato, certo, ma anche abile e attivo. 

Solido e sicuro, neutralizza prima El Shaarawy poi Perotti. Nonostante la differenza di passo con gli avversari, il difensore della Lazio non ha commesso errori di rilievo.

Perde spesso il duello con Dzeko ma per sua fortuna il bosniaco non è in giornata. Esce per un problema fisico (dal 73′ HOEDT 6 – Concentrato fino al triplice fischio di Orsato). 

Non tocca Strootman a fine primo tempo in occasione del rigore concesso alla Roma da Orsato. Il campo ha comunque ripagato la sua Lazio. 

Spinta inesauribile sull’out mancino. Segna un gol che gli mancava dal 17 marzo 2014. Uno degli uomini derby di oggi. 

I suoi inserimenti risultano sempre pericolosissimi e, tra l’altro, propiziano la rete di Basta. Vicino al gol in due circostanze con altrettante conclusioni respinte in qualche modo da Szczesny. 

Gara da capitano vero. Recupera una quantità industriale di palloni, copre sulle ripartenze avversarie e con lucidità imposta la manovra offensiva. Mente e cervello della Lazio. 

Solito gladiatore da derby. Il numero con cui supera Rudiger nel primo tempo è da vedere e rivedere. Offre corsa e grinta, ovvero le specialità del suo repertorio. Offre nel finale l’assist a Keita Blade per il definitivo 3-1.  

Si ritrova titolare per il ko di Immobile. Esce avanti tempo per un indurimento muscolare al polpaccio. In sofferenza contro Salah (dal 42′ FELIPE ANDERSON 6 – Regala magie a sprazzi. Fallisce il 3-1 in contropiede). 

La sua posizione ibrida crea spesso scompiglio nella difesa avversaria. Utile sui palloni alti e apprezzabile in fase di marcatura stretta su Strootman. Altra prova super. 

Deve ancora limare alcuni tratti infantili del suo comportamento, ma in quanto a qualità c’è poco da discutere. Segna un gol bellissimo, beffando con una sola giocata Fazio, Emerson e Szczesny. Si ripete nel finale. Sigla una doppietta che si ricorderà per molto tempo (dall’86’ DJORDJEVIC – SV). 

Vince il derby con una semplicità disarmante. Ha ragione a puntare su Keita Balde. 

Rigore concesso alla Roma inesistente: non c’è l’intervento di Wallace su Strootman. Manca un rigore alla Lazio per tocco di Fazio su Lukaku. Lo stesso Fazio rischia tantissimo anche nel secondo tempo, quando entra su Keita. Manca un giallo a Manolas. 

Il primo tempo di Roma-Lazio termina con il risultato di 1-1 per effetto delle reti siglate da Keita Balde all’11 e Daniele De Rossi al 45′. Andiamo però con ordine, perché nel primo derby della storia disputato alle 12:30 c’è subito da segnalare un colpo di scena avvenuto nella fase di riscaldamento. Immobile è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema influenzale. Al suo posto c’è Lukaku, inserito sulla sinistra nell’inedito 3-5-1-1 di Simone Inzaghi con Keita Blade prima punta e Milinkovic-Savic tra le linee. Nella Roma confermato De Rossi a centrocampo ed El Shaarawy sulla sinistra al posto di Perotti; Totti in panchina. Pronti, via. La Roma parte subito forte e sfiora il vantaggio al 2′: Strootman (5) attiva il radar e pesca Dzeko (5). Il bosniaco, in area avversaria, stoppa magistralmente il pallone, rientra su De Vrij (5,5) e conclude da distanza ravvicinata. reattivo Strakosha (6,5), pronto ad alzare la minaccia in corner. Dagli sviluppi del tiro dalla bandierina Manolas (5) non riesce a deviare la sfera in mischia: occasione che sarebbe potuta potenzialmente essere interessante. La Lazio esce fuori dal proprio guscio al 10′: Lulic (6,5) salta Rudiger (5) con un tunnel, raggiunge il fondo e apparecchia per il tap-in di Parolo (6,5), che non arriva però all’appuntamento con il gol. Poco dopo Biglia (7) ci prova con un gran tiro che termina sul fondo di non molto. Il gol è nell’aria e arriva all’11’: Keita Balde (7) controlla il pallone con il destro, se lo sposta sul mancino e lascia partire un mancino chirurgico. Fazio ed Emerson rimangono immobili, Szczesny (6) è in ritardo e la sfera termina in rete. Gli uomini di Spalletti collezionano alte percentuali di possesso palla ma non riescono a dare sfogo alla manovra offensiva. Parolo, intanto, si rende nuovamente pericoloso con una conclusione da fuori schiaffeggiata da Szczesny. Al 42′ la Lazio perde Lukaku per un indurimento muscolare al polpaccio, mentre al 45′ ecco la topica di Orsato che riapre il match. Wallace entra su Strootman (5,5) in area: il contatto tra i due non c’è, ma l’arbitro indica il dischetto. Dagli undici metro De Rossi fa 1-1.

Gara fantastica in un Olimpico caldissimo. Due gol, emozioni da una parte e dall’altra e un agonismo fuori dal comune.

Senza Immobile e con una formazione rimaneggiata, gli uomini di Inzaghi mettono in seria difficoltà la Roma.

Magistrale la sua prestazione a centrocampo. L’argentino conquista palloni, corre, copre e imposta la manovra con la stessa efficacia.

Non sempre attento nei duelli con Dzeko. Rischia tantissimo in avvio gara.

Il massimo con il minimo sforzo. I giallorossi tornano in partita grazie a un rigore inesistente. Fino ad allora nettamente meglio la Lazio.

Uno dei pochi a metterci l’anima. Lotta e corre su ogni pallone.

Incertezza fatale in occasione del gol di Keita Rischia il rigore su Lukaku.

Non concede un calcio di rigore alla Lazio per fallo di Fazio su Lukaku. Ne dà uno assurdo alla Roma per contatto inesistente di Wallace su Strootman. Manca un giallo a Manolas per fallo su Biglia.