Si è conclusa con una bocciatura, l’ennesima, il progetto del nuovo stadio della A.S. Roma: così ha avuto termine la Conferenza dei Servizi promossa oggi dalla Direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio sul progetto presentato dalla società giallorossa. Si tratta in realtà ancora del “vecchio” progetto durante la giunta Marino e il passaggio di oggi doveva essere una tappa obbligatoria per poter bloccare definitivamente il vecchio progetto e avanzare con quello nuovo frutto dell’accordo tra Pallotta, proprietario della società giallorossa, e il sindaco di Roma, Virginia Raggi. Un iter burocratico che riparte dunque da zero, per l’ennesimo volta: i nuovo cronoprogramma è ora definito ed era ampiamente previsto delle parti in campo. I nuovi proponenti di Euronova dovranno mettere a punto il piano firmato con il Comune (ovvero con la rinuncia alle tre torri di Libeskind). In seguito, dovrà di nuovo essere convocata la nuova Conferenza dei Servizi per il primo vero via libera: per farlo però la società e i proponenti hanno tempo fino al 16 giugno (90 giorni) per le controdeduzioni al cui interno devono a questo punto essere mantenute le promesse su opere pubbliche di interesse generale e che siano eseguite contestualmente a quelle private. Insomma, ancora tempo e iter che si allungano dopo circa 7 mesi di discussioni: ora almeno l’iter è chiaro, a meno di altri eventuali sconvolgimenti in corso d’opera tra Campidoglio e società A.S. Roma.
Virginia Raggi e il comune di Roma vengono ancora in queste ore contestati dalle opposizioni per il troppo tempo fatto perdere alla città con un progetto, prima di cambiarlo notevolmente e fare ripartire l’iter burocratico. «Ha iniziato con lo stop alla Fiera di Roma e alle Torri dell’Eur. Poi è stato il turno delle Olimpiadi ed ora i no della Raggi hanno affossato anche lo Stadio della Roma», riporta il deputato Pd Marco Miccoli. «La mancanza della variante al Piano regolatore ed il no ripetuto per ben due volte dal Comune ha portato la Conferenza dei Servizi a chiudere anche questo progetto che avrebbe portato centinaia e centinaia di milioni di investimenti e migliaia di occupati. I M5S e la Raggi stanno facendo morire questa città», chiosa il democratico contro le decisioni del comune M5s guidato da Virginia Raggi. Secondo invece l’assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, Michele Civita, la responsabilità del comune è rilevata al troppo tempo perso: «Auspichiamo che la revisione, da poco avviata, per modificare il progetto sia rapida e chiara, a garanzia dell’interesse pubblico».