Sarà il Real Madrid ad affrontare la Juventus nella finale di Champions League 2016-2017: i blancos si qualificano e volano a Cardiff pur perdendo 2-1 al Vicente Calderon, che chiude questa sera la sua storia europea. Nel secondo tempo succede poco nel senso che non si segna; tuttavia lAtletico avrebbe le occasioni per riaprirla ma si scontra con un grande Keylor Navas, che è miracoloso nel salvare su Ferreira Carrasco e Gameiro in pochi attimi. Avesse segnato lì, lAtletico Madrid avrebbe avuto a disposizione circa 20 minuti per segnare i due gol decisivi; invece i Colchoneros si sono spenti e, pur potendo volare un paio di volte verso la porta avversaria, non hanno più scalfito il bunker del Real Madrid, nemmeno quando Zinedine Zidane ha deciso di togliere Casemiro. Real Madrid dunque qualificato alla finale: il prossimo 3 giugno al Millennium Stadium sfiderà la Juventus, come era successo ad Amsterdam nel 1998. (agg. di Claudio Franceschini)
Al 42 minuto il Real Madrid segna il gol che può voler dire qualificazione: straordinario numero di Benzema sulla riga di fondo e scarico allindietro per il classico tiro piazzato di Kroos. Miracolo di Oblak che con la mano aperta toglie il pallone dallangolino, ma sul tap-in cè Isco che non sbaglia. LAtletico subisce un colpo da ko appena prima dellintervallo: come abbiamo detto prima, adesso ai Colchoneros servono tre gol per qualificarsi alla finale di Champions League. La partita intanto è nervosissima: già tanti ammoniti dallarbitro Cakir, nervi tesi a ogni entrata e interventi scomposti e in ritardo. La gara che lAtletico Madrid voleva impostare, ovvero molto fisica e ai limiti del regolamento se non oltre; purtroppo per la squadra di Diego Simeone, questa tattica potrebbe non pagare dividendi visto che adesso lAtletico deve giocare e segnare tre gol. (agg. di Claudio Franceschini)
Clamoroso al Vicente Calderon: dopo 16 minuti l’Atletico Madrid è già in vantaggio per 2-0 e adesso per qualificarsi ha bisogno di altri due gol, ma gliene basterebbe uno per arrivare ai tempi supplementari (senza subirne). Inizio scintillante dei Colchoneros: al 12′ minuto angolo da destra, Saul Niguez svetta più alto di tutti e infila Keylor Navas, apparso peraltro troppo indietro rispetto alla riga di porta. Passano quattro minuti e Varane commette l’ingenuità di stendere Fernando Torres in area invece di accompagnarlo sull’esterno: inevitabile calcio di rigore, Antoine Griezmann fa correre un brivido a tutti i tifosi ma Keylor Navas non riesce a togliere il pallone dalla porta, pur toccandolo. Alla fine dell’andata il Real Madrid era già in finale, adesso l’Atletico ci crede sul serio: tuttavia i blancos con un gol riporterebbero la squadra di Diego Simeone a tre reti dalla qualificazione, evitando anche in ogni caso che la semifinale di ritorno arrivi ai tempi supplementari. (agg. di Claudio Franceschini)
Sta finalmente per prendere il via Real Madrid-Atletico Madrid, con i blancos ad un passo dalla qualificazione alla finale di Champions League. La partita di andata ha spezzato un equilibrio europeo che tra queste due squadre era sempre stato il marchio di fabbrica: prima della gara del Bernabeu Real e Atletico si erano affrontate per quattro volte in Champions League e, contando il risultato dei 90 minuti, avevamo assistito a tre pareggi e una vittoria per 1-0 da parte del Real, firmata da Javier Hernandez nel ritorno dei quarti del 2015. Il 4-1 con cui il Real Madrid aveva vinto la finale del 2014 era maturato ai tempi supplementari e gli ultimi due gol erano arrivati negli ultimi tre minuti; escludendo quelle tre reti il conto totale parla di tre gol a favore del Real e due dellAtletico Madrid. Poi è arrivato il 2 maggio e landata della semifinale di questa edizione: il 3-0 netto con cui le merengues si sono imposte nel loro stadio è stato sorprendente proprio perchè le due squadre non erano mai state così distanti nel risultato e nel gioco. Anche il ritorno di campionato era finito 1-1 poco prima; al Calderon invece il Real Madrid aveva vinto 3-0 lo scorso 19 novembre, e anche in quel caso Cristiano Ronaldo aveva segnato una tripletta. Corsi e ricorsi storici insomma: adesso la partita comincia, il Real Madrid ha già un piede al Millennium Stadium di Cardiff ma lAtletico proverà in ogni modo a evitare leliminazione centrando quello che sarebbe un miracolo sportivo. (agg. di Claudio Franceschini)
Il Real Madrid è ad un passo dal giocare la finale di Champions League: questa sera può eliminare lAtletico Madrid e volare a Cardiff. Sarebbe la terza finale negli ultimi quattro anni: un traguardo che tanti giocatori della rosa possono dire di aver centrato (Carvajal, Sergio Ramos, Pepe, Varane, Marcelo, Modric, Bale, Benzema). Tra questi anche Cristiano Ronaldo: il portoghese, autore di 8 gol nelle ultime tre partite di Champions League, sta però per fare qualcosa di meglio. Ovvero, giocare la terza finale in quattro anni per la seconda volta nella sua carriera. Laltro periodo doro lo aveva vissuto tra il 2008 e il 2011, quando giocava nel Manchester United: sotto la guida di Alex Ferguson Ronaldo aveva disputato le finali di Mosca 2008, Roma 2009 e Wembley 2011. Allora però ne aveva vinta soltanto una, la prima (contro il Chelsea) cadendo nelle altre due contro il Barcellona; oggi invece potrebbe fare tris, portando a quattro il totale di Champions League ed eguagliando il record di Leo Messi. Il quale ha giocato appena quattro finali (2005, 2009, 2011 e 2015) vincendole tutte, mentre Cristiano Ronaldo qualificandosi questa sera porterebbe a sei il suo totale. Con il quarto titolo Cristiano Ronaldo sarebbe in ottima compagnia, affiancando giocatori come Joseito, Enrique Mateos e José Santamaria (il Real Madrid degli anni Cinquanta e Sessanta) ma anche Sammy Lee e Phil Neal (Liverpool), Andrés Iniesta, Leo Messi e Xavi (Barcellona) e Clarence Seedorf, lunico a vincere con tre squadre diverse. Il recordman a quota 6 rimane Francisco Gento. (agg. di Claudio Franceschini)
Nel Real Madrid ad un passo dalla finale di Champions League – dopo il 3-0 allAtletico Madrid nella finale di andata – bisogna dare grandi meriti a Zinedine Zidane: lui questa coppa lha vinta da calciatore (2002), assistente (2014) e allenatore (2016) e adesso ha la possibilità di mettere a segno uno straordinario poker, tutto griffato Real Madrid. Alzi la mano chi avrebbe pensato, il 4 gennaio di un anno fa, che Zidane avrebbe allenato per due volte consecutive in una finale di Champions League (possiamo già sbilanciarci in questo modo, probabilmente) con la possibilità di diventare il primo allenatore di sempre a fare il bis nella nuova coppa: promosso dal Real Madrid Castilla a seguito dellesonero di Rafa Benitez, Zizou sarebbe dovuto essere un semplice traghettatore in vista di un nome forte con il quale ripartire. E finita, come era già successo a Roberto Di Matteo con il Chelsea, che il francese ha vinto la Champions League e, ovviamente, è stato confermato. A differenza però di Di Matteo, esonerato a metà della seconda stagione dopo aver fallito la qualificazione al girone, Zidane si è ripetuto e ha fatto di meglio, perchè sta andando a vincere la Liga (che i blancos non conquistano dal 2012) e proverà a centrare uno storico bis in Champions League dopo essere già passato da Supercoppa Europea e Mondiale per Club. Scusate se è poco (agg. di Claudio Franceschini)
Ad un passo dalla finale di Champions League 2016-2017: nella semifinale di ritorno contro lAtletico Madrid, mercoledì 10 maggio alle ore 20:45, i blancos partono dal netto 3-0 con cui hanno vinto al Santiago Bernabeu, ponendo una serissima ipoteca sulla qualificazione al Millennium Stadium di Cardiff. Un Real Madrid che nelle partite a eliminazione diretta ha dimostrato tutto il suo potenziale: nelle cinque gare giocate ha segnato 15 gol, 8 dei quali portano la firma di Cristiano Ronaldo che ha messo a segno questo bottino nelle tre sfide contro Bayern Monaco e appunto Atletico Madrid, rinforzando la candidatura al quinto Pallone dOro e soprattutto avvicinando il Real Madrid a unaltra finale, che sarebbe la seconda consecutiva e la terza nelle ultime quattro stagioni. Per qualificarsi a Cardiff i blancos hanno a disposizione più di due risultati su tre: con vittoria o pareggio ovviamente passerebbero il turno, ma il vantaggio è tale che possono permettersi di perdere con tre gol di scarto a patto che ne segnino uno (quindi 1-4, 2-5 e così via).
Quasi impossibile dunque il compito che attende lAtletico Madrid: segnare almeno 4 gol senza subirne, contro un avversario che sicuramente concede qualcosa nel suo settore difensivo ma che dovrebbe davvero crollare per lasciare strada ai Colchoneros. Il Real Madrid fino a questo momento ha sempre vinto landata delle sfide ad eliminazione diretta: lo aveva fatto al Bernabeu contro il Napoli (3-1), allAllianz Arena contro il Bayern Monaco (1-2) e adesso contro lAtletico Madrid. Per lAtletico Madrid invece un flop colossale, perchè mai ci saremmo aspettati unorganizzazione come quella del Cholo incassare tre reti in una singola partita e contro un avversario che conosce benissimo; adesso rimontare diventa davvero difficile e sta per allontanarsi il traguardo della seconda finale consecutiva, così come quello di vendicarsi finalmente di un Real Madrid che nelle ultime tre edizioni di Champions League lha fatto fuori impedendogli di mettere le mani sulla prima coppa.