La quinta tappa del Giro d’Italia, la PedaraMessina lunga 157 chilometri, è stata vinta dal colombiano Gaviria, per lui seconda vittoria in questa corsa del centenario. Secondo il migliore dei corridori italiani Mareczko, terzo l’irlandese Bennett e quarto Greipel. Il lussemburghese Jungels ha conservato la maglia rosa. Giovedì 11 maggio è in programma la Reggio CalabriaTerme Luigiane, di 207 chilometri con uno strappo finale che potrebbe provocare qualche cambiamento nella classifica generale. Il 19 maggio 1995, nella TarantoTerme Luigiane, vinse Maurizio Fondriest proprio su quello strappo finale. Il sussidiario.net ha intervistato in esclusiva proprio Maurizio Fondriest.



Gaviria alla seconda vittoria, per lui nessun problema Direi proprio di sì, non ha fatto nessuna fatica. Pensavo che Caleb Ewan facesse qualcosa di più ma è rimasto chiuso e non ha fatto la volata.

Ormai Gaviria è un velocista tra i più forti del Giro? Si sta imponendo come uno dei più forti velocisti al Giro, ha veramente grandi doti, la sua è già la seconda vittoria alla corsa rosa e non è poco.



Cosa potrà fare per diventare il numero uno al mondo? E’ giovane, ci vorrà tempo perchè cresca definitivamente e possa diventare il numero uno, lo sprinter più forte della sua generazione.

Cosa dire dei velocisti italiani? Ha fatto bene Mareczko, è stato bravo, si è comportato nel migliore dei modi. Purtroppo però nessuno dei nostri è al livello di Greipel. Jungels si è confermato con facilità in maglia rosa. Non c’erano particolari asperità o difficoltà, Jungels ha fatto il suo e si è confermato in testa alla generale.

Come vede la Reggio CalabriaTerme Luigiane? Sarà una tappa non facile, nella parte finale ci sarà uno strappo del 5-6% da tenere in considerazione. Bisognerà stare attenti, essere pronti in questa parte conclusiva della tappa.



Un ricordo del suo successo in questa frazione, la TarantoTerme Luigiane (19 maggio 1995). La mia squadra lavorò tutto il giorno, sapeva che era una tappa ideale per me, vinsi in volata su Rominger col gruppo compatto. Vinsi abbastanza facilmente la volata, riuscii ad impormi nel migliore dei modi.

Quale potrebbe essere il punto più difficile di questa frazione del Giro? Proprio questo strappo finale che arriverà dopo un tratto pianeggiante. Noi la affrontammo dopo una discesa, venivano in senso contrario dal Nord Italia.

(Franco Vittadini)