Quando il sentimento regionale supera lorgoglio di essere italiani: potremmo riassumere così quanto accaduto al PalaFiera di Forlì, pochi minuti prima della partita tra la Unieuro padrona di casa e la Givova Scafati, gara-4 del primo turno di playout di basket A2. E successo tutto in pochi attimi, ma la reazione del pubblico è stata immediata: al momento di annunciare linno nazionale – come da prassi – le note che hanno risuonato tra le tribune del palazzetto non sono state quelle dellinno di Mameli, bensì quelle di Romagna mia, il celeberrimo canto popolare che da sempre è un grande simbolo di quelle zone. Quello che è successo dopo è stato sintomatico: tutti gli spettatori presenti hanno intonato a gran voce le prime parole della canzone. Nel frattempo, resisi conto dellerrore, gli addetti allaudio hanno corretto il tiro ed effettivamente è partito linno dItalia; peccato che il pubblico del PalaFiera fosse a quel punto coinvolto così tanto da coprire le note, continuando a cantare Romagna mia con grande trasporto.



Un errore quindi che ha portato a una grande risposta in nome dellattaccamento alla propria terra, lasciando intendere quanto l’amore per la Romagna sia forte e radicato; fortunatamente viene da dire, perchè in altri casi gli errori nel far risuonare alcuni inni non hanno avuto questo riscontro. Il caso forse più clamoroso rimane quello di pochi mesi fa: quando Stati Uniti e Germania hanno giocato il match di Fed Cup (tennis femminile), linno tedesco era stato cantato dal vivo ma purtroppo senza togliere la strofa riferita al Terzo Reich, con grande sgomento da parte di tutti e la necessità di scuse ufficiali. Poche settimane fa invece, in vista della grande riapertura del Filadelfia – il vecchio stadio del Torino – un tecnico aveva diffuso le note dellinno della Juventus: Fortunatamente si trattava soltanto di una prova



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