Oggi è il giorno della testimonianza di Andrea Agnelli alla Procura di Torino sul caso delle infiltrazioni della ndrangheta presunte nella curva della Juventus. Laudizione è cominciata poco dopo mezzogiorno e il presidente bianconero dovrà rispondere alle domande sui suoi presunti rapporto con uno degli imputati Rocco Dominello: come riportano gli inviati di Tuttosport, «secondo le accuse Dominello riuscì a proporsi come rappresentante della tifoseria organizzata con l’obiettivo di entrare nel business del bagarinaggio. Agnelli ha sempre negato di avere avuto rapporti diretti con lui. Intanto in mattinata si è tenuto linterrogatorio al leader di Viking (ultras della Juventus), Loris Grancini: «Ha confermato che gli incontri con la dirigenza juventina per i biglietti agli ultrà sono continuati anche dopo l’arresto del nostro assistito, e ha spiegato che da Dominello non sono mai arrivate pressioni mafiose, ma che partecipava agli incontri con la Juve per la gestione della curva, hanno riportato a Repubblica gli avvocati di Grancini. Ora tocca ad Agnelli e nel pomeriggio si avranno le prime impressioni ed eventuali novità. (agg. di Niccolò Magnani)



Andrea Agnelli sarà ascoltato oggi in qualità di teste nel processo volto a verificare le presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva della Juventus. Il presidente bianconero, come scrive Jacopo Ricca su La Repubblica, risponderà alle domande dei legali di Rocco Dominello, l’uomo accusato di associazione mafiosa che sostiene di aver incontrato Agnelli in più di un’occasione. I suoi legali, gli avvocati Domenico Putrino e Ivano Chiesa, ad Agnelli chiederanno conto della gestione dei biglietti e degli abbonamenti per le partite della Vecchia Signora nella stagione 2016. Era stato lo stesso Agnelli, sentito dal procuratore federale Giuseppe Pecoraro, a chiarire che “la richiesta di acquisto di tagliandi da parte degli ultras, pur normalmente espressa, è spesso caratterizzata da una silente pressione dovuta alla capacità ampiamente dimostrata in passato di porre in essere comportamenti violenti. Gli ultras possono sicuramente condizionare levento gara”.



E per evitare che quei tifosi si mettessero di traverso Agnelli avrebbe dato mandato anche  allo Slo (Supporter liaison officer) bianconero Alberto Pairetto di tenere più incontri con i capi-ultras: uno di questi, prima della partita inaugurale di campionato contro la Fiorentina, è stato certificato dalla squadra mobile di Torino grazie ad un intercettazione sull’utenza di Alessandro D’Angelo, collaboratore di Agnelli. a lui che si rivolge un avvocato bianconero che affianca Pairetto all’incontro quando dice:”C’erano Loris Grancini, Mauriello, Cava e i Toia (capi-ultrà, ndr) ed è andata abbastanza bene. Però mi hanno detto che abbiamo già un morto sulla coscienza (il riferimento è al suicidio di Raffaello Bucci, collaboratore di Pairetto, ndr) in questo casino e non mi è piaciuto”. Ad andare abbastanza bene, secondo gli inquirenti, è stato “l’incontro con i rappresentanti dei gruppi ultras, ovviamente incentrato sulla questione della disponibilità di biglietti da poter ovviamente rivendere a prezzo maggiorato”. 

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