Tutto secondo i piani per la squadra di Allegri che conquista il primo titolo della stagione battendo la Lazio per 2 a 0 nella finale di Coppa Italia, i bianconeri per la dodicesima volta nella loro storia alzano al cielo il trofeo nazionale, rimane a bocca asciutta la squadra di Simone Inzaghi che rimane comunque protagonista di un’annata da incorniciare, tuttavia il gap con i top club come la Juventus continua a essere fin troppo ampio per la squadra capitolina, e se Lotito vorrà davvero ridurlo dovrà cominciare finalmente a mettere mano al portafogli come non ha mai fatto nei 13 anni della sua gestione. Nulla da dare sul verdetto del campo, la Juventus si è dimostrata nettamente superiorità, il KO di domenica scorsa con la Roma è stato solamente un incidente di percorso per gli uomini di Allegri che hanno prevalso con un’indiscussa supremazia territoriale. Lazio sfortunata a inizio gara con il palo di Keita, un episodio che avrebbe potuto cambiare profondamente il volto della partita (assieme alla scelta di schierare Parolo in precarie condizioni, indebolendo sensibilmente il centrocampo finché è rimasto in campo), invece la Juventus prende sempre più campo fino a trovare il gol dell’1 a 0 con Dani Alves che aggira la marcatura di Lulic e trafigge Strakosha. Prima della mezz’ora i bianconeri chiudono già i conti con il raddoppio di Bonucci sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la Juventus potrebbe tranquillamente calare il tris ma Strakosha con una serie di interventi strepitosi su Higuain e Dybala, Lazio disastrosa nella prima frazione di gioco ma che salva almeno la faccia nella ripresa facendo timbrare più volte il cartellino a Neto, autore di due interventi strepitosi su Felipe Anderson e Immobile. Higuain prova a chiudere in bellezza ma Strakosha ribadisce nuovamente il suo no e limita i danni. Al triplice fischio di Tagliavento comincia la grande festa dei bianconeri, mentre i giocatori della Lazio ricevono comunque gli applausi della Curva Nord, protagonista con una coreografia mozzafiato prima del kickoff.
Con la Juventus a pieno regime non c’è stata praticamente storia, Lazio inferiore sotto ogni punto di vista. Nella ripresa gli uomini di Allegri abbassano i giri del motore e la formazione di Simone Inzaghi sfiora il gol dell’1-2 che Neto però gli nega.
Il KO contro la Roma di domenica scorsa è già acqua passata, stasera i bianconeri hanno ricordato nuovamente di che pasta sono fatti.
Pur rimanendo una delle realtà più piacevoli di questa stagione la squadra di Simone Inzaghi dimostra ancora di essere nettamente inferiore rispetto ai top club, un gap che volendo può essere colmato nelle prossime stagioni ma bisogna aumentare gli investimenti sia sui giovani che sul mercato estero.
Era lo spauracchio dei tifosi laziali alla vigilia della finale per i suoi precedenti non proprio incoraggianti, almeno stasera il direttore di gara non commette errori e non favorisce o danneggia né l’una né l’altra squadra. Un solo cartellino giallo, direzione di grande personalità.
I VOTI DEI BIANCONERI
NETO 7,5 – Dopo la bruttissima semifinale contro il Napoli il portiere brasiliano si riscatta con due grandi parate nella ripresa su Felipe Anderson e Immobile.
BARZAGLI 6,5 – Sporca il tiro di Keita col braccio attaccato al corpo, usando tutto il mestiere e l’esperienza se la cava su ogni episodio che poteva portare a criticità nell’area di rigore bianconera.
BONUCCI 7 – Non riesce a contenere Keita a inizio gara ma poi si prende una grossa soddisfazione realizzando sugli sviluppi di un corner la rete del raddoppio, sul 2 a 0 non sbaglia più nulla e cura la fase difensiva.
CHIELLINI 7 – Chiude in corner il cross di Radu, non fa passare palloni nell’area di rigore della Juventus, ferma i centravanti avversari senza mai sbagliare i tempi, la sua assenza contro la Roma si era fatta sentire e stasera si è capito ancora meglio perché.
DANI ALVES 7,5 – Anche stasera il numero 23 diventa l’uomo decisivo, è lui a realizzare il gol che sbloccala contesa, dà una lezione di calcio a Lulic umiliandolo con un tunnel. L’uomo che fa la differenza quando serve.
RINCON 6,5 – Si occupa del lavoro sporco a centrocampo, rimediando tante botte agli avversari (ai quali prova anche a restituirgliele).
MARCHISIO 6,5 – In assenza di Khedira e Pjanic, Allegri gli affida le chiavi del centrocampo. Prestazione poco appariscente ma fa il suo dovere da grande uomo squadra qual è.
ALEX SANDRO 6 – Qualche sbavatura di troppo nelle aperture e nella gestione del pallone, nelle fila dei bianconeri è tra i meno brillanti anche se non sfigura in fase di contenimento.
DYBALA 6,5 – Applausi a scena aperta per l’argentino anche se stasera non vince da solo la partita come accaduto contro il Barcellona; sull’1 a 0 dal limite libera un sinistro potente ma non abbastanza da scavalcare Strakosha. (LEMINA SV)
MANDZUKIC 6,5 – Al netto di qualche errore la prestazione del croato è da incorniciare sul piano dell’agonismo, forse fin troppo aggressivo visto che si apre il sopracciglio in seguito a uno dei tanti contrasti con Bastos.
HIGUAIN 6,5 – Nel primo tempo impegna Strakosha con un tiro teso ma non abbastanza angolato, nella ripresa a risultato ormai acquisito prova a togliersi la soddisfazione personale ma Strakosha gli dice nuovamente di no.
ALL. ALLEGRI 7 – Dopo il black-out contro la Roma il tecnico bianconero ritorna una belva in panchina, esattamente come i suoi interpreti in campo, formazione semplicemente perfetta tant’è vero che il mister effettuerà un solo cambio nei novanta minuti.
I VOTI DEI BIANCOCELESTI
STRAKOSHA 7,5 – Primo intervento su Higuain, si arrende alla conclusione vincente di Dani Alves, salva su Dybala, senza di lui il passivo per la Lazio sarebbe stato decisamente più pesante, anche stasera dimostra comunque di essere parecchio rivedibile nelle uscite.
WALLACE 5,5 – Tante le aperture sbagliate dal numero 13 che rischia il giallo intervenendo duro su Dani Alves, fa davvero tanta fatica al cospetto di mostri sacri come Higuain, Dybala e Mandzukic, ha ancora grandi margini di miglioramento.
DE VRIJ 6 – Provvidenziale una sua chiusura su Dybala lanciato a rete per il 3 a 0, purtroppo anche l’olandese non riuscirà a portare a termine la gara per i noti acciacchi fisici che si trascina purtroppo da tempo. (LUIS ALBERTO 5,5 – Prova a dire la sua ma il suo tiro dal limite è troppo centrale per spaventare Neto)
BASTOS 6 – Interviene subito duramente su Dani Alves facendo capire che non sarà una serata per signorine, apre il sopracciglio a Mandzukic, insomma sul piano fisico non si è certo fatto intimorire e potrebbe diventare il nuovo leader della difesa biancoceleste nel caso De Vrij dovesse partire. (FELIPE ANDERSON 6 – Al primo pallone toccato sfiora il gol che Neto gli nega con una gran parata, con lui la Lazio sembra avere una marcia in più ma ormai è troppo tardi)
BASTA 5,5 – Se nel derby di qualche settimana fa era riuscito a pescare il jolly, stasera non è altrettanto fortunato e i suoi tentativi di cercare la porta di Neto lasciano a desiderare.
PAROLO 5 – Il centrocampista fa di tutto per recuperare in extremis ma dopo 20 minuti deve alzare bandiera bianca, non ce la fa proprio e con lui il centrocampo della Lazio fa acqua da tutte le parti. (RADU 5,5 – Rimane l’ultimo giocatore della Lazio ad aver segnato alla Juventus, un primato che il rumeno avrebbe volentieri perso)
BIGLIA 5,5 – Fa quel che può per limitare i danni che combinano i suoi compagni da reparto, effettua qualche chiusura importante ma nei match che contano davvero continua a pagare la mancanza di personalità contro i top club.
MILINKOVIC-SAVIC 6 – Ruba il pallone a Dani Alves e serve Keita che dopo aver saltato Bonucci colpisce il palo, il serbo ci mette tutta la tecnica e la grinta che ha in corpo ma non basta.
LULIC 4 – Serata da incubo per il bosniaco che quattro anni fa regalò la Coppa ai biancocelesti con il gol del derby, oggi si fa letteralmente umiliare da Dani Alves che lo irride anche con un tunnel.
IMMOBILE 5,5 – Sullo 0-2 si tuffa di testa mancando di poco il bersaglio grosso, a inizio ripresa ci va davvero vicinissimo ma per sfortuna oggi Neto è in serata di grazia.
KEITA 6 – Colpisce il palo al 6′ dopo aver eluso la marcatura di Bonucci e con la complicità di Barzagli che devia il pallone sul legno col braccio non proprio attaccato al corpo ma nemmeno così largo da indurre il direttore di gara a concedere il penalty. Da qui in avanti lo spagnolo non riuscirà a incidere più sul match.
ALL. INZAGHI 5 – Fatale la scelta di puntare su Parolo che dopo la botta rimediata contro la Fiorentina non era al meglio e non è un caso che con lui in campo il centrocampo della Lazio abbia fatto ridere i polli, chissà come sarebbero andate le cose se avesse preso una decisione diversa. (Stefano Belli)
Ha chiuso il primo tempo con la formazione di Allegri avanti per 2 a 0 all’intervallo: ecco le nostre pagelle con i voti sulla frazione già giocata. Finale quasi a senso unico all’Olimpico di Roma, buon inizio dei biancocelesti che colpiscono anche un palo con Keita (6), dopodiché escono alla distanza i bianconeri con Higuain (6,5) che mette subito a dura prova Strakosha (7). Gli uomini di Allegri accelerano e trovano il gol che sblocca la contesa con Dani Alves (7) che approfitta della dormita di Lulic (4,5) per depositare indisturbato il pallone nell’angolino. Sullo 0-1 la Lazio si disunisce, la Juventus insiste e sfiora subito il raddoppio con Dybala e Higuain fermati solamente dagli interventi di Strakosha, ma è solo questione di tempo prima che arriva il 2 a 0 con la firma di Bonucci (6,5) che sugli sviluppi di un corner ribadisce la sfera in rete. KO tecnico per la formazione di Simone Inzaghi che perde anche Parolo (5) per infortunio, al suo posto entra Radu (5,5) che però approccia decisamente male la partita. Prima dell’intervallo Immobile (5,5) e Milinkovic-Savic (6) cercano la porta con un’incornata, senza inquadrare lo specchio della porta di Neto (6). I bianconeri piazzano i primi due acuti con Dani Alves e Bonucci ipotecando la Coppa nazionale Sempre presente al posto giusto nel momento giusto, il numero 23 bianconero è l’uomo che fa differenza per la Juventus anche stasera. Perfettibile nella gestione del pallone, perde qualche contrasto di troppo. Inizio illusorio per i biancocelesti che dopo il palo di Keita spariscono praticamente dalla partita. Senza di lui la formazione di Simone Inzaghi rischierebbe il KO tecnico, due interventi su Higuain e Dybala al limite del miracoloso. Si fa seminare da Dani Alves nell’azione dell’1 a 0 bianconero, perde una miriade di palloni e interviene sempre con i tempi sbagliati.(Stefano Belli)