La finale di Coppa Italia tra Juventus e Lazio, occorsa ieri sera allOlimpico è stata fatto decisa dal gol del 2-0 firmato dal difensore bianconero Leonardo Bonucci. Proprio lo juventino, fermato nel post match dai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: nelle ultime tre partite contro Atalanta, Torino e Roma non abbiamo fatto vedere cosè la vera Juventus mentre questa sera labbiamo dimostrato. Quando conta la Juventus cè ed è bello aver dato questa risposta specialmente a noi stessi, il resto poi, è normale che noi abbiamo abituato lesterno a grandi partite e grandi risultati, grandi partite e grandi filotti, e appena perdi una partita fa clamore. Il riferimento di Bonucci è allultima sconfitta rimediata in campionato conto la Roma che ha di fatto tardato i festeggiamenti bianconeri per il sesto scudetto di fila. (agg Michela Colombo)



Tra i grandi protagonisti della finale di coppa Italia 2047 disputata ieri sera tra Juventus  e Lazio, e che ha visto il bel successo dei bianconeri di Allegri va senza dubbio  ricordato anche il difensore centrale biancoceleste Stefan De Vrij, che al termine del match rende merito agli avversari ai microfoni di Sky Sport: sapevamo già quanto è forte la Juventus lo sappiamo tutti, però ci abbiamo provato: una finale è sempre una finale, anche se hanno più qualità. Alla fine la Juventus ha meritato questa coppa. Stagione ridimensionata ora? No, abbiamo fatto una grande stagione, però starebbe stato bello vincere la finale ma non ci siamo riusciti, ma il giudizio sulla stagione non cambia. Fissata a oggi la classifica comunque va ricordato che la Lazio di Inzaghi potrebbe chiudere la stagione 2016-2017 con la quarta piazza e una pass per la prossima stagione di coppe europee. (agg Michela Colombo)



Con la vittoria della 70^ Coppa Italia contro la Lazio la Juventus segna un nuovo record, diventando la prima squadra a vincere il trofeo per tre volte di fila. Un vero successo per i bianconeri di Allegri, che viene giustamente celebrato dallallenatore in conferenza stampa, dove ha dichiarato: sono soddisfatto, sono contento: davanti ho due mostri sacri. Per arrivare a vincere certi titoli, tanti titoli, serve però anche una società importante dietro. Al momento sono contento però dopo stasera, rispetto a quello che abbiamo fatto dopo il Monaco, serve subito rimettere la testa lì e non abbassare la guardia e soprattutto domenica giocare una partita migliore rispetto quella di stasera. La Juventus infatti dopo la raggiunta qualificazione per la finale della Champions League contro il Monaco infatti pare aver rallentato la propria corsa, realizzando una sconfitta con la Roma per 3-1 in campionato che ha tardato di fatto le celebrazioni per il sesto scudetto di fila per i bianconeri. (agg Michela colombo)



Con la vittoria conseguita per 2-0 ieri sera allOlimpico la Juventus ha conquistato a spese della Lazio la Coppa Italia 2017. Al termine della partita il tecnico della compagine biancoceleste Inzaghi ha così commentato il risultato e la prestazione dei suoi in campo in conferenza stampa: se la palla di Keita invece che andare sul palo fosse andata in rete e loccasione di Dani Alves non fosse andata a segno, la partita sarebbe andata diversamente, ma questo è il calcio e non si fa coi se e con i ma. Sicuramente lepisodio non ci è stato favorevole e abbiamo perso coi i numeri 1, come spesso accade. Probabilmente era destino che questa partita la si doveva perdere: anche a Firenze sabato scorsa abbiamo perso due giocatori per me importanti, però al di là di tutto, spiace perché avevamo raggiunto una finale con pieno merito. Sapevamo che contro la Juventus sarebbe stata difficile, ma cè amarezza. (agg Michela Colombo)

Anche le statistiche danno ampiamente ragione alla Juventus che nella finale di Coppa Italia si è dimostrata nettamente superiore rispetto alla Lazio: il 2 a 0 sta quasi stretto alla squadra di Allegri che nella ripresa ha preferito preservare un po’ di forze in vista della gara di domenica contro il Crotone dove deve conquistare i punti che le servono per conquistare il seto titolo consecutivo e non ha voluto nemmeno infierire più di tanto su una squadra che almeno nella ripresa ha avuto un sussulto d’orgoglio con Felipe Anderson e Immobile che non hanno trovato la via del gol solamente per le prodezze tra i pali di Neto. Possesso palla: 53% Juventus, 47% Lazio; e lo scarto sarebbe potuto essere ancora più ampio se sul 2 a 0 i bianconeri non si fossero “fermati”, concedendo l’iniziativa agli avversari nella ripresa. Sei parate a testa per Strakosha e Neto, entrambi autori di interventi spettacolari e ai limiti del miracoloso; l’estremo difensore bianconero ha dimostrato di non avere poi così tanto da invidiare a Buffon, quello biancoceleste non è impeccabile nelle uscite ma senza di lui la Lazio avrebbe accusato un passivo decisamente più pesante. Tiri in porta: 9 Juventus, 7 Lazio; i bianconeri hanno preso a pallonate gli avversari nel primo tempo mentre gli uomini di Simone Inzaghi si sono affacciati con più determinazione dalle parti di Neto e con un po’ più di fortuna e precisione avrebbero potuto anche riaprire la contesa. La Lazio può inoltre recriminare per il palo colpito da Keita a inizio gara, su cui c’è lo zampino (è il caso di dirlo) con Barzagli che col braccio (non comunque largo) ha deviato la sfera sul legno. La Lazio prevale solamente nel computo dei calci d’angolo, 6 a 3, peccato che al triplice fischio dell’arbitro la cosa più fondamentale è segnare più gol degli avversari. Pesano inoltre come macigni i 36 palloni persi dalla Lazio che hanno poi consentito alla Juventus di segnare i due gol decisivi. Inoltre vale la pena sottolineare che la Juventus, che vince la Coppa Italia per la 12^ volta nella sua storia, è la prima squadra a farlo per tre volte di fila, un altro record da aggiungere alla lista che col passare degli anni si fa sempre più lunga.

Subito dopo il triplice fischio, e prima della premiazione, Leonardo Bonucci è intervenuto ai microfoni della tv di Stato: “Il triplete? Pensiamo a un obiettivo per volta, la partita di stasera era difficile ma l’abbiamo approcciata nella maniera giusta, riscattando la brutta prova di domenica scorsa, contro la Roma eravamo le copie sbiadite di noi stessi e dovevamo per forza reagire, ci siamo riusciti dimostrando di avere ancora tanta fame di vittorie, anche se abbiamo concesso qualcosa alla Lazio e ci può stare in una partita secca come questa, i biancocelesti hanno tante qualità in attacco e Neto con le sue parate ci ha dato una grossa mano. Ora dobbiamo chiudere il discorso scudetto al più presto, contro il Crotone dobbiamo vincere per forza, e una volta che ci saremo confermati campioni d’Italia ci concentreremo su Cardiff”. Le parole del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ai microfoni di Rai 1: “Complimenti ai ragazzi per l’impresa che hanno fatto, stasera hanno giocato benissimo, abbiamo iniziato bene il cammino verso il triplete, ora dobbiamo vincere anche in campionato. Stasera non ho assolutamente nulla da recriminare, primo tempo perfetto e nella ripresa abbiamo difeso alla grande. La Lazio comunque non ha giocato male, soprattutto nella ripresa ci ha creato grattacapi. Dani Alves? Parlare dei singoli oggi è mancanza di rispetto verso gli altri, se siamo arrivati così in alto è merito del gruppo e di tutti quelli che ne fanno parte, nessuno escluso. Contro il Crotone sarà un’altra finale, guai a sottovalutarlo”. Ai microfoni della RAI è intervenuto anche il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi: “Sicuramente abbiamo affrontato una grandissima squadra, tuttavia ritengo che oggi abbiamo fatto la nostra partita e non siamo stati fortunati negli episodi che ci hanno invece condannato, il palo colpito di Keita avrebbe potuto cambiare il match. Trattandosi di una finale Parolo voleva giocarla a tutti i costi e non me la sono sentita di escluderlo, lui ha stretto i denti fino all’ultimo ma poi si è dovuto arrendere all’evidenza, onore comunque ai miei ragazzi protagonisti di una stagione straordinaria. Voglio ringraziare anche i tifosi per il loro supporto, ci è mancato solo un pizzico di fortuna in più, dispiace perdere ma possiamo uscire a testa alta”.

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