Sandro Rosell, già presidente del Barcellona dal 2010 al 2014, è stato arrestato questa mattina nella sua casa di Deu i Mata, nel quartiere di Les Corts, nell’ambito di un’operazione di polizia ribattezzata Rimet. L’accusa, per l’attuale vicepresidente dell’ECA, European Club Association, è quella di riciclaggio di denaro. Secondo quanto riportato da El Mundo, Rosell avrebbe fatto parte di una rete impegnata nel pagamento illecito di commissioni legate ai diritti d’immagine del mondo del calcio in Brasile. Il tutto sfruttando diverse società aventi le loro sedi in altrettanti paradisi fiscali sparsi per il mondo. A finire in manette poco dopo le 8 di questa mattina, come riferito da As, è stata anche la moglie di Rosell, Marta Pineda, più altre 3 persone. A detta di El Mundo, lindagine – iniziata nel 2015 nell’ambito dell’inchiesta dell’FBI sulla corruzione della FIFA – si riferisce agli anni precedenti alla presidenza blaugrana di Rosell e sarebbe legata a presunti accordi con la Federazione calcistica del Brasile (CBF).
Non dovrebbe esserci alcuna correlazione tra l’arresto di Sandro Rosell, ex presidente del Barcellona, e il processo che lo vede imputato per frode e corruzione nell’ambito dell’acquisto di Neymar. L’ex numero uno blaugrana, infatti, ai tempi dell’acquisto del campione brasiliano, secondo l’accusa avrebbe versato una tangente ai giocatori dell’attaccante vedeoro per convincerlo ad accettare il Barca. Un’evidenza che sarebbe emersa analizzando le cifre contraddittorie messe a bilancio. L’operazione Rimet, che ha portato all’arresto di Rosell questa mattina, ha portato alla perquisizione – oltre che nella residenza di Barcellona – anche nelle proprietà di Rosell a Girona, Andorra e Lleida. Rosell, dimessosi da numero uno azulgrana dopo lo scoppio dello scandalo, con il 60% delle preferenze è stato il presidente più votato della storia del Barcellona.