la nuova promessa dell’atletica italiana. La certezza è arrivata dopo il meeting di Savona, nel quale ha volato sui 100 in 10”15, migliorando di 4/100 il proprio record italiano ottenuto nella semifinale degli Europei di Amsterdam della scorsa estate. Il 18enne è la nuova “freccia” azzurra, ma intanto si divide tra gli studi e il suo sport preferito. Si sta preparando in vista della maturità scientifica, ma non perde di vista i suoi sogni. Solare, modesto e veloce. L’atletica è nel dna della sua famiglia: suo padre Salvino era uno sprinter, ora invece è il suo coach. Ma anche suo fratello se la cava bene nell’atletica.
Non cambierebbe nulla Filippo Tortu del suo mondo, neppure quella pigrizia per la quale – come ha raccontato a La Gazzetta dello Sport – viene preso in giro dai suoi amici. Gli piace dormire, ma quando è sveglio corre forte. Tra poco la maturità, poi si trasferirà a Milano per iscriversi alla facoltà di Economia e marketing. In Cattolica, dove ha già superato l’esame di ammissione, o in Statale. La sua vita ruota attorno all’atletica e alla famiglia. Segue la politica e vive nella convinzione che le occasioni non vadano sciupate, una lezione che ha imparato da “Will Hunting, Genio ribelle”.
Intanto Filippo Tortu cresce, anche d’altezza. Ora è 1.87 per 75kg, ma è convinto di poter mettere ancora qualche chilo di muscoli. Un processo graduale, come quello che ha seguito con Flavio Di Giorgio per migliorare partenza e lanciato. Da qualche tempo si allena con Mattia Donola, classe 2000 che segue suo padre. Un’altra giovane promessa.