La tragedia al Rally Città di Torino 2017 in cui ha perso la vita un bambino di 6 anni travolto e ucciso dall’auto dell’equipaggio “Skoda Biella”, uscita di strada a Coassolo, ha sicuramente dei responsabili. Come riportato da La Repubblica, però, l’organizzazione della corsa fa sapere di aver rispettato tutte le norme previste dai piani di sicurezza e lascia intendere che il piccolo ha probabilmente pagato con la vita l’imprudenza della sua famiglia. A chiarirlo è Mario Ghiotti, patron della Rally Team eventi, che spiega:”Abbiamo predisposto tutto quello che ci è stato richiesto e il piano di sicurezza è stato visionato e approvato dalle autorità competenti. Purtroppo ci risulta che al passaggio delle vetture ci fossero delle persone in zone vietate perché pericolose. Sarà l’inchiesta a stabilirlo. Potrebbe esserci stata una imprudenza da parte della famiglia del bimbo. Ma non ero sul posto, bisogna vedere”. (agg. di Dario D’Angelo)
Tragedia nel Rally Città di Torino, nel Comune di Coassolo: una vettura partecipante alla gara è uscita di pista colpendo in pieno un gruppo di spettatori. Nel gravissimo incidente è rimasto ucciso un bambino di 6 anni, che stava assistendo alla gara in compagnia di alcuni membri della sua famiglia, compreso il fratellino che è rimasto invece miracolosamente illeso. La famiglia della vittima è residente proprio a Coassolo, stava assistendo alla gara in una zona del prato adibita agli spettatori. Improvvisamente, un macchina del team Skoda Biella è uscita di strada. Il navigatore del mezzo, Luca Pieri, ha affermato come il pilota Cristian Milano sia stato probabilmente colto da malore, perdendo il controllo dellauto da Rally, che si è schiantata contro il pubblico causando altri tre feriti.
Al piccolo di 6 anni, le cui condizioni sono apparse immediatamente disperate, sono state subito prestati i soccorsi, ma non cè stato nulla da fare, con i feriti ed il piccolo che sono stati trasportati al CTO di Torino con lelisoccorso. E monta immediatamente la polemica riguardo la sicurezza del pubblico che assiste ai Rally, che molto spesso si è trovato coinvolto in incidenti gravissimi, che sono costati la vita agli spettatori. La società organizzatrice della gara, la Rally Team Eventi, si è detta addoloratissima per laccaduto, con una giornata di festa che si è trasformata in tragedia per un bimbo così piccolo, ed ha affermato come mai, in trentadue anni di gare, si era verificato un incidente di questa portata. Lorganizzazione ha comunque affermato di voler fare tutto il possibile per chiarire la dinamica dellincidente, per comprendere innanzitutto se il pilota Cristian Milano abbia perduto il controllo dellauto a causa di un malore. Certo la mancanza di transenne di protezione e leccessiva vicinanza del pubblico continua ad essere un elemento inquietante nel mondo del rally: stavolta la vittima è stata un bambino di oltre 6 anni ed una riflessione seria è più che mai obbligatoria.