Grande spettacolo di pubblico sulle strade della Sardegna per la prima tappa del Giro d’Italia 2017, la Alghero–Olbia di 203 chilometri che ha avuto subito un esito sorprendente. Ha vinto l’austriaco Lukas Postlberger che ha conquistato la maglia rosa, la prima nella storia nella corsa rosa della sua nazione. Postlberger è uscito dal gruppo a un chilometro dal traguardo con i velocisti che non si aspettavano questa mossa. Ha anche vanificato il rientro di Ewan e Greipel, con Nizzolo quarto primo dei corridori italiani. La frazione di oggi era stata caratterizzata in precedenza da una lunga fuga partita al chilometro due di sei corridori raggiunti a quattro chilometri dal traguardo finale. Tra questi Cesare Bendetti principale protagonista della fuga. Oggi è prevista la Olbia–Tortoli di 208 chilometri, frazione sempre per velocisti che però potrebbe vedere qualche sortita da lontano. Per parlarci della tappa di oggi abbiamo sentito Michele Bartoli. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.



Un giudizio su questa prima tappa.

Direi che è stata una tappa molto bella, molto interessante con un finale inaspettato, la vittoria del corridore austriaco Postlberger che non m’aspettavo di certo!

Successo meritato quello del corridore austriaco?

Direi di sì, ha corso con intelligenza, ha saputo cogliere il momento giusto per scattare in vista del finale. Se poi non avesse avuto qualità, non avrebbe potuto avere la velocità giusta per vincere.
Per l’Austria la prima maglia rosa della sua storia al Giro…



Una cosa importante che è entrata a far parte della storia del Giro d’Italia.??Dove hanno sbagliato le squadre dei velocisti? 

Non hanno saputo calcolare i tempi, non hanno saputo stare dietro a Postlberger, hanno interpretato male il finale di gara.

Un elogio anche alla lunga fuga di questa giornata. 

Complimenti a questi corridori che hanno avuto il coraggio di fare questa fuga. Fughe però che sono destinate la maggior parte delle volte a finire prima del traguardo. Magari servono per guadagnare qualche punto per le varie classifiche, le varie maglie che ci sono nel Giro. 

Peccato per l’assenza di Aru in questo Giro, un possibile protagonista. 



Poteva essere il Giro del duello di Nibali e Aru, dispiace tanto che il corridore sardo non abbia potuto correre, partire davanti alla sua gente. 

E soprattutto non c’è Scarponi il grande assente nel cuore del Giro, di tutti i tifosi del ciclismo… 

La sua scomparsa è veramente stata incredibile e non vederlo al Giro è una cosa molto triste. Lo conoscevo. Ho corso nei mie ultimi anni della mia carriera con Scarponi. Ho avuto l’onore di allenarlo alla Lampre. Era una persona fantastica, sapeva sorridere, dare morale anche quando le cose non andavano bene. Una persona solare, eccezionale. Uno come Scarponi è rimasto nel cuore di tutti… 

Ulissi invece andrà solo al Tour, perchè?

Ha fatto questa scelta, dopo aver già vinto diverse tappe al Giro, vuole fare l’esperienza per la prima volta della corsa francese. Magari conquistare qualche tappa al Tour, magari anche in salita, partendo da lontano. Gli servirebbe molto per maturare, per crescere definitivamente.

Uno spettacolo invece il pubblico di Alghero, della Sardegna, forse la cosa più bella. 

Una cosa stupenda, del resto io spesso nella mia carriera, quando ero a corridore andavo ad allenarmi in Sardegna. E’ una regione fantastica, ci passo anche le vacanze. Il Giro d’Italia ha trovato in questi giorni tanta gente che lo ha accolto nella maniera più bella! 

Cosa si attende dalla tappa di oggi, la Olbia–Tortoli? 

Sarà una tappa magari più impegnativa di quella di ieri, magari non così facile da affrontare.

(Franco Vittadini)