Il giorno dopo la vittoria di Rafa Nadal al Roland Garros 2017, il mondo del tennis celebra limpresa del maiorchino: lhanno chiamata la Decima, paragonando il decimo titolo parigino alla vittoria in Champions League del Real Madrid, nel 2014. Allora fu unattesa lunga 12 anni, qui ne sono passati tre dallultima volta: Nadal torna signore del Roland Garros e scrive la storia. Lo celebrano i colleghi: quelli già ritirati e quelli che ancora oggi lo incrociano sui campi da tennis. Storico e irripetibile scrive Juan Martin Del Potro, che contro Rafa giocò unepica sfida nella finale di Coppa Davis 2011, ancora oggi una delle partite più belle nella storia del tennis. Unico è il commento dellamico David Ferrer, uno degli sconfitti nelle dieci finali parigine: lui perse nettamente nel 2013, ottavo dei dieci titoli di Nadal. Qualunque frase possa scrivere non descriverebbe quello che sei è invece il pensiero lasciato da Juan Monaco, ritiratosi di recente dal mondo del tennis. James Blake si affida a un semplice Wow, Tommy Haas riflette sul fatto che forse non molti capiscono ancora la portata dellevento. Poi cè Robin Soderling che, come Kevin Anderson, usa la parola Re: lo svedese, ricorderete, era stato il giocatore che nel 2009, dopo 31 vittorie e quattro titoli consecutivi, clamorosamente spezzò la serie di Nadal al Roland Garros eliminandolo agli ottavi. Lanno seguente Rafa si sarebbe preso la rivincita: 6-4 6-2 6-4 in finale e quinto trofeo, il primo di una serie di cinque per arrivare a nove. (agg. di Claudio Franceschini)



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La vittoria di Rafa Nadal al Roland Garros 2017 è arrivata anche grazie ai 27 vincenti che il maiorchino ha colpito nella finale contro Stan Wawrinka. Abbiamo già parlato del saldo positivo rispetto agli errori gratuiti, ma la cosa più importante per lo spagnolo che, dopo tre anni di difficoltà (nellottobre 2014 aveva abbandonato la Top 2 mondiale e ci è rientrato oggi), ha ritrovato profondità dei colpi e varie soluzioni, cosa che gli era mancata a lungo. Un esempio? Secondo set della finale, Rafa avanti 4-1 e sotto 15-40 sul servizio di Wawrinka. Lo svizzero piazza un rovescio a incrociare che rimbalza quasi sulla linea alla sinistra di Nadal e schizza due-tre metri fuori dal campo. La risposta di Rafa è encomiabile: un dritto lungolinea senza nemmeno guardare che passa sopra la rete e rientra sul campo e pizzica la riga laterale a due centimetri da quella di fondo. Wawrinka non può fare altro che applaudire con aria sconsolata; a onor del vero vincerà quel game, ma il colpo di Nadal (verosimilmente il migliore di tutto il match) è un esempio della frustrazione che lo svizzero ha dovuto subire nei 125 minuti in cui ha resistito sul campo contro il campione spagnolo. (agg. di Claudio Franceschini) 



Rafa Nadal vince il Roland Garros 2017 ed entra nella storia del tennis: battendo in finale Stan Wawrinka con il risultato di 6-2 6-3 6-1, lo spagnolo diventa il primo giocatore di sempre – in era Open – a vincere per almeno dieci volte lo stesso Slam (il record precedente, 9 Wimbledon, apparteneva a Martina Navratilova). Non solo: con questo successo Nadal stacca Pete Sampras come numero di Slam vinti (15) e insegue in solitaria Roger Federer, che ne ha tre in più. Una finale che non ha mai avuto storia: Nadal lha chiusa con il 65% di prime in campo, l83% di punti con la prima e il 65% con le seconde, uno strabordante 90% a rete (18/20, ma qui ha fatto bene anche Wawrinka con 11/15), il 51% di punti in risposta, 94 punti a 57 vinti. Ci sono alcuni dati che spiegano il dominio di Rafa: non tanto gli ace (4-1) quanto le palle break concesse allo svizzero (appena una), il saldo positivo tra vincenti e gratuiti (+15) che Wawrinka ha invece avuto a -10, e soprattutto il fatto che i due abbiamo corso praticamente la stessa distanza (cè una differenza di 3,1 metri in tutto il match) ma anche così lo spagnolo non ha accusato la fatica e i suoi spostamenti sono stati funzionali ai punti raccolti. Wawrinka da par suo ha concesso la bellezza di 13 palle break: soltanto la sua tenacia gli ha impedito di avere un punteggio anche più pesante nel conto finale di questo match sul Philippe Chatrier. Nadal chiude il Roland Garros 2017 senza perdere un singolo set: lo aveva già fatto nel 2008 e nel 2010, ma questanno ha stabilito il record personale di game lasciati per strada (35) arrivando soltanto a tre dal primato assoluto di Bjorn Borg (stabilito nel 1978). La curiosità è data dal fatto che, nelle due occasioni in cui lo spagnolo ha avuto zero set persi a Parigi, il mese successivo ha anche vinto Wimbledon. Inevitabile dunque che la mente corra agli imminenti Championships e a una probabile sfida con Federer, che tornerà a giocare sullerba con lobiettivo principale a Londra.



Arriva sereno e, ovviamente, felice alla conferenza stampa di rito, ma non ha voluto porre accenti particolari sul decimo trionfo al Roland Garros. Non so se sia stato il miglior Roland Garros: non posso dire di sì e non posso dire di no, ha detto, poi ha rivelato che ho giocato un grande tennis fin dallinizio, è stato un torneo perfetto ma non credo che il motivo sia la maggiore aggressività. Rafa ha ricordato i suoi numeri (tra gli altri, il fatto che in nessun set abbia perso più di 4 game) e ha ringraziato Carlos Moyà per il supporto nel corso degli Open di Francia: Abbiamo lavorato alla grande, lo spirito è stato subito molto positivo e questo ci ha sicuramente aiutato. Il campione ha anche rivelato che lunico momento in cui ha pensato di aver vinto è stato sul 5-1 nel terzo set, perchè prima era troppo concentrato sul gioco per pensare al titolo: In un paio di occasioni ero andato vicino alla vittoria ma avevo perso, so che Wawrinka è un avversario molto pericolo e non volevo dargli possibilità di rientrare. Lo sconfitto Stan Wawrinka è ovviamente deluso: per lui, alla quarta occasione, è arrivata la prima sconfitta in una finale Slam. La prima differenza lha fatta il livello: Nadal sta giocando al massimo sulla terra. Poi lo svizzero ha ammesso di non aver giocato al meglio e di aver esitato, anche per lavversario che aveva di fronte ma certamente anche per limpegno profuso nellarrivare in finale. Il problema è che se esiti contro Nadal sei finito: sai che cè sempre una palla che torna indietro, tantissimo spin e un rimbalzo sempre diverso. Riesce a instillarti dei dubbi che, se lavversario è lui, non puoi avere e questo è ciò che è successo oggi. Wawrinka ha comunque detto di aver giocato un grande torneo, ma anche di non essere felice per la sconfitta in finale: Mi sentivo meglio con la coppa del vincitore. Il punteggio dice 0-3 e possiamo stare qui ad analizzare mille fattori, ma quello che conta è il risultato. Lanalisi della sconfitta è concisa, breve ma semplicissima: Rafa ha giocato molto meglio di me.