Caso Alvarez, il Tas dà ragione all’Inter e costringe il Sunderland al pagamento di 10,5 milioni di euro. Soldi che finiranno nelle casse nerazzurre. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di ricostruire l’intera vicenda. Il contenzioso tra le parti va avanti dall’estate 2014, quando il club inglese decise di acquistare Ricky Alvarez in prestito dall’Inter con obbligo di riscatto fissato proprio a 10,5 milioni di euro. Un obbligo che sarebbe scattato soltanto nel caso in cui il Sunderland avesse raggiunto la salvezza in Premier League. Nonostante l’obiettivo fosse stato centrato, i Black Cats non solo non trattennero il giocatore, ma neppure pagarono quanto pattuito, scatenando le ire nerazzurre.



Dopo una lunga serie di sentenze e ricorsi, il Tas di Losanna si è espresso definitivamente in favore dell’Inter. Il Sunderland dovrà saldare con i meneghini il debito di 10,5 milioni di euro in quattro tranche. I nerazzurri avevano già inserito tale somma di denaro nel bilancio della passata stagione. L’Inter ha avuto la meglio in questa vicenda grazie a una clausola presente nel contratto che escludeva il riscatto di Alvarez in caso di problemi fisici del giocatore. Una vittoria in ritardo quella centrata dai nerazzurri, ma sempre una vittoria che porterà in dote i 10,5 milioni di euro da tempo richiesti. Oggi Alvarez è tornato in Serie A. L’argentino milita nelle fila della Sampdoria, con la quale ha collezionato 36 presenze impreziosite da 4 reti.

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