Il magistrato Raffaele Guariniello, intervenendo alla terza giornata di Trame il Festival dedicato ai libri sulla mafia ha spiegato perché il fatto di essere un grande tifoso bianconero non gli impedì di mettere la sua Juventus sotto inchiesta. Queste le sue parole riportate da Il Fatto Quotidiano:”Esistono due categorie di tifosi: quelli che vogliono vincere a tutti i costi e quelli che vogliono vincere rispettando le regole. Io credo che il vero tifoso appartenga alla seconda categoria”.
Intervistato da Gaetano Savatteri, direttore artisticol del Festival, ha spaziato raccontando le inchieste che più hanno caratterizzato la sua carriera da magistrato, dalla tragedia della ThyssenKrupp fino ad arrivare proprio all’inchiesta doping che riguardò diverse società calcistiche blasonate, su tutte la Juventus. E nei giorni in cui si è parlato del ritorno del dottor Agricola in seno alla Juventus, alla domanda di Savatteri, che gli ha chiesto:”Nonostante il dottor Agricola sia stato assolto, perché una squadra così importante come la Juventus decide di tenerlo?”, Guariniello ha risposto:”Non facciamo come tanti politici che trasformano la prescrizione del reato in assoluzione. Perché tenerlo? Questo bisognerebbe chiederlo a loro”.