Il mondo del calcio spesso regala storie capaci di far riflettere, in un modo o nellaltro. Non sempre cè il lieto fine, ma stavolta la storia di Philip Mulryne, ex calciatore nordirlandese classe 1978, merita di essere raccontata visto il profondo messaggio positivo che nasconde. Mulryne è stato appena ordinato sacerdote della Chiesa Cattolica presso lordine dei frati predicatori domenicani. Ma non si tratta di un ex giocatore che magari ha tirato qualche calcio nelle serie minori. Mulryne è stato per anni un nome di primo piano nel mondo del calcio britannico, tanto da collezionare anche cinque presenze nel leggendario Manchester United allenato da Alex Ferguson. 135 le presenze in un altro club storico del calcio inglese, il Norwich City, mentre anche nella Nazionale del suo paese Mulryne è arrivato a farsi decisamente valere, collezionando ben 27 presenze con la maglia dell?Irlanda del Nord nel corso della sua carriera.
Mulryne ha viaggiato per anni ai ritmi degli stipendi della Prima e della Seconda Divisione calcistiche inglesi, arrivando a guadagnare allapice della sua carriera anche settecentomila euro lanno. Di ruolo centrocampista, la vita da calciatore è stata però di fatto solo una parentesi prima di scoprire la Fede e la sua vocazione. Un talento della prestigiosissima Academy dello United prima e una presenza fissa del calcio professionistico inglese a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila, Mulryne una volta appesi gli scarpini al chiodo ha iniziato a studiare per diventare sacerdote, ed è stato finalmente ordinato con la benedizione di Monsignor Augustine Di Noia, che gli ha ricordato: Ora il tuo nuovo gol è Cristo. In un mondo del calcio in cui il profitto sembra lunico Dio, ancor più della devozione alla maglia e ai tifosi prima ancora che alla religione, quella di Mulryne è sicuramente una storia atipica, ma che può aiutare molti talenti dei giorni nostri a riflettere e pensare di ritornare più con i piedi per terra.