In un’ora e 57 minuti Roger Federer conquista la semifinale di Wimbledon 2017. Troverà Tomas Berdych: clamorosamente, Novak Djokovic è stato costretto al ritiro – dopo aver perso al tie break il primo set – a causa di problemi al braccio destro. Va dato atto a Federer che il livello di gioco mostrato oggi contro Milos Raonic gli avrebbe probabilmente consentito di battere anche il miglior Djokovic; nel terzo set lo svizzero ha patito il ritorno del canadese che ha avuto le possibilità di centrare il break nel secondo gioco e ancora sul 4-3. Federer qui è riuscito a rintuzzare gli assalti dell’avversario, spegnendo anche la fiducia di un Raonic che nemmeno elevando il suo livello di gioco è riuscito a prendere il largo; a quel punto si è arrivati al tie break dove lo svizzero ha vinto per 7 punti a 4. Ennesima semifinale a Wimbledon per il Re, che può anche dirsi soddisfatto per l’eliminazione di tutti gli altri big lungo la strada: contro Berdych Federer partirà ovviamente e logicamente favorito, sapendo già che nell’eventuale finale troverebbe uno tra Sam Querrey e Marin Cilic. Un aiuto dal destino sulla strada verso il suo ottavo titolo sull’erba di Londra? (agg. di Claudio Franceschini)
In appena un’ora di gioco Roger Federer si porta sul 2-0 nel quarto di finale di Wimbledon 2017. Per il momento non c’è assolutamente match, e anche il povero Milos Raonic, che lo scorso anno su questo campo si era preso una straordinaria vittoria in semifinale, può davvero poco per contrastare il dominio del Re svizzero. Il primo set si è aperto con il break da parte di Federer, che è volato subito sul 2-0; altro servizio strappato al canadese e via sul 5-1, con Raonic che è giusto riuscito a tenere due volte la sua battuta per non affondare del tutto nel punteggio. Punizione severissima per il ventiseienne canadese: a Federer manca un set per chiudere anche questo impegno in tre parziali e prendersi la semifinale, l’ennesima a Wimbledon e l’ennesima negli Slam, senza quasi sudare. Troverà uno tra Tomas Berdych e Novak Djokovic, e sul campo 1 c’è partita vera visto che siamo 4-3 in favore del serbo ancora senza break (e dopo 24 minuti di gioco). (agg. di Claudio Franceschini)
Ha già rotto gli indugi nel quarto di finale a Wimbledon 2017: una fase di studio e poi il Re ha inesorabilmente allungato le sue mani sul primo set, che si conclude sul dopo 31 minuti. E’ il solito, esiziale Federer: ha studiato Milos Raonic nelle prime fasi del parziale, ha capito come fargli male e poi ha iniziato ad affondare i colpi, trovando il break decisivo per evitare di giocare il tie break. Quello che stupisce dello svizzero è il modo in cui riesce a capire quando sia il momento giusto per prendersi il vantaggio: lo fa sostanzialmente a comando e raramente l’avversario ha voce in capitolo. Un Federer in vantaggio diventa adesso pericolosissimo per Raonic: il canadese deve puntare ad allungare gli scambi il più possibile, minare le certezze dello svizzero e provare soprattutto a vincere il secondo set, di riffa o di raffa, perchè l’unica possibilità che ha per superare l’avversario è quella che questo quarto di finale si dilati, diventando una battaglia di nervi e di scambi ripetuti da fondo, cosa che potrebbe dare un vantaggio ad un Raonic che però deve elevare il suo livello di gioco se vuole far male al sette volte campione di Wimbledon. (agg. di Claudio Franceschini)
Siamo pronti a vivere il quarto di finale tra Roger Federer e Milos Raonic a Wimbledon 2017. Il canadese vuole tornare dove era stato un anno fa: in finale nel torneo dello Slam, che è stata la prima in questo senso e che lo ha fatto diventare il primo giocatore nato negli anni Novanta a giocarsi un titolo Major. Roger Federer invece guida la carica dei veterani: è lui il giocatore più anziano tra quelli presenti ai quarti di finale Atp, peraltro con distacco su Gilles Muller (’83), Tomas Berdych (classe ’85), Novak Djokovic ed Andy Murray (’87) che sono gli altri Over 30 (o comunque già trentenni). Lo abbiamo già detto: è un Wimbledon che ammicca alle figure storiche, e Federer ne è il degno rappresentante con i suoi 18 titoli Slam, i 7 Championships vinti e la possibilità di arrivare ancora una volta a giocarsi la finale di un grande torneo. Dall’altra parte della rete c’è però un giocatore che un anno fa lo ha battuto, e che dunque sa in che modo entrare negli ingranaggi del re svizzero; certo il Federer di allora non era forse in questa forma fisica e mentale, e dunque ancora una volta non possiamo fare a meno di pensare che sia Roger il grande favorito. Ad ogni modo come sempre parlerà il campo: e dunque noi non possiamo fare altro che metterci comodi e stare a vedere quello che succederà sul centrale dell’All England Lawn Tennis Club, perchè il quarto di finale tra Roger Federer e Milos Raonic sta finalmente per cominciare. (agg. di Claudio Franceschini)
Abbiamo ampiamente detto come il Roger Federer che oggi sfida Milos Raonic per i quarti di WImbledon 2017 possa entrare direttamente nella leggenda: al momento lo svizzero condivide con altri due giocatori il record per vittorie dei Championships nel singolare maschile. Sono 7, conquistate con un pokerissimo tra il 2003 e il 2007 (eguagliato il filotto di Bjorn Borg in era Open) e poi con i successi del 2009 e 2012. Federer è già diventato il giocatore ad aver messo insieme il maggior numero di anni (9) tra il primo successo e l’ultimo: potrebbero adesso diventare addirittura 14. Ricordiamo chi sono gli altri due recordmen: Pete Sampras ha vinto i primi tre titoli consecutivamente tra il 1993 e il 1995, e poi ha trionfato tra il 1997 e il 2000, in mezzo era arrivata l’eliminazione per mano di Richard Kraijcek, unico giocatore in grado di battere l’americano di origine greca in otto anni a Wimbledon (per Federer nel 2008 si era invece trattato di Rafa Nadal in un periodo di sette anni). Abbiamo poi William Renshaw nell’epoca dei pionieri: per lui sei titoli consecutivi che sono record assoluto (tra il 1881 e il 1886), poi la vittoria nel 1889. Renshaw però ha giocato in un’epoca in cui il campione in carica disputava solo il Challenge Round contro chi si aggiudicava i sette match previsti per arrivare all’ultimo atto; sia come sia, nel 1887 Renshaw lasciò strada a Herbert Lawford non disputando il Challenge Round, mentre l’anno seguente fu clamorosamente eliminato ai quarti di finale da Willoughby Hamilton (7-5 5-7 4-6 2-6). (agg. di Claudio Franceschini)
C’è una cosa che accomuna Roger Federer e Milos Raonic, protagonisti del quarto di finale a Wimbledon 2017: entrambi hanno avuto come allenatore Ivan Ljubicic, il croato che è stato tra i primi cinque giocatori al mondo. Nel giugno 2013, dopo aver lavorato con Berdych, Ljubicic era diventato il coach di Raonic: sotto la sua guida il canadese era nettamente migliorato, riuscendo a raggiungere la prima finale di un Master 1000 (a Montréal, sconfitto da Nadal) e a entrare per la prima volta nella Top Ten del ranking Atp. In seguito il croato si è legato a Roger Federer, che si era appena separato da Stefan Edberg: era dicembre 2015. Con Ljubicic lo svizzero ha raggiunto la semifinale di Wimbledon e soprattutto è tornato a vincere tornei importanti: gli Australian Open, primo Slam dopo quattro anni e mezzo di digiuno, e il Sunshine Double, ovvero la doppietta Indian Wells-Miami. Ljubicic dunque è stato importante per la carriera di entrambi: ha permesso a Federer di tornare a essere dominante e a vincere gli Slam, e ha contribuito in maniera decisiva a sviluppare il talento di Raonic, fino ad allora giocatore con un ottimo potenziale ma ancora piuttosto acerbo dal punto di vista tecnico e tattico. Chi si aggiudicherà dunque quello che può essere visto come una sorta di “derby”? Lo scopriremo tra poco… (agg. di Claudio Franceschini)
Per Roger Federer e Milos Raonic questa di Wimbledon 2017 sarà la sfida numero 13: lo svizzero domina nei precedenti (9-3), ma le tre vittorie del canadese sono comunque un dato di cui tenere conto. Per due motivi: il primo è che l’ultimo incrocio è avvenuto proprio qui a Wimbledon, come già detto, e Raonic lo ha vinto per 6-3 6-7 4-6 7-5 6-3 in una semifinale, cioè un momento nel quale solitamente Federer, soprattutto se avanti di un set, difficilmente si lascia superare. Il secondo motivo è che il canadese ha vinto gli ultimi due incontri, non solo il più recente: l’altro è datato 2016, a gennaio nella finale di Brisbane, e Raonic lo ha portato a casa con il risultato di 6-4 6-4. Per il resto, dominio del Re: la prima volta in cui i due hanno giocato uno contro l’altro era il 2012 ed eravamo al terzo turno del Master 1000 di Indian Wells. Federer si era imposto nel 6-7 6-2 6-4, per poi replicare poco dopo a Madrid (4-6 7-5 7-6) e di nuovo nei quarti di Halle (6-7 6-4 7-6). A Wimbledon c’è un’altra sfida, quella del 2014: in semifinale Roger si era imposto per 6-4 6-4 6-4. Negli Slam il bilancio è 2-1 in favore dello svizzero (c’è anche la vittoria negli ottavi degli Australian Open) con un totale di 8 set vinti contro 3 persi; sull’erba invece le sfide sono tre e anche qui Federer comanda per 2-1. (agg. di Claudio Franceschini)
E Milos Raonic scendono in campo mercoledì 12 luglio – secondo match sul campo centrale, dove il primo incontro è alle ore 14 italiane – per sfidarsi nella semifinale di Wimbledon 2017: una grande sfida quella che oppone lo svizzero al canadese, un match che si ripete a distanza di un anno e con un turno di anticipo rispetto ad allora. Nel 2016 era semifinale: Federer correva verso l’ottavo titolo a Wimbledon, forte del fatto che Novak Djokovic fosse già fuori e Rafa Nadal non si fosse nemmeno presentato, e forte della superiorità che aveva mostrato sempre o quasi contro Andy Murray.
E invece, il Re aveva sprecato la grande occasione: Raonic lo aveva battuto sfoderando una delle prestazioni migliori di sempre, guadagnando la prima finale Slam che avrebbe poi perso contro Murray. Oggi Federer va a caccia di vendetta: siamo ai quarti di finale e si gioca per un posto nella partita che opporrebbe il vincitore a uno tra Djokovic e Tomas Berdych. Possiamo dire senza timore di smentite che Federer è il grande favorito: per lui è un appuntamento con la storia, e inoltre dopo aver saltato la stagione sulla terra rossa lo svizzero si è presentato nel giardino di casa in grande forma.
Tanto da vincere i quattro match precedenti senza colpo ferire, e senza mai andare sotto dal punto di vista del gioco o del momento psicologico: Grigor Dimitrov, che era considerato un avversario insidioso, è stato spazzato via in pochissimo tempo e Federer ha dato la sensazione di soffrire maggiormente contro Mischa Zverev. Raonic rimane al momento l’unico giocatore in grado di segnare la storia tra quelli che si sono qualificati ai quarti di Wimbledon 2017: il canadese è l’unico rappresentante dei nati negli anni Novanta, a oggi è l’unico di quel decennio ad aver giocato una finale Slam e in questo torneo rimane dunque l’ultimo baluardo di una generazione che aspetta ancora il primo titolo Major prima di accettare di aver fallito, o comunque di non essere stata in grado di produrre campioni costanti.
Sicuramente però Raonic è il migliore tra quelli della prima metà dei Novanta: in attesa della definitiva esplosione di Thiem, il canadese nato in Montenegro ha ormai una presenza costante nella Top Ten del ranking Atp ed è anche il giocatore che ha mostrato i più ampi margini di miglioramento, passando dall’essere servizio e dritto senza alternative a variare maggiormente i suoi colpi. Il suo problema è che oggi si trova davanti una leggenda vivente, che rispetto all’anno scorso sta anche meglio fisicamente e ha acquisito nuova consapevolezza.
Quella di chi sa che anche a quasi 36 anni può ancora dominare il circuito del tennis maschile, e lo sa perchè a inizio 2017 ha vinto gli Australian Open – tornando a sollevare un trofeo dello Slam dopo quattro anni e mezzo – e poi ha centrato il Sunshine Double, impresa che aveva ottenuto più di dieci anni prima e che nessuno pensava potesse arrivare. Insomma, il pronostico non può che andare a favore di Federer; dovesse mettere in bacheca Wimbledon, il Re diventerebbe il primo assoluto per Championships vinti e sarebbe ad una sola lunghezza dai 20 Slam. Nella leggenda lo svizzero ci è già da tempo, e potrebbe ora aggiungere un altro capitolo alla sua straordinaria epopea.
La diretta tv di Federer-Raonic, semifinale di Wimbledon 2017, sarà affidata a Sky Sport 1: tutti gli abbonati alla pay tv del satellite potranno gustare anche gli approfondimenti pre e post partita, nello studio curato da Eleonora Cottarelli che sarà in compagnia dei suoi ospiti. In assenza di un televisore sarà poi possibile assistere alla partita anche in diretta streaming video, attivando senza costi aggiuntivi l’applicazione Sky Go su dispositivi mobili come tablet e smartphone.