Sarà un Palio di Siena anche quest’anno speciale, quello del 2 luglio dedicato alla Madonna di Provenzano. Bagnato dall’acqua che ha portato al rinvio di alcune prove nei giorni scorsi, ciò potrebbe influire su questa corsa a metà tra il religioso e il pagano. Oggi però è il giorno da tutti atteso a Siena, le 10 contrade vivranno lunghe ore in attesa del Palio di Siena 2017 che poi si consumerà in pochissimi minuti, il tempo di compiere i leggendari tre giri di Piazza del Campo. In ogni caso il Palio è sempre corsa atipica, in cui contano le alleanze ma anche la fortuna, il caso, oltre che l’abilità dei fantini. Abbiamo sentito Silvano Vigni, il celebre Bastiano, che nella sua carriera ha vinto cinque volte il Palio di Siena. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come vede questo Palio di Siena? E’ un Palio che potrebbe essere influenzato dalle condizioni del tempo. Infatti alcune prove sono state rimandate. In ogni caso il Palio, statene sicuri, si correrà!

Quale contrada vede favorita? La Tartuca che ha avuto in sorte il cavallo migliore Tornasol, nuovo ma molto forte. Poi in sella a Tornasol ci sarà Luigi Bruschelli, Trecciolino, un grande fantino con tanta esperienza e tante vittorie nel Palio, tredici.



Quali potrebbero essere le altre contrade favorite? La Giraffa e l’Onda potrebbero andare molto bene.

Qual è stata la sua vittoria più bella? Quella del 2 luglio 1981, quando vinsi con l’Aquila: partii per ultimo dopo essere stato danneggiato e vinsi quel Palio!

Come bisogna correre il Palio, allenarsi, prepararsi mentalmente per essere protagonisti? Bisogna allenarsi per sei mesi non solo con l’alimentazione, ma anche montando a pelo almeno due ore al giorno. La parte più importante però è la preparazione mentale, la capacità di affrontare un Palio nel modo giusto, concentrati, pronti a fare una grande prova, sapendo di poter dare tutto in pochi minuti.



Com’è cambiato il Palio rispetto ai suoi tempi? Un tempo le notizie sul Palio si leggevano il giorno dopo sui giornali. Ora del Palio si sa già tutto, c’è la tv, i mass media, si sa veramente ogni cosa.

Cos’è il Palio per i senesi? E’ il massimo, qualcosa di speciale. Vincere il Palio per un senese è la gioia più bella. So cosa vuol dire questo perché, pur essendo nato in periferia fuori da Siena, capisco l’animo, la concezione dei contradaioli, il loro modo di vivere il Palio. E anche io ogni volta che ho vinto uno dei miei cinque palii conquistati nella mia carriera ho provato qualcosa di veramente speciale…

Cosa pensa delle accuse degli animalisti sulla pericolosità del Palio? Devo dire che in questi anni si è fatto tanto per rendere meno pericoloso il Palio, per l’incolumità dei cavalli. Il rispetto per il cavallo è grande a Siena. Il cavallo a Siena è amato, venerato, considerato la parte più importante del Palio. C’è il fantino e il cavallo, qualcosa di indissolubile. Al Palio un cavallo scosso può vincere la corsa.

Cosa bisognerebbe fare per rendere il Palio più sicuro? Si continua a tentare di migliorare la situazione. Per un fantino forse il discorso è diverso perché è una persona che sceglie questa carriera, un po’ come un motociclista, un pilota.

Perché il Palio di Siena è irripetibile? Perché è qualcosa a metà tra il religioso e il pagano, una festa che affonda le radici nel Medioevo. C’è la contrada, c’è il cavallo che viene portato in Chiesa, come in questo palio del 2 luglio per la Madonna di Provenzano. C’è qualcosa che non si può ripetere in nessuna parte del mondo. Se arrivasse qualcuno e vorrebbe portare il Palio in qualche altra parte del mondo non riuscirebbe, non ci sarebbero i senesi… (Franco Vittadini)