FASSONE: “MILAN IN DEFAULT? SPERIAMO DI NO!”

cambiato tutto in tre mesi per il Milan: proprietà, dirigenza e squadra. Impegnativo è stato il lavoro di Marco Fassone, l’amministratore delegato del nuovo corso rossonero. A differenza di quello precedente, piace a tutti: dai piccoli azionisti ai tifosi, spesso critici. Lo scetticismo iniziale ha lasciato lo spazio all’entusiasmo, merito soprattutto di un calciomercato scoppiettante. C’è chi ha colto l’occasione per mettere in dubbio la trasparenza dei fondi cinesi o per insinuare che ci possa essere un rischio default. A tal proposito Fassone nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha spiegato che gli aumenti di capitale sono il segno della fiducia della proprietà nella sua creatura: «Sono iniezioni che danno ossigeno alla cassa e aumentano il patrimonio. I controlli da parte del fondo Elliot non mancheranno: «Sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente.



LE PROSSIME MOSSE, ANCHE DI CALCIOMERCATO

Dopo aver dominato in lungo e in largo il calciomercato, il Milan è a caccia della ciliegina sulla torta: «Dipende anche dalle uscite e comunque non abbiamo fretta. In ogni caso, sarà un arrivo eccellente, di livello, ha garantito Marco Fassone alla Gazzetta dello Sport. L’amministratore delegato rossonero è diventato il nuovo idolo dei tifosi, merito anche di una nuova strategia di comunicazione: «Abbiamo scelto la strada di parlare dritti alla gente, via social, in tempo reale. Volete un dato? In questi primi quattro giorni di campagna sono stati venduti cinquemila abbonamenti. Uno degli obiettivi è aumentare il fatturato: il piano quinquennale prevede un passaggio dagli attuali 200 milioni ad una forbice tra 400 e 500 milioni tra Champions, diritti tv, ricavi commerciali in Cina. E sta ripartendo la macchina delle sponsorizzazioni: «La settimana prossima ne annunceremo uno di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei nostri confronti. E poi nel 2018-19 l’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più probabili.



DAL PROGETTO STADIO AI RETROSCENA DI CALCIOMERCATO DEL NUOVO MILAN

Gli obiettivi del Milan non sono solo di calciomercato: c’è anche lo stadio. Serve però un accordo con l’Inter e il Comune di Milano, per questo ci sarà un incontro ad agosto per capire se prendere la strada di San Siro o di un impianto di proprietà. Nel frattempo si può pensare già a cosa ottenere sul campo, magari lo scudetto: «Da uomo Milan devo pensare a quello, da manager non devo illudere con le promesse. Al primo anno, razionalmente, è quasi impossibile. Ma nel calcio l’irrazionalità è una componente sempre presente, quindi lascio le porte aperte a tutto, ha raccontato Marco Fassone alla Gazzetta dello Sport. Non mancano i retroscena: come il mancato arrivo di Kolasinac per il rinvio del closing. Mirabelli però è stato prezioso nella trattativa per il rinnovo di Donnarumma: «Ha toccato le leve giuste, ha saputo convincere Gigio a sposare il progetto. Montella ha il merito per l’affare Bonucci: «Io ero scettico, Mirabelli il più perplesso, il mister ha insistito e ci ha spronato. Chi sarà il rinforzo in attacco tra Belotti, Kalinic e Aubameyang? «Potrebbe esserci anche un’altra figura, un Mister X, ha concluso Fassone.

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