Ci ha lasciato questa mattina, alletà di 84 anni, il grandissimo Paolo Villaggio. Lattore, famoso soprattutto per la sua interpretazione nella saga di Fantozzi, era ricoverato da qualche giorno in una clinica privata della capitale, e questa mattina si è spento. Villaggio è stato il simbolo di una generazione, soprattutto quella degli anni 70/’80, ma ha saputo farsi amare anche dai più giovani. Sono infatti ormai entrati nel mito i primi Fantozzi, con il ragioniere Ugo, simbolo di unepoca italiana legata al mondo del lavoro che ormai, con grande malinconia, non esiste più. Paolo Villaggio era da sempre tifoso della Sampdoria, lui che è nato a Genova il 30 dicembre del 1932, e il calcio è stato spesso e volentieri un elemento ricorrente nei film che ha interpretato. In Fantozzi, ad esempio, è storica la sfida fra scapoli e ammogliati, una partita fra gli impiegati della stessa dita, su un campo di periferia improponibile, fra pioggia, grandine e pozzanghere che sembravano voragini.



Storica è poi la scena della Corazzata Potemkin, in cui tutti i dipendenti della stessa dita di cui sopra, vengono obbligati a vedere il noto film muto, nonostante in tv diano la partita dellItalia. Sempre di quellepisodio fa parte la famosa scenetta Chi ha fatto palo?, in cui Fantozzi riceve un pugno in faccia, dopo che lo stesso ha rotto il vetro di unabitazione per farsi aggiornare sul risultato degli azzurri. Come dimenticarsi poi il famoso Mercoledì di Coppa, in cui il nostro Ugo non vedeva lora di sedersi davanti alla tv sulla sua comoda poltrona, con frittatona di cipolle preparata dalla sua Pina, e soprattutto, Rutto libero. Un Fantozzi che si immedesimava talmente tanto nella partite di calcio, che arrivava addirittura a divenire un ultrà, devastando la casa con atti di vandalismo puro. Insomma una vera e propria rappresentazione dellitaliano medio, il classico tifoso del Bel Paese che non vede lora che arrivi il weekend, o che inizi la Champions League, per godersi quelle due ore di serenità, spegnendo la mente e immedesimandosi con i propri beniamini. E forse anche molti telespettatori si sono immedesimati in lui, in Paolo Villaggio/Ugo Fantozzi, e da oggi un gran parte di quella generazione avrà senza dubbio un senso di smarrimento: ciao Paolo.



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