E’ sempre lui: il due volte campione del mondo Peter Sagan nella tappa odierna, che portava i corridori da Verviers a Longwy, ha dominato la volata, in un finale in salita che nella terza tappa del Tour de France 2017 sembrava essere disegnato per lui. Primo davanti a Michael Matthews, Daniel Martin e Greg Van Avermaet, nonostante nella parte finale della volata abbia perso anche un colpo di pedale. Una tappa contrassegnata da una fuga iniziale, ripresa a pochi chilometri dall’arrivo, e nella quale i big hanno risposto tutti presente. Prosegue dunque il dominio del team Sky con Geraint Thomas attuale maglia gialla e Chris Froome, il favorito di questo Tour, in seconda posizione. Domani quarta tappa ancora per velocisti da Mondorf les Bains in Lussemburgo a Vittel. Per commentare la frazione di oggi abbiamo sentito l’ex corridore Maurizio Fondriest. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Una vittoria nettissima per Sagan, ancora una volta s’è dimostrato un vero fuoriclasse? Si, Sagan si è dimostrato tale ancora una volta, del resto questi sono gli arrivi adatti a lui e alle sue caratteristiche tecniche. Sagan ha vinto nettamente e di questo i corridori se ne rendono conto in corsa. Non l’ha bloccato neanche la perdita del pedale nella parte finale della volata: sono cose che possono succedere, purtroppo. Mi ricordo che proprio al Mondiale di Stoccarda capitò anche a me in un momento delicato della gara…



Sarà il primo successo di una lunga serie per Sagan in questo Tour? In passato Sagan vinceva la maglia verde ma collezionava spesso più piazzamenti che vittorie. Ora si è sbloccato, sarà il favorito per la conquista della maglia verde ma dovrebbe vincere ancora altre tappe.

Cosa dire della prova di Matthews, Martin e Van Avermaet? Erano altri nomi attesi su questo arrivo, certamente li rivedremo ancora protagonisti.

Una fuga dall’inizio della tappa, canovaccio classico? E’ normale che accada, il gruppo li lascia andare per poi controllarli e riprenderli nel finale. All’inizio del Tour, quando la classifica non è ancora delineata, i distacchi non sono ancora decisi e tutti vogliono vincere, è difficile che una fuga del genere possa andare fino all’arrivo. Dopo le prime montagne fughe di questo genere potrebbero avere successo.



Come ha visto in questi giorni Fabio Aru? E’ troppo presto per dare un giudizio, si può solo dire che il Fabio Aru visto al Giro del Delfinato e al campionato italiano ha dimostrato di essere in ottima forma. La maglia di campione italiano dà morale.

Un’altra tappa per velocisti quella di domani? Dovrebbe essere così, in attesa della prima tappa di montagna di mercoledì. Ci saranno corridori come Cavendish, Kittel, Greipel, lo stesso Sagan e tutti gli altri velocisti a giocarsi le chances di vittoria.

Anche Cavendish? Perché no! Ha avuto alcuni problemi ad inizio stagione, ricordiamoci però che era già dato per finito due anni fa, poi l’anno scorso ha vinto quattro tappe al Tour. (Franco Vittadini)