La Bora-Hansgrohe ha fatto un estremo tentativo per riavere in corsa Peter Sagan, che ieri è stato squalificato dopo avere causato la caduta di Mark Cavendish nel corso della volata a Vittel. La formazione tedesca contesta fortemente la squalifica del suo capitano, tanto che ha chiesto ufficialmente che il suo corridore sia riammesso al Tour de France. Tentativo praticamente disperato, perché si tratta di una situazione che il regolamento non prevede: l’articolo 12.2.007 enuncia chiaramente che “le decisiioni prese dalla Giuria dei Commissari sono definitive e non appellabili”. La Bora però gioca tutte le carte, magari sperando che in extremis il Tour decida di non rinunciare a un personaggio come Sagan; tuttavia una decisione di riammettere il campione del Mondo costituirebbe un clamoroso precedente, riteniamo praticamente impossibile che ciò possa davvero succedere. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
La squalifica di Peter Sagan dal Tour de France 2017 a causa della caduta di Mark Cavendish nel corso della volata di ieri continua a far discutere. Di sicuro il campione del Mondo slovacco ha allargato il gomito mentre l’inglese cercava di passare alla sua destra nel (poco) spazio a disposizione fra Sagan e le transenne. L’episodio fa molto discutere anche perché i giudizi sono molto variegati su un caso non chiarissimo – perché sicuramente Sagan allarga il gomito, ma quanto sia per cattiveria e non per puro istinto in una fase concitata come uno sprint è difficile da stabilre. Valga per tutti il commento di André Greipel, che pure di volate se ne intende eccome: lo sprinter tedesco a caldo era stato molto duro con Sagan (“solo perché ha la maglia iridata crede di poter fare ciò che vuole”), ma inserata su Twitter aveva cambiato idea (“mi scuso con Peter, penso che la decisione della giuria sia stata troppo severa”). (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
Il Tour de France perde un altro protagonista: Peter Sagan è stato squalificato per il contatto con Mark Cavendish a pochi metri dall’arrivo. La commissione aveva inizialmente deciso di penalizzarlo di 30”, retrocedendolo all’ultimo posto, ma poi è arrivato il colpo di scena. Il 5 volte maglia verde è stato cacciato per aver allargato il gomito in volata: la giuria ha quindi punito la mossa di Peter Sagan, non l’azzardo di Mark Cavendish. Il ciclista britannico è finito a oltre 50 Km/h contro le transenne e ha riportato ferite alle gambe e alla schiena. «La decisione è giusta: Peter Sagan ha commesso un errore. Non so se ho riportato qualcosa al legamento, non sono un medico, ma non sono ottimista. Domani sarà dura tenere il manubrio», ha dichiarato Cavendish con una vistosa fascia alla spalla. «Peter Sagan è venuto da me per chiedermi scusa», ha confermato il ciclista britannico, che però non ha polemizzato sul gesto di Sagan. «Non è così terribile». Insomma, nessuna polemica da parte di Cavendish. (agg. di Silvana Palazzo)
-Mano pesante della direzione del Tour de France 2017: dopo la rovinosa caduta sul traguardo di Mark Cavendish, è stato squalificato dalla Grande Boucle il campione del mondo Peter Sagan. Inizialmente penalizzato di 30 secondi e retrocesso al 115esimo posto nell’ordine d’arrivo della 4^ tappa con arrivo a Vittel, il ciclista della Bora ha subito successivamente l’espulsione dalla corsa francese per avere stretto troppo il velocista della Dimension Data contro le transenne provocandone la caduta. Un gomito evidentemente considerato più largo del dovuto dai Commissari della Giuria, che hanno valutato di estrometterlo dalla gara. Un Sagan che a fine corsa, ai microfoni di Eurosport, aveva manifestato il suo dispiacere per quanto accaduto allo sprint, sostenendo di non aver visto arrivare il velocista australiano:”Non sapevo fosse lì, volevo solo prendere la ruota davanti”, ha detto. Quel che è certo è che il Tour de France, dopo l’abbandono di Valverde nella crono inaugurale, perde un altro sicuro protagonista. (agg. di Dario D’Angelo)
Altra tappa, altre cadute al Tour de France: l’ultima in ordine di tempo è quella che ha visto protagonista Mark Cavendish dopo un contatto con Peter Sagan. Il ciclista britannico è finito a terra con John Degenkolgb a 200 metri dall’arrivo: entrambi non sono riusciti subito a rialzarsi, anzi sono sembrati molto doloranti. In particolare Cavendish, che potrebbe aver riportato i problemi maggiori. Nel mirino finisce Peter Sagan a causa della sua manovra: ha stretto infatti Cavendish verso le transenne, contro cui il ciclista si è scontrato finendo poi rovinosamente a terra e per essere travolto dall’accorrente John Degenkolb. Contatto normalissimo in volata? I dubbi restano, visto che Sagan ha allargato il gomito: una manovra difensiva per crearsi spazio o antisportiva? Ha spinto l’avversario o stava provando a restare in equilibrio?
La caduta è stata rovinosa e il rischio che Cavendish abbia riportato una frattura alla spalla in seguito alla rovinosa caduta è molto alto. Sta di fatto che mentre i social si infiammano nell’analisi del contatto, Peter Sagan si è recato al pullman del Team Dimension Data per capire le condizioni in cui versa Cavendish. Ora il team lo sta trasportando in ospedale per gli accertamenti. Nel frattempo si discute circa l’intervento della giuria… L’altra caduta, quella precedente, è invece avvenuta entro i tre chilometri dal traguardo: a terra finisce pure la maglia gialla Geraint Thomas. Il plotone si è diviso in due e a subire il botto più grosso è stato il gruppetto di una decina di corridori che si stava giocando la volata finale, nella quale è arrivata, appunto, la caduta di Mark Cavendish.