Doveva essere la festa del calcio basco, un’amichevole celebrativa dell’orgoglio dell’intera regione, ma Athletic Bilbao-Alaves si è tramutata in una rissa con pochi precedenti. Teatro dell’orrore lo stadio Lasesarre di Baracaldo, l’occasione il neonato torneo Euskal Herriko Txapelketa. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, l’iniziativa era nata allo scopo di omaggiare le due squadre basche che nel corso dell’ultima Liga avevano fatto segnare il maggior numero di punti nei derby. A concorrere erano state appunto le basche presenti nel campionato spagnolo: Real Sociedad, Osasuna, Eibar, e appunto Athletic Bilbao e Alaves. Alla gara l’Alaves aveva avuto accesso proprio grazie all’ultima partita vinta a maggio contro l’Athletic, che le aveva consentito di salire a 12 punti in questa speciale classifica e superare la Real Sociedad (ferma a quota 10 punti). Ma cos’è succeso al Lasesarre? 



RISSA ATHLETIC BILBAO-ALAVES: VIDEO

I FATTI

La partita fra Athletic Bilbao e Alaves, dal punto di vista calcistico, è stata anche piacevole. Un 2 a 2 firmato da Vesga e Aduriz per i biancorossi e da Ibai e Santos per i biancoazzurri. A rovinare lo spettacolo, però, sono stati i nervi tesi soprattutto dei giocatori dell’Alaves. Quando l’arbitro Palencia Caballero ha deciso di estrarre il carellino rosso in direzione del difenosre ex Valencia Alexis, è stato proprio il giocatore in forza all’Alaves a far precipitare la situazione mettendo le mani in faccia al direttore di gara. Dopo l’affronto subito, Caballero ha riunito la terna arbitrale con l’intento di sospendere la partita, ma alla fine si è lasciato convincere dai giocatori in campo a proseguire. Decisione soltanto rimandata di pochi minuti: nel recupero è stato Romero a entrare durissimo su Saborit, e a meritare il secondo rosso per lAlaves dando il via alla rissa che ha portato alla sospensione del match sul punteggio di 2 a 2. La decisione di Palencia Caballero questa volta era irrevocabile, e a nulla è servito il tentativo di convincimento messo in campo da Aduriz, che ha provato a seguirlo fino agli spogliatoi nella speranza di far completare la gara. Doveva essere la festa del calcio basco, è stata una rappresentazione dell’orrore.



 

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