Si chiama Jens Odgaard e dalle parti di Milano, da questo pomeriggio, è conosciutissimo: è stato lui, con una tripletta, a decidere il derby Primavera Milan-Inter, finito non a caso 3 a 0. Una prestazione importante, da giocatore fatto e finito, il prototipo dell’attaccante moderno, capace di trafiggere in tre occasioni una retroguardia retta da un fuoriquota mica male come Gabriel Paletta, giocatore fino a qualche tempo fa nel giro della Nazionale. Eppure, quel lungagnone di Odgaard, non si è fatto problemi: ha messo in mostra tutto il suo bagaglio tecnico e il suo senso del gol. Ha aperto le marcature con una rete in pallonetto sul povero Guarnone, poi ha piazzato in totale scioltezza di sinistro, infine ha mostrato di essere in possesso di una dote non da poco per un attaccante: quella di trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto, appoggiando in rete (di petto, ndr) il pallone del definitivo 3 a 0. Basta questo a far innamorare i tifosi dell’Inter? Basta, e avanza.
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IL NUOVO DOLBERG

Ma questo Odgaard dell’Inter Primavera, alla fine, è spuntato dal nulla? Ovviamente no. Gli osservatori di calcio giovanile sanno che si parla di uno dei prospetti internazionali più interessanti. Di lui si è iniziato a sentire parlare con una certa frequenza dopo l’Europeo under 17 dello scorso anno in Azerbaigian, quando le super-prestazioni con la selezione della Danimarca gli sono valsi in patria il soprannome di “nuovo Dolberg”., Già con il Lingby, però, nella seconda divisione danese – in prima squadra – Odgaard aveva dimostrato di saperci fare con 4 gol in 17 apparizioni. Come riportato da Sky Sport, per portarlo a Milano, l’Inter ha dovuto battere la concorrenza di diversi club, Fiorentina su tutti, con Pantaleo Corvino che non ha potuto fare nulla per opporsi all’offerta presentata da Piero Ausilio in rappresentanza dell’Inter. Quel che è certo, dopo la sontuosa prestazione di oggi, è che i suoi estimatori sono aumentati. I tifosi nerazzurri sono già desiderosi di vederlo esordire a San Siro come vice Icardi; quelli delle altre squadre, sperano di goderne le prestazioni in Primavera ancora un po’. Almeno fino a quando il futuro da predestinato di Odgaard non lascerà posto ad un presente da protagonista a tutti i livelli.



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