In molti sostengono che tra le ragioni dell’addio di Leonardo Bonucci alla Juventus ci sia anche sua moglie, Martina Maccari. Niente di più sbagliato: la dolce metà del nuovo capitano del Milan ha rivelato che suo marito ha preso autonomamente la decisione di cambiare squadra. Quando la notizia del trasferimento aveva spiazzato un po’ tutti, si ipotizzava che la bella moglie di Bonucci lo avesse spinto a cambiare aria per sue ambizioni professionali e per la voglia di vivere a Milano. La realtà però è molto diversa: «Voglio andare via, Leonardo non me lo ha mai detto. Ci sono state delle vicissitudini e ci siamo avvicinati a questa idea. Ma mio marito è autonomo nel suo lavoro, io gli ho fatto solo “da spalla”, come si dice in questi casi, ha raccontato Martina Maccari a Un Giorno da Pecora, la nota trasmissione di Rai Radio1. E non ha nascosto il fatto che faccia ancora fatica a vederlo come capitano del Milan: «Ancora non mi sono abituata….
I CAMBIAMENTI PER LA FAMIGLIA BONUCCI
Deve ancora abituarsi all’idea che suo marito da perno della difesa della Juventus sia diventato capitano del Milan, ma intanto Martina Maccari si è trasferita senza problemi nel capoluogo lombardo. Nessun problema per il trasferimento: « andato bene, nulla di sconvolgente, siamo andati a vivere in centro, ha raccontato a Un Giorno da Pecora. La moglie di Bonucci ha poi smentito che l’addio alla Juventus sia legato al rapporto con l’allenatore Allegri: «Penso che nel lavoro sia necessario che tutti siano in equilibrio, e probabilmente lì ognuno ha preso le sue decisioni. Non credo ci siano stati dei problemi. A parte il fatto che abbia cambiato città e squadra, in realtà poco è cambiato. Ovviamente nell’intervista non poteva mancare un riferimento al figlio Lorenzo, il primogenito della coppia, tignosissimo del Torino e grande fan di Andrea Belotti. «Ora sarà ancora più libero. Belotti è sempre il suo idolo, ieri ha esultato al suo gol e dorme tutte le sere col suo cappello. Ogni tanto Lorenzo e Belotti si incontrano in cento a Torino, ha concluso Martina Maccari.