PRONOSTICO MONDIALI DI CICLISMO 2017. Domenica 24 settembre 2017 si chiuderanno con la prova su strada maschile Elite i Mondiali di ciclismo 2017: un gran finale per l’edizione più a nord della storia della competizione iridata. A Bergen oggi scenderanno in strada tutti i volti più noti di questo sport per affrontare un duro percorso lungo 267 km e che prevede come principale difficoltà il muro di Salmon Hill (pendenza 6.4%): un tracciato impegnativo, che probabilmente risulterà ancora più duro da affrontare per le condizioni atmosferiche previste alla vigilia. Un’ultima gara quindi davvero difficile ma adatta per esaltare le qualità dei big come Peter Sagan, favoritissimo alla medaglia d’oro: la concorrenza però rimane fortissima con Boasson Hagen padrone di casa e Van Avermaet ben decisi a complicare la vita del ciclista slovacco. Non sono invece i primi favoriti ma sperano a coprirsi comunque di gloria gli azzurri della nazionale del Ct Cassani: Trentin, Moscon e Colbrelli i nostri uomini di punta per tenare il miracolo di riparte in Italia un titolo che manca dl 2008 quando a vincere fu Alessandro Ballan. Per presentare il Mondiale di ciclismo di Bergen abbiamo sentito l’ex corridore Maurizio Fondriest, campione iridato a Renaix in Belgio nel 1988: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



Come vede questo Mondiale di ciclismo?  Non mi sembra un Mondiale molto duro, e il tracciato non mi pare impossibile. Quello che potrà cambiarlo saranno le condizioni atmosferiche. Pioverà quasi sicuramente, farà freddo e questo potrebbe decidere l’esito della corsa.

Ci sono punti dove si potrebbe tentare un attacco importante, crede nelle fughe da lontano? Sinceramente non credo nelle fughe da lontano con un arrivo di tanti corridori. Penso piuttosto che ci potrebbe essere una volata ristretta di alcuni corridori. Ci potrebbe essere un attacco nella strappo a 11 chilometri dall’arrivo.



Come vede i corridori italiani, su chi dovremo puntare soprattutto? Dovremo puntare soprattutto su Moscon e Trentin, i nostri corridori più in forma, poi non trascurerei Viviani in caso di un arrivo in volata.

Trentin quindi sembra essere il più in forma, potrebbe conquistare anche l’oro? Sì lui e Moscon saranno i nostri corridori di punta. Trentin potrebbe vincere anche in caso di arrivo in volata, si sa difendere bene. Ha conquistato quattro tappe alla Vuelta, ha 27 anni pronto a fare cose importanti a cominciare dal Mondiale.

E Ulissi? Non lo vedo pronto per un Mondiale così lungo di 267 chilometri.



Cassani ha detto: “attaccheremo, non tireremo”. Condivide? Lui ha detto così ma i commissari tecnici non svelano mai la tattica di una Nazionale.

Quanto conterà il lavoro di squadra della nostra nazionale? Non è così importante in un Mondiale il lavoro di una squadra nazionale, alla fine la cosa che conta di più sono le individualità.

Peccato per l’assenza di Nibali e Aru… No, non c’è da rimpiangerli anche perchè non era un Mondiale per loro, così duro per le loro caratteristiche tecniche.

Sagan favorito principale: sarà sempre lui a poter scegliere che tattica fare? In effetti sarà lui l’uomo da battere in grado di scegliere che tattica fare a Bergen.

Quali saranno i suoi avversari più accreditati per il titolo? Direi Boasson Hagen, poi Alaphilippe. Guimard, il ct francese, non ha portato velocisti e punterà molto su di lui. Poi i belgi, soprattutto con Gilbert e Van Avermaet, Kwiatkovski. La Spagna senza Valverde invece non potrà puntare sul suo corridore più forte e si troverà in difficoltà

Ci potrebbero essere delle possibili sorprese? Vedremo cosa succederà durante il Mondiale.

Chi vincerà il Mondiale? C’è Sagan che se vincesse sarebbe al suo terzo Mondiale consecutivo, non c’è mai riuscito nessuno. Io invece vado controtendenza e dico Trentin. E’ anche un po’ di tempo che l’Italia non vince il Mondiale e sarebbe bello che succedesse…

Lei lo vinse a Renaix in Belgio nel 1988: che ricordi ha di quel successo? Una cosa stupenda, te la porti tutta una vita la vittoria del Mondiale, la maglia iridata. Avevo solo 23 anni, ero arrivato secondo alla Milano-Sanremo. Il Mondiale a quell’età ebbe un sapore ancora più bello.

Come andò quel Mondiale? Si decise nell’ultimo giro, arrivammo in tre (Bauer, Criquielion, gli altri due corridori ndr), vinsi in volata e divenni campione del mondo.

Come si vince un Mondiale? Bisogna essere preparati fisicamente, anche mentalmente, come lo ero prima della gara. Quel giorno poi mi trovai bene, la classica giornata che capita spesso nel Belgio. Un tempo atmosferico che mi si addiceva. Divenni campione del mondo.

 

(Franco Vittadini)