E una grande giornata per lItalia del tennis: a Sydney, dove si sta disputando lultimo torneo di preparazione agli Australian Open, Fabio Fognini e Camila Giorgi volano in semifinale e domani mattina (a partire dalle 4 italiane, minuto più minuto meno) giocheranno per accedere alla partita che varrebbe il titolo. Chiariamo subito: il torneo di Sydney ha molta più importanza a livello femminile, come si evince anche dai nomi delle partecipanti. Fa parte della categoria Premier, laddove in ambito maschile è un Atp 250. Questo ovviamente toglie poco o nulla alle imprese azzurre: Fognini si è liberato del sempre insidioso Adrian Mannarino al termine di un match combattuto (6-7 7-6 6-2) nel quale il sanremese ha prima rischiato di perdere e poi ha dominato il terzo set. Purtroppo non ci sarà il derby in semifinale perchè Paolo Lorenzi si è fatto battere (3-6 3-6) e dunque sarà il russo Daniil Medvedev, già visto alla Fiera Milano al Next Gen Atp, lavversario di Fabio mentre dallaltra parte se la giocheranno Benoit Paire e chi uscirà vincente dalla sfida tra il giovane australiano Alex De Minaur – che ha ricevuto una wild card per gli Australian Open – e Feliciano Lopez. Camila Giorgi sta invece mettendo in fila un capolavoro dopo laltro: battuta Karolina Pliskova ieri, la maceratese ha spazzato dal campo anche Agnieszka Radwanska con un perentorio 6-1 6-2. Confermando quanto si dice, purtroppo, da anni: quando gioca concentrata e al massimo delle possibilità, la Giorgi può battere chiunque ma, arrivata a 26 anni e appena rientrata nelle prime 80 del ranking, è chiaro che i suoi limiti nel lungo periodo siano ancora evidenti. Ora Camila se la vedrà con Angelique Kerber: reduce da un anno orribile, la ex numero 1 Wta ha battuto Venus Williams e demolito Dominika Cibulkova e, già reduce da unottima Hopman Cup (finalista insieme ad Alexander Zverev per la Germania), minaccia di tornare a grandi livelli. 



LO STATO DELLARTE

Laltra semifinale femminile sarà quella un derby australiano tra Daria Gavrilova (che in realtà sarebbe russa, ma da qualche anno gioca per la nazione oceanica) e Ashleigh Barty, una classe 96 che è rimasta fuori a lungo dal circuito e che, già ottima doppista, dimostra di saper fare risultati anche nel singolare. A dire il vero in semifinale ci sarebbe dovuta essere Garbine Muguruza, ma la numero 3 del ranking femminile si è ritirata dopo aver battuto Kiki Bertens: per la spagnola si tratta del secondo forfait in pochi giorni, già a Brisbane aveva alzato bandiera bianca a causa dei crampi che lavevano colpita nel corso del match contro Aleksandra Krunic. A questo punto per la Muguruza, che nel 2017 ha vinto Wimbledon ed è arrivata alla prima posizione mondiale, si apre qualche dubbio circa la condizione fisica in vista del primo Slam della stagione; chiaramente questi ritiri fanno parte del piano di non voler andare oltre i limiti con un grande torneo alle porte, ma è anche vero che se fosse stata al 100% la spagnola avrebbe provato a mettere qualche altro titolo in bacheca, prendendo ritmo in vista dellesordio al Melbourne Park. Per il resto, va segnalato il grande ritorno di Juan Martin Del Potro: largentino, già protagonista nella seconda parte del 2016 e per tutto il 2017 – argento olimpico, vittoria in Coppa Davis e semifinale agli Us Open, dove ha eliminato Roger Federer – si è qualificato per la semifinale di Auckland eliminando Karen Khachanov ma è la vittoria di ieri, arrivata contro il diciottenne canadese Denis Shapovalov, che gli ha dato la certezza di tornare nella Top 10 del ranking Atp dal prossimo lunedì: un bel regalo in vista degli Australian Open, la grande speranza di tutti gli appassionati è che largentino possa tornare quello di un tempo, capace di vincere uno Slam a 20 anni e di essere accostato ai Big 4 nei suoi migliori momenti.



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