La redazione di calciofinanza.it ha spiegato nel dettaglio di cosa si occupa Mediapro, l’azienda spagnola specializzata nella creazione di contenuti audiovisivi che si sarebbe inserita per la corsa ai diritti tv della Serie A. Sul portale si legge che la società dispone di un dipartimento che realizza, produce e progetta prodotti per il cinema, per l’informazione, ma anche documentari e spot pubblicitari. Pochi mesi fa, gli azionisti di maggioranza avevano chiuso un accordo con il fondo di private equity cinese Orient Hontai Capital per cedere il 54% della società ad 1 miliardo di dollari. L’affare è soggetto allapprovazione del governo cinese, ma la speranza è quella di formalizzare il tutto entro breve. 990 milioni di euro, bonus compresi, per tre anni: è questa l’offerta di MediaPro per la Serie A. Si comincerà a trattare già dalla prossima settimana. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)



LE PAROLE DI TAVECCHIO

Oggi non sono stati assegnati i pacchetti riguardanti i diritti televisivi riguardanti il triennio 2018-2021 della Serie A. Le proposte presentate da Sky e Mediaset sono state rifiutate mentre è stata aperta una trattativa con MediaPro, gruppo spagnolo, attivo in oltre dieci paesi nel mondo, che sarebbe interessato a creare un canale dedicato alla Serie A, in collaborazione con la Lega, per poi distribuirlo sulle varie piattaforme. Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront e advisor della Lega Serie A, ha comunque dichiarato che Sky e Mediaset non sono tagliate fuori. Per Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc e commissario della Lega Serie A, si è comunque trattato di una giornata positiva: “Il calcio italiano non è tanto vituperato. Siamo partiti da 760 milioni, ora siamo a 950 e con le royalties si arriverà a un miliardo di euro. Poi ci sono i quasi 400 milioni dai diritti esteri, dalla Coppa Italia, è stato fatto un ottimo lavoro”. (Aggiornamento di Fabio Morasca)



FUMATA NERA PER I DIRITTI TV

Fumata nera anche oggi per i diritti televisivi del prossimo campionato di calcio. Nessuno dei cinque pacchetti contenuti nel bando domestico per i diritti tv per il triennio 2018-2021 è stato assegnato. Lo ha comunicato la stessa Lega Serie A in una nota nella quale si legge che «valutate le offerte presentate in data 22 gennaio 2018 e in data odierna allesito della trattativa privata, dichiara conclusa la suddetta procedura, senza alcun assegnazione di alcun pacchetto. Le squadre del massimo campionato italiano e l’advisor Infront dovranno, come previsto dal bando, aprire la busta con l’offerta dell’intermediario indipendente MediaPro, la società spagnola che pare abbia messo sul piatto 990 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, l’offerta odierna siamo sugli 830 milioni di euro messi sul piatto da Sky e Mediaset Premium. Stando a quanto riportato da La Stampa, Sky avrebbe rilanciato passando da una prima offerta di 81 milioni di euro a circa 150 milioni per pacchetti D1-D2, con le partite in esclusiva di 12 squadre, tra cui la Roma, e i relativi diritti accessori, comunque al di sotto del prezzo minimo di 320 milioni di euro. Mediaset Premium invece ha confermato la sua offerta iniziale di 200 milioni di euro per il pacchetto B, otto squadre tra cui le big fatta eccezione per la Roma, ma il target di un miliardo e 50 milioni fissato all’inizio della trattativa resta dunque lontano.



LEGA SERIE E DIRITTI TV: ORA SPUNTA MEDIAPRO

Niente accordo sui diritti televisivi: le offerte delle pay-tv tradizionali si fermano a 830 milioni di euro. Domani verrà aperta la busta della seconda asta, quella riservata agli intermediari. Gli spagnoli di MediaPro offrono 990 milioni di euro, bonus compresi, per tre anni. Già dalla prossima settimana cominceranno le trattative private perché ora Sky e Mediaset rischiano davvero di perdere la Serie A. Si è arrivati ad un punto di rottura: troppa la distanza per trovare un accordo, quasi 300 milioni di euro che non sono stati colmati. Così la quota del miliardo pretesa dai club (forse troppo ambiziosa?) non è stata raggiunta. I presidenti sono convinti di avere un salvagente: gli spagnoli. MediaPro però non è una televisione, ma una società specializzata in marketing sportivo che lavora già nella Liga spagnola e che ora punta ad espandersi anche in Italia. Se si aggiudicheranno i diritti tv, dovranno decidere che farne. Sky e Mediaset potrebbero tornare in gioco ricoprendo i diritti dall’intermediario, ma l’operazione è complicata perché l’offerta sarà più alta, o comprando partite e programmi autoprodotte da MediaPro e trasmessi sui canali delle pay-tv. Questa situazione potrebbe star bene a Mediaset, meno a Sky, che ha investito tanto sul calcio. L’alternativa porta a piste esotiche come Discovery e BeinSports, ma in tal caso sarebbe davvero rivoluzione.

CANDIDATO FIGC E GOVERNANCE: ALTRA FUMATA NERA

In questa situazione di caos generale è andato a vuoto il tentativo di eleggere i vertici della Lega. Stamattina i club che costituiscono la cosiddetta ala riformista – capeggiati da Roma, Juventus e Bologna – non si sono neppure presentati all’assemblea. Hanno preferito incontrare i due candidati alla presidenza della Figc, Gabriele Gravina e Damiano Tommasi, chiedendo al secondo di convergere sul primo nella sfida al senatore Cosimo Sicilia, capo dei Dilettanti che raccoglie invece il consenso dell’area lotitiana. Il sindacalista dei calciatori non sembra intenzionato a fare un passo indietro, anche perché c’è ormai un fronte, ispirato dai suggerimenti del ministro Luca Lotti, che sta giocando dichiaratamente per il commissariamento della Federazione da parte del Coni di Giovanni Malagò. Il calcio italiano ad oggi non ha un presidente e neppure una televisione…