Cacciatore come Mourinho: per protestare contro l’arbitro Maresca in Chievo-Juventus fa il gesto delle manette, come l’allenatore portoghese fece durante Inter-Sampdoria del 2010. Un gesto che è sfuggito a Maresca, ma non ad uno dei suoi tre collaboratori, che ha segnalato tutto all’arbitro, il quale poi gli ha mostrato la seconda ammonizione, e quindi il cartellino rosso, per comportamento offensivo e ingiurioso. Il gesto fa discutere e il video di quei concitati secondi diventa subito virale. Oggi sono arrivate le scuse del giocatore, che rischia almeno tre giornate di squalifica, proprio come accaduto a José Mourinho e Lorenzo Tonelli. L’ammissione di colpa di Cacciatore non ha placato le polemiche. Il giornalista di Raisport Enrico Varriale, noto per i suoi commenti anti-juventini, esagera: «Incredibile l’espulsione di Cacciatore che subisce fallo non rilevato e poi viene espulso. Poi: «Grave il gesto delle manette di Cacciatore, ma la dinamica precedente (fallo subito non rilevato gioco non fermato con l’uomo a terra) grida vendetta. Ed è subito scontro sui social. (agg. di Silvana Palazzo)
CACCIATORE SI SCUSA SUI SOCIAL: GESTO SBAGLIATO
Prima il contrasto con Asamoah, poi l’uscita dal campo e quindi la richiesta di rientrare subito. Nasce così la lite di Cacciatore con l’arbitro Maresca, da cui scaturisce poi il gesto delle manette mimate. Un gesto di stizza, dettato dall’agonismo e punito con una inevitabile espulsione, per il quale il difensore del Chievo si è scusato. Lo ha fatto attraverso il proprio profilo Instagram. Un’ammissione di responsabilità che suona come un mea culpa. «Chiedo scusa pubblicamente per il gesto fatto è stato un enorme errore… chiedo scusa ai miei compagni, al mister, alla società, ai nostri tifosi e agli amanti del calcio, scrive Cacciatore sui social. Consapevole di aver messo in difficoltà i compagni, che stavano imbrigliando bene la Juventus, il difensore si è detto consapevole della gravità del suo gesto: «Sicuramente è un gesto sbagliato, da non fare, un esempio che un professionista non dovrebbe dare. Il mio è stato uno sfogo impulsivo e come giusto l’ho pagato caro….. SCUSATE…. Clicca qui per visualizzare il post di scuse di Cacciatore. (agg. di Silvana Palazzo)
DIFFICILE CHE IL CHIEVO PRESENTI RICORSO PER LA SQUALIFICA
Fabrizio Cacciatore sarà squalificato per tre giornate dopo il gesto delle manette in Chievo–Juventus. Una decisione che potrebbe essere lanciata da alcuni precedenti come quello di Lorenzo Tonelli. Il difensore clivense infatti ha compiuto un gesto irrispettoso e anche in maniera reiterata. Difficile pensare che i clivensi possano presentare un ricorso per ottenere uno sconto sulla squalifica proprio perché ci sono dei precedenti ben specifici e perché il gesto del calciatore non ha assolutamente nessuna scusante a prescindere avesse ragione o meno a protestare. Le tante polemiche sono arrivate più per il contatto tra Cacciatore e Kwadwo Asamoah precedente perché comunque il ragazzo ha commesso un gesto che lascia davvero poche opzioni. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL PRECEDENTE TONELLI
L’episodio legato a Fabrizio Cacciatore che ha lasciato in nove contro undici i suoi durante Chievo–Juventus farà ancora molto discutere. Il terzino ha fatto il gesto delle manette che ci era capitato, purtroppo, di vedere diverse volte in campo in Serie A. Un gesto che costa di fatto la partita ai suoi che già dovevano fare i conti con l’espulsione di Bastien arrivata per un doppio giallo ricevuto nell’arco di pochi minuti alla fine della prima frazione di gioco. Ora Fabrizio Cacciatore rischia tre giornate di squalifica. C’è un precedente abbastanza recente che risale al febbraio del 2016 quando Lorenzo Tonelli, all’epoca all’Empoli, fece il gesto delle manette dopo essere stato espulso nella gara contro il Sassuolo. Il difensore fu squalificato per tre giornate, causando grandi polemiche. Un episodio analogo che quindi rischia di creare un precedente per la squalifica di Fabrizio Cacciatore. Clicca qui per il video del gesto di Lorenzo Tonelli.
L’ESPULSIONE LASCIA IL CHIEVO IN NOVE
Fabrizio Cacciatore si è reso protagonista di un episodio controverso durante la gara Chievo-Juventus poi terminata 0-2. I clivensi erano in inferiorità numerica quando il terzino gialloblù si proietta in avanti e rimane a terra dopo un contrasto con Kwadwo Asamoah. Il gioco continua e la Juventus non butta fuori il pallone come da regolamento, fino a che l’azione si interrompe e il pallone termina in calcio d’angolo. A quel punto il calciatore clivense si alza in piedi e corre verso l’arbitro Maresca, ignorando i massaggiatori che entrano in campo. Il direttore di gara lo costringe a uscire dal rettangolo verde da gioco, come da regolamento, e il ragazzo protesta per poter rimanere in campo per il calcio d’angolo. E’ così che uscendo dal campo fa il gesto delle manette per tre volte, con l’arbitro che, ricevendo probabilmente comunicazione in cuffia da parte del guardalinee, si gira e lo caccia con un rosso diretto lasciando così il Chievo in nove. Da Tonelli fino a Mourinho, che in un Inter-Siena celeberrimo fece lo stesso gesto (anche in quel caso evidente provocazione anti-sistema) e prese anche lui tre giornate. Farà lo stesso destino anche il buon Cacciatore?