Chi ha voluto lasciare il suo ricordo per la morte di Azeglio Vicini è Carlo Ancelotti, che ha espresso tutto il suo dolore tramite Twitter. L’ex tecnico di Bayern Monaco, Chelsea, Real Madrid, Milan e Juventus ha scritto: “Profondamente addolorato per la comparsa del mio caro Mister della nazionale, grande maestro di sport e di vita”, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower. Carlo Ancelotti era tra i convocati per quella splendida spedizione dei Mondiali 1990 dove giocò tre partite e anche la splendida finale per il terzo posto vinta contro l’Inghilterra. Fu proprio sulla panchina della nazionale azzurra che Carlo Ancelotti iniziò la sua avventura da secondo alle spalle di Arrigo Sacchi, il mister che il 13 novembre del 1991 prese il posto proprio di Azeglio Vicini da commissario tecnico. Un rapporto quello tra Azeglio Vicini e Carlo Ancelotti che andava anche molto al di là del calcio e si basava sulla stima reciproca. (agg. di Matteo Fantozzi)



ANCHE LA POLITICA LO VUOLE SALUTARE

E’ morto Azeglio Vicini tecnico che ha guidato l’Italia nell’avventura dell’ultimo Mondiale giocato da paese ospitante ormai quasi 30 anni fa nel 1990. La figura di questo uomo però ha lasciato il segno non solo sul mondo dello sport, ma proprio nell’anima di un paese che gli ha riconosciuto sempre integrità morale e saldi valori. E’ così che arriva il ricordo del Presidente del Senato Pietro Grasso, che sottolinea su Twitter: “Ho splendidi ricordi degli anni in cui Azeglio Vicini era il commissario tecnico dell’Italia. Le sere delle notti magiche, quelle in cui Totò Schillaci faceva sognare tutta l’italia. Buon viaggio mister e grazie per la tua gentilezza”, clicca qui per il tweet e per i commenti dei follower. Belle parole arrivano anche da Giorgia Meloni che l’ha voluto ricordare così: “Addio Azeglio Vicini, un protagonista dello sport che ha guidato con orgoglio gli Azzurri e ha fatto vivere alla Nazione il sogno indimenticabile di Italia ’90”, clicca qui per il tweet e per i commenti dei follower. (agg. di Matteo Fantozzi)



IL RICORDO COMMOSSO DI FRANCO BARESI

La morte di Azeglio Vicini ha sconvolto il mondo del calcio, perché oltre ad essere un tecnico preperato era un grande uomo. Sono tantissimi i calciatori che si sono mossi per ricordarlo, soprattutto quelli che con lui hanno vissuto quelle notti magiche del Mondiale di Italia 1990. Una squadra che ha regalato un sogno a un paese a otto anni dal torneo vinto in Spagna con un super Pablito Rossi, ma che passò alla storia per essere una nazionale omaggiata e non criticata nonostante il terzo posto come capitato già altre volte in passato. Quella nazionale aveva dei talenti incredibili, ma ebbe la sfortuna di fermarsi di fronte all’Argentina di Diego Maradona ai calci di rigore. Chi l’ha voluto ricordare è stato uno dei protagonisti di quella splendida cavalcata, Franco Baresi. L’ex capitano del Milan su Twitter scrive in maniera sintetica ma precisa: “Addio a mister Azeglio Vicini, gratitudine e stima per una persona per bene. Riposa in pace”, clicca qui per la foto e per i commenti dei follower. (agg. di Matteo Fantozzi)



IL POST DI WALTER ZENGA

Il ricordo di Azeglio Vicini è ovviamente ben vivo in tutti noi, ma tra i tanti che hanno avuto la fortuna di seguirlo da vicino o addirittura di venire allenati da lui è proprio Walter Zenga, attuale lallenatore del Crotone. Il tecnico degli squali era stato il suo portiere nella spedizione italiana a Mondiali di Italia 90, ledizione delle Notti Magiche di Azeglio Vicini. Sotto la sua guida il portierone milanese potrà vantare, assieme ai suoi compagni di squadra la miglior difesa del torneo mondiale. Non è quindi mancato in queste ore un commosso ricordo da parte dello stesso Zenga (il quale poi aveva stretto un fortissimo legame con lex ct anche dopo la fine dellavventura azzurra) che ha voluto pubblicare una foto sul suo profilo instagram in bianco e nero che ritrae proprio Vicini mentre ha attorno a se i ragazzi della nazione Italiana. Profondo il messaggio che si può leggere nella didascalia: Ciao grande mister. Voglio pensare che da lassù continuerai a seguirci a guidarci e a darci quegli insegnamenti che, solo tu, sapevi infonderci. (agg Michela Colombo)

 

IL RICORDO DI SCHILLACI

La morte di Azeglio Vicini ha colpito tutti i protagonisti del calcio italiano, in particolare i suoi ragazzi della bella avventura di Italia 90. Un Mondiale che tutti ricordano ancora con grande piacere ed affetto, anche se non fu coronato dal successo finale che forse quella Nazionale avrebbe anche meritato. Naturalmente il giocatore più di tutti legato alle Notti Magiche è Totò Schillaci, che iniziò il Mondiale 1990 da riserva di tanti campioni più affermati (da Vialli a Carnevale e Serena, giusto per citare le punte di ruolo) e lo chiuse invece da capocannoniere del torneo iridato con 6 gol. Ecco dunque cosa ha dichiarato Schillaci quando ha appreso della morte di Vicini: ” stato un uomo che ha avuto un’importanza enorme nella mia vita calcistica, mi ha fatto conoscere in tutto il mondo, ha creduto in me e se sono quello che sono l’80% del merito è di mister Vicini, spero che il mondo del calcio lo ricordi come merita. Era un allenatore di altri tempi, un grande professionista, per me aveva anche consigli da padre”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

UN MINUTO DI SILENZIO PER AZEGLIO VICINI

La notizia dalla morte di Azeglio Vicini ha ovviamente scioccato il mondo del calcio come dello sport italiano e non solo. Il ricordo dellex commissario tecnico della nazionale azzurra è infatti davvero sentito, e giunta la notizia della scomparsa del romagnolo non sono mancati massaggi di cordoglio. Tra i primi a prendere la parola sono state le direzioni della Serie A e della Lega B, che hanno espresso attraverso alcuni comunicati sui siti ufficiali tutta la tristezza per la scomparsa di Azeglio Vicini. Proprio la dirigenza del massimo campionato italiano ha poi informato il pubblico che sia nella giornata di oggi (atteso il match Milan-Lazio di Coppa Italia) che nel prossimo weekend, verrà osservato su tutti i campi un minuto di silenzio in memoria dello stesso Vicini prima dellinizio dellincontro, a giocatori schierati in campo. Un piccolo segno per un giocatore, un allenatore, ma soprattuto un uomo che ha dato moltissimo ai colori azzurri. (agg Michela Colombo)

LE NOTTI MAGICHE A ITALIA 90

Azeglio Vicini è morto ieri sera a Brescia: la notizia ha fatto fare a tutti gli appassionati di calcio un tuffo nel passato di 28 anni, naturalmente a Italia 90, ledizione dei Mondiali organizzata in casa nostra e caratterizzata da una Nazionale bella e sfortunata allenata proprio da Vicini, che era c.t. dellItalia da quattro anni. Quella era unItalia davvero forte e completa in ogni reparto, dalla difesa tutta milanese con Bergomi, Maldini, Baresi e Ferri davanti a Zenga fino a un attacco basato sulla fantasia di Baggio (da leggenda il gol contro la Cecoslovacchia) e sullesplosione a sorpresa di Schillaci, che iniziò il torneo da riserva e lo terminò da capocannoniere. Gli azzurri arrivarono in semifinale con cinque vittorie in altrettante partite giocate fra gironi, ottavi e quarti senza subire nemmeno un gol, ma il sogno delle notti magiche finì al San Paolo contro lArgentina ai rigori in una semifinale beffarda che impedì a una Nazionale fra le migliori di sempre di raggiungere la finale. Ci rimase la finalina per il terzo posto, vinta a Bari per 2-1 contro lInghilterra e un rimpianto che lo stesso Azeglio Vicini esprimeva così ogni volta che si parlava di quel Mondiale: “Avremmo meritato di vincerlo, siamo stati sfortunati. Non perdemmo mai sul campo: 6 vittorie e un pari arrivando terzi, l’Argentina fu sconfitta 2 volte e andò in finale con la Germania. Però in quelle notti conquistammo gli italiani, il loro affetto fu travolgente. Infatti la gara contro l’Argentina resta una delle partite più viste in tv di tutti i tempi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

MORTO AZEGLIO VICINI

E morto a Brescia Azeglio Vicini, indimenticato e indimenticabile ex commissario tecnico della nazionale italiana di calcio. Uno dei protagonisti più amati della storia del calcio azzurro, guida della nostra formazione nella bella avventura dei Mondiali 1990 (ledizione delle Notti Magiche),  lex tecnico romagnolo si è spento a 84  anni lasciano moglie e tre figli. Di carattere sempre aperto e accogliente, Vicini è entrato nel cuore degli italiani prima come calciatore e poi soprattutto come allenatore della nostra nazionale, dove ha mantenuto la panchina dal 1986 al 1991, quando poi venne sostituto da Arrigo Sacchi. Dopo lesperienza in azzurro Vicini (che aveva diretto anche Brescia e prima anche le formazioni giovanili azzurre), ha poi allenato per brevi periodi Cesena e Udinese, per poi entrare far parte della dirigenza dellAssociazione italiana allenatori calcio e poi della Figc, dove per lungo tempo è stato Presidente del Settore tecnico. 

LA SUA CARRIERA COME ALLENATORE

Terminata la sua carriera di giocatore con il Brescia, proprio sotto il segno delle rondinelle ebbe inizio la sua carriera di allenatore, che tanta fama, gloria e affetto gli acquistò davanti a tutto il pubblico italiano e non solo. Arrivato sulla panchina del club bresciano nel 1967 ne diresse le sorti fino  un anno solo, fino alla retrocessione alla Serie B: già allora però era evidente il talento dello stesso Vicini e soprattutto la sua capacità di creare un ambiente forte e unito. Da qui il passaggio quindi a servire la nazionale italiana fu abbastanza scontato. Dopo essere entrato a far parte della direzione tecnica azzurra, Azeglio Vicini ottiene il suo primo incarico di rilievo solo nel 1975 quando assunse la panchina dellItalia Under 23. Dopo solo un anno ecco poi unaltro scatto: la panchina della nazionale Under 21 appena la Uefa aveva organizzato un campionato europeo per quella categoria giovanile. Qui Vicini rimase per ben 10 anni, pieni di successi: tre qualificazioni ai quarti di finale degli europei, una semifinale nel 1984 e pure una finale, persa poi con la Spagna ai calci di rigori nelledizione 1986.

LAVVENTURA CON LA NAZIONALE MAGGIORE

Dopo quanto fatto con la nazionale Under 21, con laddio alla squadra maggiore di Bearzot, fu assolutamente naturale in seno alla Figc che fosse Azeglio Vicini a prendere lincarico di dirigere la nazionale maggiore. Il suo impegno, talento, il suo costante buonumore e pure la sua passione per le statistiche e i numeri avevano portato alla nostra nazionale importanti motivi di orgoglio. Il primo vero e unico banco di prova per la nazionale azzurra di Vicini però furono i Mondiali del 1990 organizzati in Italia. Qui, nonostante tutte le doti di Vicini e un buon valore tecnico della rosa a disposizione, il cammino della nostra nazionale fu funestato dallaver incontrato sul proprio cammino lArgentina di Maradona. Allora fu solo finalina di consolazione, vinta con lInghilterra e il cruccio, mai dimenticato, che durante il match contro lAlbiceleste gli azzurri non fossero stati adeguatamente sostenuti dai tifosi del San Paolo, troppo innamorati del Pibe de Oro. Poi nel 1991 il suo esonero in favore di un altro romagnolo, Arrigo Sacchi. Ma questa è storia, e di certo Azeglio Vicini ha scritto una sua pagina indimenticabile.