La stagione 2018 del tennis si apre sotto una cattiva luce. Tanti giocatori hanno già fatto il loro rientro nei tornei dei primi giorni dell’anno, ma l’imminenza degli Australian Open, primo Slam in calendario, ha già “consigliato” alcuni big al ritiro dai loro impegni. Johanna Konta per esempio, che in pieno terzo set di un combattutissimo match contro Elina Svitolina ha dovuto dare forfait lasciando strada libera all’ucraina; oppure Garbine Muguruza, la cui partita contro Aleksandra Krunic (sempre a Brisbane) è durata davvero poco. Ovviamente i tennisti da Top 10 si fermano al primo problema fisico: troppo importanti i punti e il prestigio in palio al Melbourne Park per giocare sopra un infortunio, al netto della gravità dello stesso. Poi, ci sono altri casi: quello di Andy Murray, che ha già dovuto cancellare il proprio nome dal tabellone dello Slam. Lo scozzese, ritiratosi anche da Brisbane, ha un problema all’anca che lo perseguita dallo scorso anno: dopo Wimbledon, di fatto Murray non ha più giocato dovendo rinunciare a Us Open – ricorderete il suo forfait appena dopo il sorteggio del tabellone – e Atp Finals, e poche ore fa ha annunciato di non poter prendere parte agli Australian Open. Il malanno fisico persiste: difficile capire a questo punto quando l’ex numero 1 Atp potrà rientrare, di certo possiamo dire che due grandi obiettivi nella stagione saranno il Roland Garros (che non ha mai vinto) e ovviamente Wimbledon, dove ha trionfato in due occasioni e che rappresenta il Major di casa, da onorare sempre e comunque (lo ha fatto anche lo scorso anno in condizioni fisiche già più che precarie).
DJOKOVIC IN DUBBIO PER MELBOURNE
Gli Australian Open rischiano anche il forfait di Novak Djokovic: il serbo ha affrontato un 2017 difficile, senza grandi risultati e con un addio alle scene prematuro. Dedicatosi maggiormente alla famiglia, Nole ha perso la prima posizione mondiale e ha dovuto accettare lo stop forzato per i continui problemi al polso, sui quali aveva stoicamente giocato per raggiungere tutti i trionfi che ben conosciamo. Djokovic è già arrivato in Australia, ma la sua partecipazione al primo Slam della stagione rimane in dubbio: la prossima settimana ha in programma due tornei esibizione (il Kooyong Classic, che si gioca nel vecchio sito degli Australian Open. e il Tie Break Tens al quale parteciperanno anche Rafa Nadal e Stan Wawrinka) ma la sua partecipazione è in dubbio dopo il ritiro da Abu Dhabi e Doha. Il rischio è dunque quello del secondo Slam consecutivo senza Murray e Djokovic, la cui rivalità ha tenuto banco negli anni in cui Nadal e Roger Federer erano in calo (è stata la finale a Melbourne in quattro delle ultime sette edizioni); in più gli Australian Open perdono anche Kei Nishikori, assente dal circuito da agosto (forfait a Cincinnati) e tormentato dal polso: il giapponese rischia di ritrovarsi fuori dai primi 30 del ranking. Così, a fare l’ingresso nel tabellone principale saranno Rogerio Dutra Silva e Marcos Baghtadis che eviteranno le qualificazioni; Mischa Zverev e Filip Krajinovic sono favoriti per entrare nel seeding, ma a giocarsi una testa di serie sono anche Benoit Paire e Andrej Rublev che stanno disputando i tornei di questi giorni.
TOMIC, PASSO D’ADDIO?
Nel frattempo l’Australia è divisa tra notizie buone e cattive: l’amatissimo Lleyton Hewitt ha fatto il ritorno sulle scene – dopo aver annunciato il ritiro – giocando in doppio, ma dall’altra parte Bernard Tomic, grande promessa fin dalla tenera età, avrebbe rifiutato – così dicono le voci – di giocare il torneo di qualificazione organizzato da Tennis Australia e che metteva in palio una wild card per il main draw degli Australian Open (l’ha vinta Alex De Minaur). Il 26enne nato in Germania e di origini serbo-bosniache non vorrebbe giocare nemmeno le qualificazioni: da una parte può essere una sorta di moto di orgoglio personale, ma già lo scorso anno (dopo l’eliminazione al primo turno di Wimbledon) Tomic aveva rilasciato dichiarazioni che lasciavano intendere come le motivazioni fossero sotto la suola delle scarpe e l’unico stimolo a giocare fosse quello dei soldi guadagnati. Per di più l’australiano sarebbe pronto a partecipare a I’m a Celebrity, reality show ambientato in una giungla del Sudafrica: non sarebbe il primo giocatore, anche con ottime possibilità tecniche, ad abbandonare il professionismo in giovane età. L’ultima è stata Ana Ivanovic, ex numero 1 del mondo e vincitrice Slam, che a 29 anni appena compiuti ha appeso la racchetta al chiodo decidendo di godersi in pieno il matrimonio con Bastian Schweinsteiger.