Roma-Atalanta è uno degli incontri più interessanti attesi oggi per la 20^ giornata della Serie A: il fischio d’inizio è atteso all’Olimpico alle ore 18.00. La sfida infatti si annuncia entusiasmanti per diversi fattori: i giallorossi arrivano da due KO e un pareggio recuperato negli ultimi impegni, mentre la squadra della Dea ha pochi giorni fa eliminato il Napoli dalla Coppa Italia. Ricordiamo poi che nella classifica della Serie A la squadra di Di Francesco ha 39 punti (ma ancora un match da recuperare), quella di Gasperini 27. Per presentare questo match abbiamo sentito Massimo Agostini che ha giocato nella Roma dal 1986 al 1988: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Che partita sarà? Una bella partita con una Roma superiore sul piano tecnico che però dovrà stare attenta a un’Atalanta in grado di andare a vincere sul campo del Napoli in Coppa Italia. Va detto che la squadra bergamasca sta dimostrando tutto il suo valore con un gioco veramente di grande qualità tecnica e pure da tempo.
Come i bergamaschi potrebbero mettere in difficoltà la squadra giallorossa? Con la velocità, il gioco in verticale, le ripartenze e un calcio ormai collaudato che sta dando i frutti anche in Europa.
Come spiega questa leggera flessione della Roma? Può capitare a tutte le grandi squadre. Era successo all’inizio della stagione alla Juventus, l’Inter e la Lazio hanno vissuto una cosa del genere. E anche il Napoli ha dovuto subire questa cosa. E’ assolutamente normale.
Dzeko non segna più, quali i motivi secondo lei? A Dzeko era già capitata una cosa del genere e non c’è da meravigliarsi. Resta sempre un grande attaccante che l’anno scorso fece 29 gol in campionato, vincendo la classifica cannonieri. Magari il gioco della Roma che è cambiato con i nuovi schemi, con l’inserimento di Schick può essere una spiegazione di tutto questo. In ogni caso gli attaccanti passano questi periodi e statene certo che Dzeko tornerà a segnare!
Pellegrini nell’undici titolare? Ormai Di Francesco lo mette quasi sempre nella formazione titolare. Domenica col Sassuolo ha segnato. Dovrebbe giocare.
E’ lui l’erede di De Rossi? Dovrebbe essere così, è giovane è ha una carriera davanti. Vedremo poi quando De Rossi deciderà di appendere le scarpe al chiodo, di lasciare il calcio.
Sarà la partita di Schick? E’ stato fatto un investimento importante su di lui, ha grandi potenzialità, è molto forte. Rappresenta il futuro della Roma, sicuramente esploderà. Già a Torino con la Roma poteva fare il gol del pareggio con la Juventus.
Un po’ di turnover nell’Atalanta? Può darsi che sia così ma è anche vero che col Napoli Gasperini ha fatto ruotare la squadra. Credo in ogni caso che in occasioni di certi incontri si cerchi sempre di presentare la formazione migliore. A distanza di quattro giorni i giocatori dovrebbero avere recuperato, tutti vorranno giocare. Non si sente la fatica quando ci sono partite importanti. Capitava anche a me!
Nessuna fatica quindi? No, mi sembra soprattutto un’abitudine italiana, in Premier League si gioca continuamente. I giocatori sono allenati, possono reggere la fatica anche a distanza di tre-quattro giorni. Ormai fa parte anche del nostro calcio tutto questo.
Che partita si aspetta dalla formazione bergamasca? Mi aspetto un Atalanta aggressiva, che cerchi proprio di puntare sulle ripartenze, sulla velocità e in questo modo provi a mettere in difficoltà la Roma.
Potrebbe giocare Cornelius? Direi di sì, anche col Napoli ha giocato. Sta disputando una buona stagione. Si alterna spesso con Petagna nella formazione nerazzurra.
Il suo pronostico su quest’incontro. Dico Roma, la squadra giallorossa è superiore tecnicamente, è nelle prime posizioni del campionato, sta disputando una grande Champions. Avrà anche il vantaggio non indifferente di giocare all’Olimpico, uno stadio che mette sempre un po’ di timore alle formazioni avversarie.
Un giudizio sull’Atalanta. L’Atalanta sta lottando per qualificarsi per le coppe, sta disputando una grande Europa League ma non vale la Roma. Certo poi nel calcio ci sta tutto e i bergamaschi sono proprio un’ottima formazione.
(Franco Vittadini)