Seconda vittoria consecutiva per il Benevento che apre il 2018 esattamente come ha chiuso il 2017: con un successo. Dopo il Chievo, la Sampdoria è la seconda squadra che in questa stagione cade al Vigorito dove i padroni di casa si impongono per 3 a 2, la squadra di De Zerbi “sale” (si fa per dire visto che restano “saldamente” – si fa sempre per dire – all’ultimo posto in classifica) a 7 punti, riducendo il gap (che rimane comunque ampio) nei confronti di Verona, Crotone e Spal che invece hanno perso, incapaci di ottenere un punto in tre. Battuta d’arresto piuttosto preoccupante per i blucerchiati che dopo aver fatto molta fatica a battere gli estensi una settimana fa, inaugurano il girone di ritorno nel peggiore dei modi: l’impressione è che gli uomini di Giampaolo sembrano aver smarrito lo smalto che aveva consentito loro di battere nettamente la Juventus solamente poco più di un mese fa. Primo tempo molto equilibrato dove succede ben poco in termini di azione offensive, anche se nel recupero gli ospiti si portano momentaneamente in vantaggio con il gol di Caprari che ribadisce il pallone in rete punendo la retroguardia avversaria, in precedenza era stato Torreira a rendersi pericoloso dalle parti di Belec con un sinistro che ha sfiorato l’incrocio dei pali. Nella ripresa gli stregoni rientrano sul terreno di gioco con un atteggiamento completamente diverso mentre i blucerchiati sembrano essere rimasti negli spogliatoi: nel giro di 6 minuti Coda colpisce due legni, prima la traversa e poi il palo negano la gioia del gol al numero 11 del Benevento che avrà comunque modo di rifarsi con gli interessi al 69′ quando trafigge Viviano con uno splendido sinistro a giro che ristabilisce la parità. Sampdoria allo sbando incapace di reagire, all’83’ gli ospiti rimangono anche in dieci per l’espulsione di Sala, fallo da ultimo uomo su D’Alessandro: l’arbitro Manganiello non ci pensa due volte e gli sventola direttamente il rosso, assegnando la punizione dal limite che Coda trasforma alla perfezione, firmando così la doppietta personale e il soprasso del Benevento che nel recupero la chiude con il diciottenne Brignola (assist del solito Coda), il gol di Kownacki al 95′ serve solamente agli amanti delle statistiche.



LE STATISTICHE

Statistiche che certificano come il Benevento abbia meritato di vincere, producendo più tiri in porta e palle gol rispetto alla Sampdoria: gli uomini di De Zerbi, infatti, hanno inqudrato lo specchio per nove volte contro le sei dei blucerchiati, creando inoltre per sette volte tutti i presupposti per gonfiare la rete (solamente cinque le occasioni per l’undici di Giampaolo). Senza dimenticare i due legni colpiti da Coda che con un po’ più di fortuna non solo si sarebbe portato a casa il pallone ma avrebbe addirittura eguagliato il numero di gol segnati a Ferrara da Ciro Immobile. La Sampdoria prevale solamente nel possesso palla (52% a 48%) e nel numero di tiri dalla bandierina (7 a 6), cifre che nel calcio però non contano assolutamente nulla per la vittoria.



LE DICHIARAZIONI

Non nasconde la soddisfazione l’allenatore del Benevento, Roberto De Zerbi, che ai microfoni di Sky Sport affida la sua analisi post-gara: “La classifica non è cambiata più di tanto, in fondo abbiamo vinto soltanto due partite: siamo ancora a -8 dalla salvezza e quindi c’è ancora tanto lavoro da fare, ma i segnali sono buoni. Anche oggi la squadra ha giocato con lo spirito giusto, rispetto alla gara contro il Chievo abbiamo migliorato di parecchio la qualità del gioco, contro una squadra molto forte e molto brava nel palleggio, ero anche preoccupato per questo motivo e invece nella ripresa abbiamo tenuto palla e siamo venuti fuori alla distanza con maggior forza, occupando stabilmente la loro metà campo”. Le dichiarazioni di Marco Giampaolo, tecnico della Sampdoria, ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo giocato un buon primo tempo, nella ripresa non siamo stati all’altezza: abbiamo manifestato qualche limite di personalità, commettendo qualche errore di troppo che ci è costato caro. Credo che abbiamo il dovere di andare oltre l’asticella che ci eravamo prefissati, ecco perché non mi rassegno e ritengo che questa squadra abbia ancora ampi margini di miglioramento“.

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