Con la 20esima giornata è andata definitivamente in archivio la prima parte stagionale della Serie A. Un passo in più del giro di boa del girone d’andata per permettere agli appassionati italiani di vivere le vacanze natalizie in compagnia del campionato. Ora, i giocatori del nostro campionato potranno godere di un po’ di riposo invernale. Si ritorna in campo tra meno di due settimane, per l’esattezza domenica 21 gennaio alle 12:30 con un big match come Atalanta-Napoli. La novità più importante e (ovviamente) discussa di questi primi sei mesi di stagione è stata indubbiamente l’adozione del VAR (Video Assistant Referee). Lo strumento di supporto agli arbitri avrebbe dovuto cancellare i dubbi e placare le polemiche, ma l’obiettivo sembra non esser stato raggiunto. Negli ultimi giorni infatti si è molto discusso sul suo modo d’utilizzo: molti non sono ancora convinti dei vantaggi di uno strumento ausiliare che per altri snatura non poco il gioco stesso. Per analizzare i primi 6 mesi d’utilizzo del VAR in Serie A e approfondire gli episodi in questione, ilsussidiario.net ha scelto di intervistare Tiziano Pieri, ex arbitro di Serie A.



Buonasera, come giudica questa prima fase di utilizzo del VAR in Italia? Proviamo a fare un analisi numerica. Nelle prime 20 giornate (escluse le 2 partite che si dovranno recuperare) si sono disputate in totale 198 partite. In queste ci sono stati 55 cambi di decisione indotti dal VAR.

Nello specifico? Dunque, ci sono state 41 espulsioni totali, di cui 30 decise dall’arbitro in campo e 11 richiamate dal VAR. Per quanto riguarda i rigori concessi, ne abbiamo complessivi 77, di cui 19 indotti dal VAR. Ci sono state inoltre 8 situazioni in cui il VAR ha tolto un rigore concesso dall’arbitro. Infine abbiamo 14 gol tolti dal VAR e 3 gol concessi dal VAR. Un esempio di quest’ultimo tipo è una rete segnata in posizione di fuorigioco segnalata da assistente ma arbitro che lascia proseguire o fischia dopo che il pallone entra in rete.



E quanti errori? Ci sono stati 10 errori gravi in un totale, come dicevamo, di 55 episodi analizzati dal VAR.

Direi bene… Analizzando i numeri c’è un errore ogni 20 partite. Essendo alla primissima fase di utilizzo direi che i VAR va promosso. Io pur essendo favorevole non sono entusiasta perché in parte vedo la figura dell’arbitro un po’ appiattirsi, in particolari gli assistenti. Ecco, loro oserei dire che dal VAR sono un po’ sviliti.

Analizziamo gli errori gravi della stagione, che ne dice? Certo. Dunque, prima giornata in Bologna-Torino abbiamo un errore di protocollo. Il Toro segna a gioco fermo perchè l’assistente segnala un fuorigioco inesistente: l’arbitro fischia e il giocatore granata insacca. In questo caso errore di protocollo perché l’azione non andava rivista. Viceversa sarebbe stato giusto l’utilizzo nel caso in cui pallone fosse entrato prima del fischio. Massa va in confusione, non fa riprendere con un calcio di punizione ma con scodellamento a due.



Dopo ci dovrebbe essere Genoa – Juventus, giusto? Esattamente. Rigore al Genoa ma al VAR sfugge la posizione di partenza di Galabinov, il quale dopo subisce il fallo da rigore di Rugani. In questo caso i due arbitri al VAR videro solo la parte finale dell’azione dando ragione all’arbitro in campo. Alla sesta giornata errore altrettanto grave: rigore negato alla Fiorentina per fallo di Spinazzola su Astori. In questo caso il VAR non interviene. Tranquillità per diverse giornate, poi alla 14esima in Sassuolo-Verona raddoppio ospite viziato da fuorigioco, VAR non lo vede. In Bologna – Cagliari invece, mancato rigore ai felsinei per trattenuta di Ionita su Maietta. In questo caso al difensore del Bologna rimane addirittura la maglia in mano ma niente, il VAR non lo rileva.

Poi la famosa Lazio – Torino con arbitro Giacomelli? Sì, quello che forse è l’errore più grave. Rigore negato a Immobile, non assegnato né da Giacomelli né da Di Bello (in VAR). Dopo c’è Bologna-Juventus, dove manca un rigore ai bianconeri al nono minuto per fallo di mano di Mbaye non concesso in apertura di match. Altro errore grave anche alla diciottesima in Sampdoria-Sassuolo quando para con entrambe le mani Torreira sulla linea di porta.

Recentemente invece? Milan-Atalanta: all’ottavo minuto Kalinic commette un fallo da espulsione, non data. Infine Cagliari-Juve e il famoso rigore per tocco di mano di Bernardeschi non concesso.

E gli episodi rivisti in cui il VAR conferma quanto deciso dall’arbitro? Questi episodi sono stati solo 6. In Crotone-Benevento, dove l’arbitro conferma rigore, in Atalanta-Juventus dove c’è un fallo di mano di Petagna e l’arbitro non nega il rigore dopo essersi consultato anche con il VAR. Inoltre Bologna-Spal, fallo da rigore di Federico Di Francesco, non cambia la decisione; Cagliari-Inter gol confermato ai nerazzurri. Chiudo ricordando la strana decisione in Verona – Milan, dove Borini commette un evidente fallo di reazione ma l’arbitro non lo espelle. Il VAR chiama sicuramente in caso di espulsione ma in questo caso l’arbitro sceglie l’ammonizione. Roma-Cagliari invece gol di Fazio, rivisto e confermato.

Chi se la sta cavando meglio tra gli arbitri? Penso che Rocchi sia ormai pronto per i Mondiali. Al secondo posto per il momento metterei Orsato, il quale forse sta accusando un po’ di delusione per esser stato escluso dai Mondiali. Andrà gli Europei tra due anni.

Poi? Mi sono piaciuti Di Bello, anche se con un errore in cabina VAR, Irrati e Fabbri. Tra i giovanissimi invece? Cito Abisso e Manganiello, i quali hanno mostrato di avere qualcosa in più rispetto agli altri.