Thibaut Pinot ha vinto il giro di Lombardia 2018, un successo voluto, desiderato e in fin dei conti meritato. Il morale è alle stelle per l’atleta francesce, non potrebbe essere diversamente visto il traguardo raggiunto oggi: “E’ la vittoria più bella, per me il Giro di Lombardia non era soltanto un obiettivo, per me è magnifico quello che è successo” ha detto alla fine della gara. “E’ il coronamento di un sogno, battendo poi Nibali”. Vincenzo Nibali che ha invece chiuso al secondo posto, un piazzamento prestigioso che significa tanto e che certamente prevale sull’amarezza finale: “Ho corso con la testa – si legge su La Gazzetta dello Sport – Avevo pochissime energie. Mon avevo nemmeno acqua nella borraccia. Ho solamente cercato di resistere. Sapevo che dietro c’era un gruppetto all’inseguimento. Non mi sono mai girato. Ho pensato unicamente a gestire le forze all’ultima salita. Quando si sono avvicinati da dietro, ho notato che c’era stanchezza e ho riallungato subito. Le gambe non avevano energie, com’era normale nel finale. Ero veramente al lumicino”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



PINOT IL VINCITORE

Thibaut Pinot ha vinto il Giro di Lombardia 2018 arrivando da solo davanti a Vincenzo Nibali, poi Dylan Teuns ha vinto una volata ristretta per il terzo posto. Il quartetto che si era formato con Pinot, Nibali e anche Primoz Roglic ed Egan Bernal si è spezzato sulla salita del Civiglio: lo sloveno e il colombiano infatti non hanno retto il ritmo di uno scatenato Pinot, che invece ha dovuto soffrire molto di più per piegare la resistenza di un eccezionale Nibali, il quale ha ceduto solo nell’ultima parte della salita. Pinot però ha confermato di essere davvero il più forte in questa parte finale della stagione e dopo la vittoria nella Milano-Torino ne aggiunge una ancora più prestigiosa, la prima per lui in una classica Monumento e la prima dopo 21 anni per i francesi al Lombardia, confermando il grande feeling del corridore francese con le gare italiane. Alle spalle di Nibali, a causa del cedimento di Bernal e Roglic, si è formato un gruppetto senza però speranze di andare a riprendere Pinot. Il forcing di Daniel Martin è comunque servito per riprendere Nibali, che però dal fondo della sua infinita classe ha raschiato le energie per scattare di nuovo e riprendersi il secondo posto, ancora più straordinario se si pensa all’infortunio subito al Tour nemmeno tre mesi fa. A Como dunque abbiamo assistito al meritatissimo trionfo di uno straordinario Thibaut Pinot, semplicemente il più forte oggi, ma l’applauso più sincero – ce lo consentirete – lo facciamo a Nibali, che ancora una volta ci ha entusiasmato con il suo coraggio e la capacità di andare forse anche oltre i propri limiti. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



NIBALI ALL’ATTACCO CON PINOT, ROGLIC E BERNAL

Vincenzo Nibali all’attacco nel finale del Giro di Lombardia 2018 insieme a Thibaut Pinot, Primoz Roglic ed Egan Bernal. Grandissime emozioni dall’edizione numero 112 del Giro di Lombardia, che si è infiammato sulle durissime rampe del Muro di Sormano. Finita l’avventura dei fuggitivi della prima ora, è stato lo sloveno Roglic ad accendere la bagarre con un attacco sulla salita che tocca punte fino al 27%, facendo esplodere la corsa anche se mancavano ancora quasi 50 km al traguardo. Molti dei big hanno sofferto, compreso Alejandro Valverde, mentre hanno saputo reagire subito Nibali e Pinot, che si sono riportati sullo sloveno e l’hanno addirittura staccato negli ultimi metri del micidiale Muro. Sforzo forse eccessivo per Roglic, che comunque ha saputo rientrare in discesa, come poco dopo ha fatto anche il colombiano Bernal: si è dunque formato un quartetto di lusso alla testa della corsa, mentre all’inseguimento l’onere dello sforzo spetta soprattutto a Valverde, ma il ritardo si aggira attorno ai 45” anche grazie alla Bahrain-Merida, molto attiva nel rompere i cambi. Per Gianni Moscon invece purtroppo è da segnalare una foratura proprio nel momento peggiore, le speranze di Sky sono adesso affidate a Bernal. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

ORSINI PRIMO SUL GHISALLO

Umberto Orsini non dimenticherà il Giro di Lombardia 2018: è stato infatti il giovane corridore classe 1994 della Bardiani CSF, nipote di Andrea Tafi, a passare per primo sul GPM del Ghisallo, il punto più celebre e classico del Giro di Lombardia, accolto dal suono a festa delle campane del Santuario della Madonna del Ghisallo, come da tradizione quando il Giro di Lombardia arriva a toccare questo punto leggendario. Si è infatti frazionato il gruppo di otto fuggitivi che costituiva la testa della corsa e in salita è stato proprio Orsini a destare la migliore impressione: per lui ci sarà spazio nel corso delle premiazioni a Como, perché riceverà il premio intitolato alla memoria di Pierluigi Todisco che viene assegnato proprio a chi passa per primo sul Ghisallo. Il gruppo intanto ha aumentato la propria andatura: il forcing si fa sempre più importante e fra i corridori segnalati in difficoltà c’è anche Bob Jungels. Adesso però c’è pochissimo tempo a disposizione per rifiatare, perché sui corridori incombe già la salita del Muro di Sormano, con le sue punte di pendenza massima fino al 27%. Tutto è pronto dunque per il primo momento decisivo della Classica delle Foglie Morte! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

VERSO IL GHISALLO

Il Giro di Lombardia 2018 si avvicina al mito: fra pochissimi chilometri comincerà la leggendaria salita verso il Santuario della Madonna del Ghisallo, l’ascesa simbolo del Giro di Lombardia e ancora più caratteristica per il fatto che la Madonna del Ghisallo è stata proclamata patrona dei ciclisti. Per i corridori in gara ci sarà però tanto da faticare, anche perché subito dopo il Ghisallo ci sarà la salita di Sormano, caratterizzata in particolare dai 2 km al 15,8% del Muro, dove si arriveranno anche a toccare punte fino al 27%. Per ora l’avvicinamento si è svolto nel modo più classico, con la fuga da lontano degli otto coraggiosi attaccanti Davide Ballerini (Androni Giocattoli Sidermec), Umberto Orsini e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Florian Sénéchal (Quick-Step Floors), Franck Bonnamour (Fortuneo Samsic), Jonathan Restrepo (Katusha Alpecin), Michael Storer (Team Sunweb) e Marco Marcato (UAE Team Emirates) che però il gruppo tiene sotto controllo, in particolare per impulso della Groupama-FDJ di Thibaut Pinot, tanto che il vantaggio della testa della corsa si aggira adesso attorno ai tre minuti, decisamente troppo poco quando la parte più dura del Lombardia non è ancora nemmeno iniziata. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

LA GROUPAMA-FDJ MOLTO ATTIVA

Il Giro di Lombardia 2018 sta per entrare nel vivo: siamo infatti ormai arrivati a tre ore di gara, è stato superato il Colle Brianza ed è sempre più vicina la leggendaria salita verso il Santuario della Madonna del Ghisallo, con la quale avranno inizio gli ultimi 70 km durissimi, che prevederanno poi anche il Muro di Sormano, il Civiglio e il Monte Olimpino proprio a ridosso dell’arrivo a Como. Per il momento comunque la situazione resta abbastanza stabile, infatti è sempre in corso la fuga ad otto composta da Davide Ballerini (Androni Giocattoli Sidermec), Umberto Orsini e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Florian Sénéchal (Quick-Step Floors), Franck Bonnamour (Fortuneo Samsic), Jonathan Restrepo (Katusha Alpecin), Michael Storer (Team Sunweb) e Marco Marcato (UAE Team Emirates), tuttavia il loro vantaggio è calato sotto i quattro minuti, dunque il gruppo ha tutto sotto controllo. Da segnalare che in questa fase la squadra più attiva non è più la Movistar, bensì la Groupama-FDJ: chiarissimo segnale del fatto che Thibaut Pinot sta bene e proverà a fare grandi cose nel finale di questa classica. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

IL GRUPPO CONTROLLA

Si è per il momento stabilizzata la situazione al Giro di Lombardia 2018: infatti la fuga di Davide Ballerini (Androni Giocattoli Sidermec), Umberto Orsini e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Florian Sénéchal (Quick-Step Floors), Franck Bonnamour (Fortuneo Samsic), Jonathan Restrepo (Katusha Alpecin), Michael Storer (Team Sunweb) e Marco Marcato (UAE Team Emirates) sta caratterizzando la prima parte della Classica delle Foglie Morte, dopo una prima ora condotta a velocità furibonda proprio per i numerosi tentativi di portare via la fuga. Il gruppo e in particolare la Movistar, squadra del campione del Mondo Alejandro Valverde, sta comunque controllando la situazione, tanto che il vantaggio della testa della corsa è ormai stabile da diversi chilometri poco sopra i cinque minuti. Percorsi poco meno di 100 km, finora è stato affrontato solo il Colle Gallo, dunque naturalmente il meglio deve ancora venire: Colle Brianza, Ghisallo, Sormano, Civiglio e la novità Monte Olimpino, Il Lombardia ci riserverà un pomeriggio di grande ciclismo, l’ultimo Monumento per chiudere il 2018 nella maniera migliore. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

PARTE LA FUGA

Il Giro di Lombardia 2018 è iniziato subito con un ritmo altissimo, che ha costretto quasi subito al ritiro diversi corridori che non sono riusciti a tenere il ritmo del gruppo. Di conseguenza non è stato nemmeno facile portare via la fuga, che comunque alla fine è riuscita a prendere il largo: infatti, dopo poco più di un’ora di corsa (completata all’impressionante media di 48,6 km/H) abbiamo al comando otto corridori, che negli ultimi chilometri sembrano avere avuto il via libera dal gruppo e hanno portato il proprio vantaggio ad oltre cinque minuti. Si tratta di Ballerini, Orsini, Tonelli, Sénéchal, Bonnamour, Restrepo, Storer e Marcato: siamo comunque naturalmente ancora nelle primissime battute di una gara lunga e difficile come Il Lombardia, tanto che è cominciata da pochissimo la prima fatica di giornata, cioè la salita del Colle Gallo. Per il gruppo la situazione che si è creata può stare bene: da segnalare che a controllare l’andatura ci sono Movistar e Groupama-FDJ, cioè le squadre rispettivamente di Alejandro Valverde e Thibaut Pinot, certamente i due uomini più attesi oggi insieme a Vincenzo Nibali. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

INFO STREAMING VIDEO E DIRETTA TV, COME SEGUIRE IL GIRO DI LOMBARDIA 2018

Il Giro di Lombardia 2018 godrà di una lunga e meritata diretta tv, perché dalle ore 14.00 l’appuntamento sarà prima sul canale tematico Rai Sport + HD (numero 57) e poi dalle ore 14.50 la corsa sarà visibile su Rai Due, naturalmente canale numero 2 del telecomando, per seguire tutti i momenti più emozionanti e significativi della corsa e poi le successive premiazioni e interviste. Anche la diretta streaming video sarà dunque garantita dalla Tv di Stato, tramite il sito Internet della Rai all’indirizzo www.raiplay.it. Il Giro di Lombardia è però visibile anche su Eurosport a partire dalle ore 14.30, in questo caso con lo streaming che sarà garantito da Eurosport Player e anche da Sky Go, dal momento che Eurosport è visibile per gli abbonati anche sulla piattaforma della tv satellitare. Tra i riferimenti, ricordiamo anche il sito ufficiale ilombardia.it, la pagina Facebook Il Lombardia e l’account Twitter @Il_Lombardia.

SI COMINCIA

Sta per cominciare il Giro di Lombardia 2018: tutto è pronto per la Classica delle Foglie Morte che chiude la stagione del grande ciclismo con 241 km durissimi fra Bergamo e Como, caratterizzati dalle salite di Colle Gallo, Colle Brianza, Madonna del Ghisallo, Colma di Sormano (con il famigerato Muro al 27%), Civiglio e quest’anno Monte Olimpino, che ha sostituito il San Fermo della Battaglia come ultima asperità della corsa. Il Giro di Lombardia è di conseguenza la classica più adatta agli scalatori e agli uomini da grandi giri. Ecco perché in primo piano fra i favoriti c’è Vincenzo Nibali: nel 2015 lo Squalo arrivò da solo sul traguardo di Como dopo avere attaccato nella discesa dal Civiglio e avere scalato tutto solo il San Fermo della Battaglia. Il canovaccio della vittoria del 2017 ha presentato solo piccoli cambiamenti: sul Civiglio tra i big aveva attaccato per primo Thibaut Pinot, che Nibali è andato a prendere per poi staccarlo sempre nella successiva discesa e involarsi ancora una volta tutto solo verso il traguardo di Como. Ricordi bellissimi, ai quali unire naturalmente la vittoria di quest’anno alla Sanremo, ancora più speciale perché corsa certamente meno adatta alle caratteristiche di Nibali. Sullo Squalo pesa ancora qualche dubbio sulla condizione dopo l’infortunio al Tour e la concorrenza sarà molto folta, perché il successo fa gola a tanti, ma di certo l’attesa è grandissima. Allora la parola va alla strada: il Giro di Lombardia sta per cominciare! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

L’ALBO D’ORO

Sfogliare l’albo d’oro del Giro di Lombardia in vista della partenza dell’edizione 2018 significa fare un tuffo nella storia del grande ciclismo. Impossibile riassumere cosa è successo nelle 111 edizioni che abbiamo già vissuto, ma possiamo ricordare qualche dato sui corridori che hanno fatto la storia dell’ultima Classica Monumento della stagione. In copertina va collocato Fausto Coppi, l’unico capace di vincere per ben cinque volte il Giro di Lombardia, per la precisione negli anni 1946, 1947, 1948, 1949 e 1954, battendo il record precedente di Alfredo Binda che si era imposto per quattro volte nel 1925, 1926, 1927 e 1931. A quota tre vittorie il gruppo si fa più folto: tanti nomi di un passato ormai lontano, dal francese Henri Pellissier a Costante Girardengo, Gaetano Belloni e Gino Bartali, in epoca recente invece i migliori sono stati l’irlandese Sean Kelly e Damiano Cunego, che completano appunto l’elenco dei tre volti vincitori. Oltre al veronese, nel terzo millennio vanno ricordati Michele Bartoli, Paolo Bettini, Philippe Gilbert, Joaquim Rodriguez e Vincenzo Nibali, tutti a quota due vittorie. Lo Squalo ha vinto in occasione degli ultimi due arrivi a Como, oggi saprà calare il tris? (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

PRESENTAZIONE GIRO DI LOMBARDIA

Oggi il Giro di Lombardia 2018, edizione numero 112 della leggendaria ‘classica delle foglie morte’, chiuderà la stagione del grande ciclismo. L’appuntamento è attesissimo: si tratta di una delle cinque ‘Classiche Monumento’ del ciclismo (le più importanti corse di un giorno al mondo), l’unica che non si disputa in primavera e che assume un fascino particolare proprio in virtù di essere l’ultimo grande appuntamento della stagione e dunque l’ultima occasione di lasciare il segno nell’anno che di fatto per il ciclismo termina proprio con il Lombardia. Inoltre, fra tutte le classiche è quella con il percorso più impegnativo e che di conseguenza attira tutti i big dei grandi giri, che vedono proprio nel Giro di Lombardia la classica più adatta alle loro caratteristiche: ecco perché nei 241 km tra Bergamo e Como vedremo all’opera chi ci sa fare sulle salite, tantissimi campioni tra i quali per ora citiamo il detentore Vincenzo Nibali e il campione del Mondo in carica Alejandro Valverde, tutti desiderosi di chiudere l’anno con una vittoria di quelle che restano nella memoria. “Così dura da essere unica” è lo slogan scelto dagli organizzatori di Rcs Sport: non si può che condividere, il Giro di Lombardia anche quest’anno sarà imperdibile per chi ama il ciclismo.

GIRO DI LOMBARDIA 2018: IL PERCORSO

Confermato in linea di massima il percorso della passata stagione, anche quest’anno il Giro di Lombardia avrà la partenza da Bergamo – per la precisione alle ore 10.35 – e l’arrivo a Como, atteso indicativamente attorno alle ore 17.00 sul Lungo Lario Trento e Trieste. Lasciata Bergamo, si pedalerà verso il Colle Gallo (km 54,7), prima salita di giornata caratterizzata da 7,4 km di ascesa con pendenza media del 6% e punte di pendenza massima fino al 10%. Si tornerà poi di nuovo verso Bergamo per poi superare l’Adda e cominciare ad avvicinarsi a Como; ma per raggiungere l’arrivo, di salite ce ne saranno molte altre. Per primo il Colle Brianza (km 113,9), poi naturalmente non potrà mancare la salita simbolo del Giro di Lombardia, quella verso il Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti (km 180,2). La salita misura 8,6 km, ma a dire il vero è molto irregolare: il dato di pendenza media è del 6,2%, ma a metà si trova un falsopiano e anche una leggera discesa. I tratti più impegnativi sono dunque il primo e l’ultimo, dove si raggiungeranno punte di pendenza massima al 14%. Attenzione però, perché subito dopo la discesa dal Ghisallo si ricomincerà a salire verso la Colma di Sormano, ascesa breve ma durissima: gli ultimi 2 km costituiscono il famigerato Muro di Sormano, che in soli 1920 metri di lunghezza comporta un dislivello di 304 metri. La pendenza media è del 15,8%, con punte di pendenza massima che sfiorano il 27%. Lo scollinamento sarà al km 193,6, quando dunque ne mancheranno 47,4 al traguardo. Discesa e poi tratto pianeggiante fino a Como, ma i giochi non saranno ancora fatti, perché il finale presenterà le ultime decisive salite del Giro di Lombardia quando l’arrivo è posto nella città lariana. Bisogna però sottolineare una novità rispetto alla tradizione, dovuta all’impossibilità di affrontare la salita di San Fermo della Battaglia. Resta il Civiglio (km 227,4), caratterizzato da 4,2 km al 9,7% di pendenza media e punte fino al 14% di pendenza massima, poi l’ostica discesa e qui non si pedalerà verso il San Fermo della Battaglia, ma ci sarà comunque una nuova salita, inserita per sostituire quella più celebre. Si tratta dell’ascesa verso Monte Olimpino, lunga 1,75 km al 5,7% di pendenza media e punte di pendenza massima fino al 9%, una salita meno dura del San Fermo, ma che sarà ancora più vicina al traguardo: infatti allo scollinamento mancheranno appena 3,2 km all’arrivo, prima in discesa e poi il breve tratto pianeggiante finale verso il Lungo Lario.

I PARTECIPANTI

L’elenco dei partecipanti, come abbiamo già accennato, sarà di lusso, come è giusto che sia per una corsa mitica come il Giro di Lombardia. La prima citazione va obbligatoriamente a Vincenzo Nibali, perché lo Squalo ha vinto arrivando da solo sul traguardo le ultime due volte in cui il Lombardia si è concluso a Como, cioè nel 2015 e nel 2017: il percorso dunque piace moltissimo al siciliano, che farà di tutto per concedere il tris, che sarebbe una doppietta consecutiva e un’accoppiata di lusso con la Milano Sanremo vinta a marzo; per farlo potrà tra l’altro contare su una Bahrain-Merida molto forte, con Domenico Pozzovivo e Franco Pellizotti sempre al suo fianco. L’altra stella da copertina sarà il campione del Mondo Alejandro Valverde, che non ha mai vinto il Lombardia ma due volte è arrivato secondo: a Innsbruck lo spagnolo ha sfatato il tabù Mondiale, ora vorrà fare lo stesso con la Classica delle Foglie morte e avrà Mikel Landa e Richard Carapaz in appoggio nella sua Movistar. L’elenco dei possibili protagonisti è però davvero lungo: anche limitandoci ai nomi di massimo spicco, abbiamo Romain Bardet per la Ag2R La Mondiale, Jakob Fuglsang per la Astana, Greg Van Avermaet per la Bmc (che conta anche sul nostro Alessandro De Marchi), Rafal Majka per la Bora-Hansgrohe che ha in squadra pure Davide Formolo, Thibaut Pinot per la Groupama-FDJ, Simon Yates per la Mitchelton-Scott che potrà puntare anche sul fratello Adam, Bob Jungels in una Quick-Step Floors pur priva di Julian Alaphilippe (inizialmente iscritto ha poi dato forfait), la coppia Rigoberto Uran-Michael Woods per la Education First-Drapac, Ilnur Zakarin per la Katusha, un altro tandem di grande interesse in casa Lotto NL Jumbo con Primoz Roglic e Steven Kruijswijk, Michael Matthews per la Sunweb, Bauke Mollema per la Trek-Segafredo e Daniel Martin per la UAE Team Emirates che schiera anche Fabio Aru, alla ricerca di un guizzo per salutare con un sorriso un difficile 2018. Abbiamo lasciato per ultima Sky, perché è l’altra grande speranza italiana, con Gianni Moscon capitano dopo il terzo posto dell’anno scorso e una ottima squadra a disposizione, della quale fanno parte ad esempio Egan Bernal e Diego Rosa.