A sette mesi da quella tragica mattina in cui apprese che Davide Astori non c’era più, Francesca Fioretti ripercorre i giorni successivi alla sua morte nell’intervista al Corriere della Sera. La compagna del capitano della Fiorentina ricorda di avere capito fin dall’inizio che la piccola Vittoria non avrebbe dovuto vivere nella tristezza: ” Dal primo momento mi è stato chiaro che Vittoria non avrebbe mai dovuto essere la spugna delle sofferenze degli altri, e tantomeno delle mie. Io so che tutti le vogliono un bene infinito, ma non so quanti possano avere la forza di non farle leggere negli occhi la sofferenza, e per me evitare questo è fondamentale”. Francesca appare serena e soddisfatta per l’impegno preso, perché non vede nella bambina la disperazione per la perdita del padre: “Quando ora l’addormento la sera, vedendola serena, sento che sto facendo le cose giuste e mi impegno perché il vuoto non sia il riflesso dei miei pensieri. Non è un dovere. È l’augurio che io faccio a me stessa: potermi ancora meravigliare della vita e farmi sorprendere dalle emozioni. Lo vorrei per me e, di riflesso, per Vittoria perché so che sarebbe anche la miglior cosa per lei”. [Agg. di Dorigo Annalisa]
“HA CAPITO CHE LUI NON TORNERÀ”
Francesca Fioretti, lady Astori: “Destino ingiusto”: lunga intervista al Corriere della Sera della compagna del difensore della Fiorentina, scomparso lo scorso 4 marzo 2018 per cause naturali. La showgirl ha ripercorso quei tragici giorni, raccontando l’incubo vissuto da lei e dalla figlia Vittoria: “Il 5 Marzo io ho accompagnato mia figlia a scuola e sono andata dalla psicologa dell’infanzia. La vita con Vittoria è stata dura, non le ha concesso neanche la meraviglia dei giorni insieme che Davide ed io abbiamo vissuto. Io so che non devo vivere il mio dolore attraverso di lei, non devo apparire triste né disperata. La sua serenità dipende dalla mia. Davide, per quanto mi possa far soffrire, non deve diventare un tabù, qualcosa da nascondere, un vuoto da non pronunciare”. Continua Francesca Fioretti: “Lei ha capito che lui non tornerà, ma lo abbiamo collocato in un luogo immaginario in cui è felice. Ora devo cercare di fabbricare le ali con le quali Vittoria possa volare nella vita. Non ci dobbiamo far inghiottire da questo vuoto. Non so cosa mi abbia dato la forza di trovare la lucidità con cui ho subito affrontato la mia unica priorità: mia figlia”.
IL DOLORE PER LA SCOMPARSA DI DAVIDE
“Se ci penso adesso, soprattutto quando me lo raccontano le persone che l’hanno vissuto accanto a me, mi rendo conto che alternavo momenti di vuoto totale e magicamente tornavo invece me stessa con le stesse attenzioni di sempre solo quando ero con lei”, le parole di lady Astori, che ha sottolineato: “Soffocavo il dolore in modo che l’armonia che c’è sempre stata tra noi tre potesse rivivere, anche se purtroppo lui non ci sarebbe più stato. Per questo ho accompagnato mia figlia a scuola, mantenendo la routine quotidiana di sempre. Nemmeno la cosa più tragica che poteva mai accadermi doveva destabilizzare lei quanto aveva annientato me. Subito dopo sono andata dalla psicologa infantile, perché sentivo che era necessario quel tipo di supporto”. E evidenzia: “Insieme sapremo colmare il vuoto che si è creato riempiendolo con tutti i ricordi e le immagini di noi e del breve ma intenso periodo che abbiamo condiviso. Questo penso sia l’unico regalo e l’unico modo con cui posso accompagnarla nel futuro: essere la sua ancora quando ne avrà bisogno, il porto sicuro dove potrà sempre tornare ed essere serena, ma lasciandola libera di vivere come tutte le sue coetanee”.